Le 7 Migliori Fotocamere Mirrorless del 2024

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

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Fotocamera Mirrorless – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Le fotocamere mirrorless hanno guadagnato negli ultimi anni consensi fino a diventare oggetto del desiderio per la gran parte degli appassionati di fotografia e ripresa video. Dal canto loro, i produttori hanno affinato le loro tecnologie fino a farne dispositivi dalle grandi potenzialità, adatti anche all’utenza professionale. Per questo motivo, le mirrorless hanno oggi prezzi bassi, medi e alti, compresi tra poche centinaia di euro e qualche migliaio. Abbiamo raccolto in questo articolo quelle che secondo noi, in funzione di un prezzo non troppo alto, sono le migliori fotocamere mirrorless del 2024. Al primo posto della classifica abbiamo collocato la Nikon Z 50, prima fotocamera mirrorless Nikon in formato APS-C, per le prestazioni eccellenti sia in ambito fotografico, sia in ambito video. Al secondo posto, la Fujifilm X-T2 che per molti versi può essere considerata un’ammiraglia, al terzo posto la Sony Alpha 6300 progettata per garantire risultati sorprendenti anche (e soprattutto) quando utilizzata per realizzare filmati di qualità. Le altre, proposte da Canon, Panasonic e Olympus, restano comunque delle scelte molto valide.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere la migliore fotocamera mirrorless?

 

 

Scegliere la migliore fotocamera mirrorless o quella più coerente con i propri gusti ed esigenze non è facile. Ci sono modelli, tra quelli venduti online, che primeggiano per qualità dell’immagine, altri per la resa video, altri ancora per gli aspetti pratici legati alla maneggevolezza, al peso, al display orientabile e via dicendo.

Analizzare ogni singola caratteristica e confrontare i prezzi per ciascun modello porterebbe via troppo tempo per cui vi descriviamo le caratteristiche tecniche e le peculiarità tecniche che non si possono e non si devono trascurare. Se seguirete i consigli d’acquisto contenuti nella guida che segue, saprete mettere in comparazione le mirrorless di vostro interesse fino a scegliere quella per voi più indicata. Badate bene che spesso online ci si imbatte in offerte degne della massima attenzione e che potrebbero, pur regalandovi una fotocamere mirrorless leggermente diversa da quella dei vostri sogni, farvi risparmiare un bel po’ di soldi.

 

È questione (innanzitutto) di peso, dimensioni e… discrezione

Con la diffusione capillare della fotografia da smartphone, il mercato fotografico ha visto l’attenzione degli utenti interessati alla qualità e a migliorare la propria tecnica fotografica spostarsi verso le fotocamere di fascia medio-alta. Insieme con le reflex e le compatte premium, quelle cioè che assicurano prestazioni soddisfacenti sia per i professionisti sia per gli appassionati, hanno con il tempo guadagnato consensi e importanti quote di mercato anche le fotocamere mirrorless.

Definite così perché prive di specchio reflex che devia i raggi di luce provenienti dall’obiettivo verso il mirino ottico, devono parte del loro successo alle dimensioni e al peso contenuti. Consentendo inoltre di cambiare obiettivo secondo le necessità, proprio come si farebbe con una macchina reflex, le mirrorless mettono in condizioni il fotografo o l’appassionato di far fronte a ogni tipo di soggetto e situazione (dalla fotografia macro al paesaggio, dalla cerimonia alle riprese sportive).

Il loro gradimento è cresciuto nel tempo insieme alla qualità delle immagini, alla precisione dei sistemi autofocus, alla possibilità di essere connesse allo smartphone o al tablet via Wi-Fi o Bluetooth, alle enormi potenzialità in fase di ripresa video ad alta definizione o 4K, nonché alla disponibilità di ottiche sempre più raffinate.

La facilità con cui si trasportano in piccole borse e si passa quasi inosservati quando le si utilizza permette ai fotografi di agire e lavorare nella massima discrezione. Pensate ai fotoreporter, a chi fa street photography e all’opportunità di svolgere il proprio lavoro senza doversi muovere con ingombranti e vistose macchine appese al collo o nello zaino. Questo aspetto ha contribuito a decretarne il successo.  

 

Cos’è una mirrorless

Il termine “mirrorless” tradotto dall’inglese significa “senza specchio”. Una mirrorless è quindi una fotocamera a ottiche intercambiabili priva di specchio reflex, di pentaprisma (o pentaspecchio) e di mirino ottico. Ricordiamo che lo specchio reflex, nelle tradizionali reflex, è inclinato di 45° rispetto alla direzione dei raggi luminosi che attraversano le lenti dell’obiettivo, rendendo le immagini capovolte.

E che il pentaprisma (talvolta sostituito dal pentaspecchio nelle reflex più economiche) si occupa di deviare i raggi luminosi riflessi dallo specchio reflex e di invertire nuovamente l’immagine, prima che questa giunga nel mirino, riportandola nella giusta rappresentazione al nostro occhio. 

Con simili presupposti, le mirrorless si preannunciano e sono macchine fotografiche molto più piccole e leggere delle tradizionale reflex. Non si commette un grosso errore se si considerano le mirrorless delle macchine “ibride”, a metà fra le compatte e le reflex. Una delle loro peculiarità, che è anche alla base delle ridotte dimensioni, è il basso tiraggio ovvero la ridotta distanza che intercorre fra il sensore di immagine CMOS (o il piano focale) e l’anello di attacco dell’obiettivo (detto anche “flangia”).

In una reflex di fascia professionale, il tiraggio può addirittura essere triplo di quello di una mirrorless di pari prestazioni e prezzo. Le piccole dimensioni del corpo camera si riflettono su ottiche più leggere e maneggevoli, a tutto vantaggio della praticità d’uso. Praticità che spesso suggerisce ai vari utenti quale mirrorless comprare

Mirino ottico ed elettronico

L’assenza dello specchio reflex, dentro una mirrorless, e di un pentaprisma (o di un più economico pentaspecchio) che rifletta i raggi luminosi indirizzandoli verso il mirino, definisce un’ulteriore sostanziale differenza fra macchine reflex e mirrorless: le prime dispongono di un mirino ottico, le seconde di un mirino elettronico la cui immagine è derivata dalle informazioni provenienti dal sensore di immagine.

Il mirino elettronico delle mirrorless è spesso indicato con l’acronimo EVF, dall’espressione inglese Electronic ViewFinder. Dire quali dei due tipi di mirino sia migliore non è facile e forse neanche possibile. Ci sono fotografi che ritengono il mirino ottico insostituibile per la capacità di restituire l’inquadratura del soggetto in modo del tutto naturale.

Altri apprezzano invece dei mirini elettronici la possibilità di vedere in anteprima la fotografia come effettivamente sarà salvata nella scheda di memoria. Badate bene che un mirino elettronico, per quanto avanzato e risoluto (si va in diversi casi oltre i due milioni di pixel), è pur sempre un display elettronico che funzionerà solo a fotocamera accesa. Va anche detto che la loro qualità ha raggiunto livelli tali di eccellenza che, almeno in condizioni di luce diurna, può essere difficile distinguerli dai mirino ottici.      

 

Mirrorless senza mirino

Non sono pochi i modelli mirrorless che per contenere le dimensioni del corpo macchina e i costi di produzione, rinunciano al mirino elettronico, costringendo a comporre l’inquadratura nel display posteriore, talvolta fisso, talvolta orientabile. L’operazione è agevole vista l’assoluta qualità dei monitor e la tecnologia touch-screen ormai adottata con molti modelli, ma può risultare difficoltosa in condizioni di forte illuminazione.

Pensate per esempio alle classiche foto fatte in spiaggia, in pieno sole, quando il monitor perde inevitabilmente in leggibilità. Valutate bene perché la comodità di disporre di un mirino elettronico in alcune situazioni fa davvero la differenza. E valutate anche la presenza di un display orientabile perché permette di fotografare da posizioni altrimenti impossibili: dal basso, dall’alto e di sbieco senza dover fare grandi acrobazie. Un monitor orientabile, nella gran parte dei casi, permette anche, posizionando la fotocamera su un tavolo o su un treppiedi, di realizzare facilmente bellissimi selfie. Se quindi vi state chiedendo come scegliere una buona mirrorless, la risposta è che dovrebbe possedere, se non entrambi, almeno uno dei due, fra mirino elettronico e display orientabile.          

Non tutti i sensori sono uguali

Le mirrorless utilizzano sensori di immagine CMOS di dimensioni e rapporto di aspetto differenti. Il rapporto di aspetto (indicato anche con la locuzione latina aspect ratio), in particolare, è dato dal rapporto fra la base e l’altezza del fotogramma. Gli attuali rapporti di aspetto sono 3:2 e 4:3. Il primo è tipico dei sensori Full Frame (36×24 mm), degli APS-C (mediamente 22,3×14,9 mm) e degli ormai dismessi CX di Nikon (13,2×8,8 mm). Ed è anche quello che caratterizza le diffuse stampe in formato cartolina 10×15 cm.

Il rapporto d’aspetto 4:3 è invece appannaggio dei sensori in formato Micro Quattro Terzi (17,3×13 mm) adottati per esempio da Olympus e Panasonic. Il rapporto di aspettano non influenza le prestazioni del sensore quindi la qualità delle immagini, mentre le dimensioni (da non confondere con la risoluzione) offrono in linea di massima qualche informazione circa i punti di forza e di debolezza dei modelli che le adottano. 

Si può affermare – con la giusta cautela – che a parità di risoluzione sensori di superficie più ampia producono immagini più belle e pulite. Un CMOS Full Frame da 20 megapixel cattura, a livello di fotodiodi, più luce di quanto facciano un CMOS CX o un Micro Quattro Terzi di pari risoluzione. Il rumore di fondo, soprattutto quando si spinge la sensibilità dei sensori oltre i valori ISO di 400 e 800, è più diffuso fra le immagini prodotte dai sensori piccoli. Fatta questa premessa, è d’uopo aggiungere che la quantità di luce catturata non è l’unico elemento che distingue un tipo di sensore dall’altro. 

Per completezza di informazione, aggiungiamo che il mercato professionale mette a disposizione macchine mirrorless con sensori anche più grandi del pieno formato (Full Frame). Si tratta della GFX100 di Fujifilm e della X1D II 50C di Hasselblad, rispettivamente da 102 e 50 megapixel, vere e proprie macchine medio-formato senza specchio il cui prezzo però le allontana dai modelli e dalle finalità di questo articolo. 

 

A ogni sensore il suo fattore di crop

A fare la differenza è anche il cosiddetto fattore moltiplicativo che, nei formati diversi dal Full Frame (pieno formato: 24×36 mm), aumenta le focali degli obiettivi utilizzati. Più nel dettaglio, le focali equivalenti: per un sensore APS-C si ottengono moltiplicando per 1,5 o 1,6 le distanze focali proprie degli obiettivi, per un sensore Micro Quattro Terzi moltiplicando per 2, per un sensore CX moltiplicando per 2,7.

È questo un aspetto importante da considerare poiché maggiore è il fattore moltiplicativo (detto anche fattore di crop) più gli obiettivi tenderanno alle lunghe focali, perdendo in capacità grandangolare. I vari produttori rimediano egregiamente ampliando continuamente il parco ottiche dedicato ai loro modelli mirrorless e mettendo a disposizione obiettivi in grado di garantire focali ultra-grandangolari anche ai più piccoli sensori come i CX di Nikon.

I limiti si evidenziano quando, mediante anello adattatore, originale o compatibile, si fissano alle mirrorless le ottiche nate per il mondo reflex. Sempre a tal riguardo, occorre sottolineare che, se da un lato ne risentono i grandangoli, dall’altro ne guadagnano i teleobiettivi. Supponendo di montare uno zoom 70-200mm su una mirrorless Micro Quattro Terzi o CX, si ottengono focali equivalenti rispettivamente di 140-400mm e 189-540mm. Tutto questo mantenendo invariate le massime aperture di diaframma sull’intero range di focale.    

 

Autofocus ibrido

Il sistema AF (autofocus) è stato nei primi anni di vita delle mirrorless il loro principale punto di debolezza. Basato esclusivamente sul rilevamento del contrasto, come accade per la gran parte delle compatte a ottica fissa e per alcuni modelli mirrorless in commercio, era (ed è) preciso ma piuttosto lento. Ciò rendeva le fotocamere mirrorless adatte a fotografare soggetti statici o in lento movimento, del tutto inadeguate alla fotografia sportiva o di azione in generale. Il grande assente, che poneva le mirrorless più di un gradino al di sotto delle reflex, era il sistema AF a rilevamento di fase (in inglese detto Phase Detection). Le reflex infatti trasmettono parte della luce che incide lo specchio reflex fino al sub-specchio retrostante, che ne devia i raggi verso il basso fino a farli incidere su un sensore autofocus dedicato. 

Il problema è stato definitivamente risolto dai produttori che integrano sui modelli mirrorless attualmente disponibili sistemi AF ibridi, in grado cioè di mettere a fuoco sia rilevando il contrasto nei vari punti dell’immagine, sia la fase (come accade nelle reflex). Ciò è stato possibile grazie all’uso di alcuni pixel del sensore CMOS che vengono utilizzati allo stesso modo in cui le reflex sfruttano i sensori AF posizionati nella parte bassa del box specchio. Con i sistemi AF ibridi le mirrorless hanno colmato gran parte del gap che le differenziava dalle DSLR, rivelandosi precise e veloci con ogni tipo di soggetto, anche in rapido movimento, sia quando utilizzate per fare fotografie, sia quando chiamate a registrare video di altissima qualità. Va detto comunque che il sistema AF a rilevamento del contrasto è stato negli anni perfezionato e che le mirrorless che lo adottano ancora in modo esclusivo sono comunque in grado di garantire ottimi risultati.  

L’autofocus ibrido delle mirrorless offre ancora due vantaggi: 1. è attivo quasi sull’intera area del sensore (nelle reflex invece il rilevamento della fase è limitato alla sola parte centrale); 2. mette a disposizione dei videomaker potenzialità AF di gran lunga superiori a quelle di cui gli stessi disponevano riprendendo filmati con le macchine reflex. La versatilità delle fotocamere mirrorless in ambito video è stato, è e sarà un vero asso nella manica per questa categoria di prodotto.

Le novità firmate Nikon, Canon e Sigma

Gli ultimi due anni sono stati molto importanti per il settore delle fotocamere mirrorless. Nikon, Canon e Sigma hanno infatti avvicinato, grazie a modelli innovativi e dalle alte prestazioni, questo genere di fotocamere ai fotografi professionisti, introducendo rispettivamente i sistemi Nikon Z, Canon Eos R e Sigma fp, quest’ultimo frutto dell’alleanza L-Mount siglata tra Leica, Panasonic e la stessa Sigma.
Con il sistema Z, Nikon ha infatti introdotto fotocamere Full Frame e APS-C, cioè a formato pieno 24 x 36 mm e ridotto 23,5 x 15,7 mm, caratterizzate da un ampio innesto a baionetta con diametro di 55 mm (detto Z-Mount) e tiraggio (distanza flangia-piano focale) di appena 16 mm. I modelli Nikon Z 6 e Nikon Z 7 vantano un sensore Full Frame; il modello Nikon Z 50, vincitore della comparazione che state leggendo, si basa invece su un più piccolo sensore DX (l’APS-C di Nikon) e sulle stesse caratteristiche di attacco Z. 

Le Eos R, nelle versioni R, Ra e RP sono invece la risposta firmata Canon: modelli Full Frame che, come le Z 6 e Z 7, hanno come target i professionisti delle immagini. Canon, va detto, continua a sviluppare in parallelo le sue mirrorless APS-C della serie Eos M, sul mercato ormai da diversi anni, offrendo di fatto un catalogo prodotti in grado di soddisfare sia l’appassionato, sia il professionista esigente. Nikon ha invece rinunciato alla linea di fotocamere Nikon 1, contraddistinte dal sensore CX da 1 pollice, in favore delle nuove Z. 

Sigma, dal canto suo, ha avuto e ha tuttora il merito di aver immesso sul mercato una mirrorless Full Frame dalle dimensioni molto contenute, anzi la più piccola Full Frame oggi disponibile. Con un corpo macchina che misura appena 112,6 x 69,9 x 45,3 mm, la Sigma fp pesa infatti solo 422 grammi.

 

Le 7 Migliori Fotocamere Mirrorless – Classifica 2024

 

Se volete acquistare un mirrorless per approcciare il loro affascinante mondo e al tempo stesso non volete rischiare di sbagliare, potete tranquillamente indirizzarvi verso uno dei modelli di cui in breve vi offriamo una recensione. Non dovrete in questo modo chiedervi dove acquistare e cercare ulteriori pareri online. Ricordate inoltre, vista l’alta qualità dei modelli proposti, che non ha tanto senso parlare di migliore marca quanto di migliore mirrorless per quelle che sono le vostre necessità. E che il modello nuovo, per un dato produttore, non necessariamente è migliore del precedente.

 

 

1. Nikon Z 50 + Adattatore FTZ, Fotocamera Mirrorless

 

È la prima fotocamera mirrorless in formato APS-C (23,5×15,7 mm) della storia di Nikon. Un ingresso nel segmento che fa registrare approvazioni fra chi ha messo subito alla prova la nuova mirrorless. La Nikon Z 50 mette insieme, a un prezzo giusto, le caratteristiche più ricercate dagli appassionati: un sensore CMOS da 20,9 megapixel di ottima qualità, capace di restituire immagini dettagliate anche in condizioni di luce molto critiche; una modalità di funzionamento dedicata esclusivamente alla cattura video Full HD e 4K; un mirino elettronico OLED eccellente, che difficilmente vi farà rimpiangere i mirini ottici delle reflex; un display a orientazione variabile da 3,2 pollici, di tipo touch, con il quale potrete comporre le inquadrature anche dall’alto o dal basso.

A tutto questo si aggiunge un sistema AF ibrido veloce e preciso che vi permetterà di scegliere come e dove mettere a fuoco in ogni area dell’inquadratura, sia utilizzando il selettore circolare, sia toccando lo schermo con la punta delle dita. Lo speciale Menu i, inoltre, rende immediata la regolazione dell’esposizione, grazie a una grafica molto intuitiva.

Potrete in pratica attivarlo, premendo il pulsante dedicato, e modificare la risoluzione delle immagini, il formato di registrazione, la misurazione esposimetrica, i Picture Control e altre imp ostazioni. Il menu viene riprodotto sia nel display posteriore, sia nel mirino, consentendo ogni regolazione senza che dobbiate distogliere lo sguardo dal soggetto.

Una nota di merito va ai Picture Control e agli effetti speciali di cui la Nikon Z 50 dispone: avrete a disposizione filtri già pronti per donare alle vostre composizioni lo stile e il carattere che riterrete più opportuni, mentre, con gli effetti speciali, avrete tutto ciò che serve per condividere su Facebook e Instagram immagini e video di grande impatto visivo.   

Pro
Obiettivo “pancake” in dotazione:

mirita davvero la definizione di “fetta di pane” l’obiettivo Nikkor [...] visto che quando è retratto su se stesso, tende quasi a scomparire, a tutto vantaggio della portabilità del sistema “corpo camera + ottica”. Davvero efficace il suo stabilizzatore VR visto che permette di scattare a mano libera, con tempi di 1/5 s, e ottenere immagini estremamente nitidi.

Qualità delle immagini:

Nikon ha raggiunto davvero vette molto elevate per quanto riguarda la resa delle immagini fisse e dei video, anche nelle condizioni di luce più difficili.

Adattatore FTZ:

permette di montare sulla Nikon Z 50 oltre 350 obiettivi F-Mount per reflex Nikon, come le ottiche AF-S e le più datate AF-D. Con queste ultime, ci si dovrà accontentare della messa a fuoco manuale (supportata dal punto AF che diventa verde non appena la messa a fuoco viene raggiunta).

L’i Menu è una vera comodità:

viene riprodotto nel display posteriore e/o nel mirino elettronico OLED, permettendo di cambiare le impostazioni di scatto, senza distogliere l’attenzione dal soggetto.

Contro
Pulsanti touch accanto al display:

capita di toccarli con il naso, se si scatta inquadrando il soggetto nel mirino elettronico OLED, attivandoli senza volerlo.

Display posteriore in posizione selfie:

se il display è ruotato in posizione selfie e la fotocamera è assicurata a un treppiedi, la visibilità risulta notevolmente compromessa. Dovrà tenerne conto chi si auto-ritrae in video per realizzare e caricare filmati su YouTube o su altre piattaforme.

Sportellino per batteria e memory card:

non dispone di un sistema di sblocco di grande qualità, risultato un po’ fragile.

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2. Fujifilm X-T2 Fotocamera Digitale da 24 Megapixel

 

È una mirrorless di fascia alta, concepita per sostituire in tutto e per tutto una reflex professionale. Con questo scopo, gli ingegneri Fujifilm hanno progettato la X-T2, che in parte riprende le caratteristiche della X-T1, rendendo però più confortevole il corpo macchina, grazie a una impugnatura laterale un po’ più sporgente.

La fotocamera è inoltre tropicalizzata così che non dobbiate preoccuparvi delle condizioni ambientali e meteo in cui andrete ad operare. Umidità e pioggia leggera non sono affatto un problema per questa macchina. E se avrete bisogno di autonomia aggiuntiva, per far fronte a lunghi e impegnativi reportage, potrete abbinare il battery grip opzionale, ovvero il VPB-XT2. Nel cuore della fotocamera si trova un sensore CMOS X-Trans III da 24,3 megapixel a supporto del quale trova posto l’X-Processor Pro che permette alla macchina di raggiungere prestazioni eccellenti anche per quanto riguarda la velocità di scatto: fino a 14 fps.

Dal punto di vista video, la qualità è garantita dalla risoluzione 4K (2160p). Una nota di merito va al sistema AF a rilevamento di fase a 355 punti. Potrete selezionare con il joystick presente sul retro della macchina sia punti AF singoli, sia zone AF composte da 3×3, 5×5 e 7×7 punti.

Pro
Mirino elettronico:

anche se non è un mirino ibrido (come quello di altre mirrorless Fujifilm), la qualità è eccellente e difficilmente vi farà rimpiangere, soprattutto in buone condizioni di luce, i mirini ottici delle fotocamere reflex.

Display orientabile:

accresce l’efficienza della macchina, favorendo la discrezione di scatto soprattutto se si fa street photography.

Impugnatura:

la forma del corpo macchina e della sporgenza laterale rendono la presa particolarmente comoda ed ergonomica.

Contro
Display orientabile:

benché la fotocamera offra un display orientabile, il ribaltamento è poco pratico e non prevede la posizione che permette al fotografo di “specchiarsi” al suo interno durante le riprese video.

Tappo per synchro-flash:

è a vite e una volta staccato dal corpo macchina sarà facile perderlo. Sarebbe stato meglio integrare un normale tappo in gomma dotato di cordicella.

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3. Sony Alpha 6300 Kit Fotocamera Digitale Mirrorless Compatta

 

I grandi progressi compiuti da Sony nel settore fotografico e, in particolare, nel segmento mirrorless, trovano conferme in uno dei modelli APS-C più venduti: la Alpha 6300. Erede della Alpha 6000, di cui la 6300 sta ripetendo il successo, eccelle sia dal punto di vista dello scatto fotografico, sia delle ripresa video.

D’altronde, le fotocamere mirrorless Sony sono un punto di riferimento soprattutto per chi registra filmati per passione o lavoro. Un riconoscimento che Sony ha ottenuto integrando sistemi AF avanzati e precisi, non solo nei confronti dei soggetti statici ma anche di quelli in rapido movimento. La Alpha 6300 vanta un numero di punti AF quasi esagerato: ben 425, a coprire la quasi totalità dell’inquadratura. Il sensore è un CMOS Exmor da 24,2 megapixel a cui si affianca il collaudato processore Bionz X.

Oltre a integrare un ottimo display a orientazione variabile, mette a disposizione anche un EVF ossia un mirino elettronico OLED in grado di coprire il 100% della scena inquadrata e di restituire un’immagine, grazie agli oltre 2 milioni di punti da cui è composto, molto prossima a quella reale.  

Pro
Qualità della ripresa video:

sembra essere il punto forte di una fotocamera che eccelle anche sugli altri fronti. La qualità della ripresa video, nelle modalità Full HD e 4K, è eccellente.

Video Full HD a 120 fps:

se vi piacciono o avete necessità di realizzare video slow-motion, ovvero filmati che riproducano a velocità ridotta eventi che normalmente di svolgono a velocità elevate, la Sony Alpha 6300 è la fotocamera che fa per voi. La possibilità di riprendere in Full HD fino a 120 fps permette di dar vita a ottimi slow-motion.

Contro
Tende a surriscaldare:

molti utenti lamentano un eccessivo riscaldamento durante le riprese 4K che porta allo spegnimento della macchina fino a naturale raffreddamento.  

Menù poco intuitivi:

non è la prima volta che lo segnaliamo. Serve un po’ di pratica per raggiungere la confidenza necessaria a padroneggiare il menu delle mirrorless Sony e quindi di questa Alpha 6300.

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4. Panasonic Lumix DMC-GX80HEGK Kit Fotocamera Mirrorless GX80

 

Compattezza ed estrema maneggevolezza fanno di questa mirrorless Panasonic il modello ideale per chi ama muoversi leggero. Senza rinunciare alla qualità delle immagini e dei video, anche alla risoluzione 4K, la Panasonic Lumix GX80H pesa appena 426 grammi (il solo corpo) e mette a disposizione un sensore Live MOS da 16 megapixel e un doppio sistema di stabilizzazione delle immagini a cinque assi (Dual I.S.) che combina la stabilizzazione del corpo e dell’obiettivo per permettere di guadagnare fino a 4 stop, sia con le immagini statiche, sia con i video.

Ha un ottimo mirino elettronico – uno dei migliori della categoria – che può essere attivato o disattivato secondo le necessità. Copre il 100% della scena inquadrata e vanta una impressionante risoluzione di 2.764.000 punti. Con la funzione 4K Photo potrete anche scegliere un fotogramma dal video catturato in 4K a 30 fps ed isolarlo come immagine. Una comodità, per esempio, quando occorre estrarre fotogrammi da un video durante il montaggio e usarli come cartoline o copertine.

Considerate che la GX80H, come tutte le mirrorless 4K Panasonic (e Olympus) sfrutta un sensore in formato Micro Quattro Terzi e che la lunghezza focale equivalente delle ottiche che monterete si ottiene moltiplicando per due quella reale.    

Pro
Mirino elettronico:

se ne sente l’utilità soprattutto in pieno sole, quando il display della fotocamera, seppur di ottima fattura, è poco fruibile.

Ottimo obiettivo:

se acquistata in kit con l’obiettivo 14-140mm, la fotocamera permette di far fronte da subito a una grande varietà di soggetti visto che la focale equivalente che si ottiene moltiplicando x2, è 28-280mm (un grandangolo classico e un super teleobiettivo).

Contro
Microfono esterno:

viste le potenzialità in ambito video, è un vero peccato che manchi l’ingresso mini-jack per il microfono esterno.

Grip limitato:

è quanto fanno notare alcuni utenti che l’hanno già messa alla prova. Il corpo piccolo rende a volte la presa poco sicura.

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5. Canon EOS M6 18-150/3.5-6.3 EF-M IS STM

 

Simile alla Eos M5, la mirrorless Canon Eos M6 se ne discosta per l’assenza del mirino elettronico (se volete, potete acquistarlo a parte e fissarlo alla slitta porta-accessori), per un corpo camera di dimensioni più contenute e un prezzo più basso.

Dal punto di vista delle prestazioni, la fotocamera si attesta su livelli più che buoni grazie anche alla tecnologia Dual Pixel CMOS AF che, integrata nel sensore di immagine, assicura ottime velocità di messa a fuoco sia durante la ripresa video, sia in fase di scatto. Come nelle più recenti e costose macchine Canon, questa tecnologia AF, a rilevamento di fase, affianca quella a rilevamento del contrasto.

Il sensore è un CMOS in formato APS-C da 24,2 megapixel, ben supportato dal processore di immagini Digic 7 il quale, oltre a contenere il rumore di fondo, permette di catturare fotografie alla velocità massima di 7 fps. Sul fronte video, Canon persevera nella politica di non dotare le sue fotocamere di fascia media della registrazione 4K, limitando la risoluzione alla Full HD. Quanto alla connettività, gli standard presenti sono il Wi-Fi, l’NFC e il Bluetooth.    

Pro
Microfono esterno:

il mini-jack da 3,5 mm è un plus per chi acquista la fotocamera per realizzare video, poiché consente di collegare microfoni esterni.

Qualità costruttiva:

i materiali impiegati sono di ottima qualità e questa è confermata dal peso complessivo della macchina, simile a quello di una reflex entry-level.

Autofocus con tecnologia CMOS Dual Pixel:

permette di integrare in una macchina mirrorless, quindi priva di specchio, l’autofocus a rilevamento di fase che caratterizza per precisione e velocità le fotocamere reflex.

Contro
Display touch troppo sensibile:

alcuni utenti riportano la facilità con cui si effettuano selezioni involontarie del menu quando si tiene la macchina a tracolla.

Video fermo al Full HD:

non è detto che se ne avverta la mancanza, ma la Canon Eos M6 consente una risoluzione massima in fase di cattura video di 1.920x1.080 pixel.

Autonomia:

quella dichiarata dovrebbe coprire circa 300 scatti. Con il Wi-Fi o il Bluetooth attivati, l’autonomia tende a ridursi parecchio. La porta micro USB non prevede inoltre funzioni di ricarica tramite power-bank.

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6. Fujifilm X-A3 Fotocamera Digitale da 24 MP

 

Se si considera il rapporto qualità/prezzo, la Fujifilm X-A3 è una delle migliori mirrorless entry-level. Oltre a vantare un’ottima qualità costruttiva e un design rétro particolarmente piacevole, offre una qualità delle immagini di tutto rispetto. Merito del sensore CMOS in formato APS-C da 24,2 megapixel e del processore di immagine EXR II che velocizza le operazioni di calcolo.

È venduta insieme all’obiettivo Fujinon XC 16-50mm f/3,5-5,6 OIS II che regala una focale equivalente a 24-75mm e la ripresa macro a soli 7 cm dal soggetto. Le diverse modalità pellicola (provia, velvia, astia, classic chrome, etc…), tipiche delle mirrorless Fujifilm, consentono al fotografo di sperimentare e liberare la propria creatività, riproducendo a distanza di anni gli stessi risultati estetici delle pellicole analogiche che hanno fatto la storia del brand giapponese.

Il sistema AF è a rilevamento del contrasto su 77 punti selezionabili anche dall’utente (singolarmente o a gruppo). Buona la velocità dello scatto a raffica, fino a 6 fps, e la ripresa video Full HD.

Pro
Funzione time-lapse:

la macchina permette di creare filmati accelerati di eventi che normalmente si svolgono a velocità molto basse, talvolta impercettibili all’occhio umano (un fiore che sboccia, un innalzamento di marea, una piazza che si riempie di gente, etc…).

Qualità costruttiva:

come la gran parte delle mirrorless Fujifilm, anche la X-A3 vanta una buona qualità dei materiali impiegati per costruirla.

Display orientabile:

fa un passo in avanti la X-A3 rispetto alla X-A2 grazie a un display che ruota di 180° e permette di comporre agevolmente i selfie.

Contro
Manca il mirino elettronico:

se ne avverte la mancanza in condizioni di forte luce. Non è possibile dotare la macchina neanche di un mirino esterno opzionale.

Messa a fuoco di soggetti in movimento:

il sistema AF della fotocamera mostra qualche incertezza con i soggetti che si muovono. Si deve comunque ricordare che la X-A3 non è una macchina progettata per la fotografia d’azione.

Scarsa autonomia:

le diverse recensioni online fanno riferimento a un’autonomia che difficilmente supera i 150 scatti.

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7. Olympus E-PL8 Fotocamera con Obbiettivo 14-42 mm

 

Se il vostro obiettivo è possedere una mirrorless che faccia la differenza dal punto di vista estetico, il catalogo Pen è il posto giusto dove cercare. E la Olympus Pen E-PL8 esalta la qualità costruttiva e il fattore vintage ai massimi livelli.

Disponibile in tre colori, tutti abbinati all’ottimo alluminio e alla similpelle, racchiude la tecnologia giusta per iniziare a fotografare in modo serio. I suoi 326 grammi per il solo corpo macchina ne fanno una delle mirrorless più leggere sul mercato. La buona qualità delle immagini è affidata a un sensore CMOS in formato Micro Quattro Terzi da 16,1 megapixel e al processore di immagini di settima generazione TruePic VII.

Non manca un display orientabile su più assi, il cui uso richiede però un minimo di confidenza. Mettete in conto se la acquistate che dovrete comporre le inquadrature in quest’ultimo poiché non avrete a disposizione un mirino elettronico e che dovrete mettere in tasca il flash esterno in dotazione poiché non integrato nella macchina.    

Pro
Design vintage:

se vi piacciono le fotocamere di aspetto rétro, difficilmente resisterete al look della Olympus Pen E-PL8. In entrambe le varianti di colore (nero e beige), è davvero molto bella.

Filtri creativi:

un’ampia gamma di filtri artistici rende l’uso della macchina ancora più divertente.

Qualità delle immagini:

per essere una fotocamera di livello entry-level e destinata a chi si avvicina al mondo delle fotografia mirrorless, si comporta piuttosto bene. Nitidezza e resa cromatica sono buone anche in condizioni di luce non ottimali.

Contro
Non ha il flash:

La presenza del flash esterno Olympus FL-LM1 dentro la confezione sopperisce all’assenza di un flash integrato. Una volta montato non sarà possibile fissare alla hot-shoe un mirino elettronico opzionale.

Menu migliorabile:

le voci del menu non sono disposte in modo molto intuitivo. Se la Pen E-PL8 è la vostra prima Olympus, vi ci vorrà un po’ per prendere la giusta confidenza.

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Come utilizzare una fotocamera mirrorless

 

Non si possono riassumere in poche righe le infinite funzioni integrate nelle fotocamere mirrorless e spiegare come usarle per ottenere i migliori risultati. È tuttavia importante fornire alcuni suggerimenti che consentano di utilizzarle al massimo dello loro potenzialità per anni. Il primo consiglio che ci sentiamo di darvi è di tenere la fotocamera sempre al collo sfruttando la lunga tracolla in dotazione. Non fidatevi troppo della presa della vostra mano: basta un solo attimo di distrazione o un urto accidentale per farla cascare.

Il secondo, non meno importante, riguarda il momento in cui si passa da un’ottica all’altra. Come accade con le reflex, anche il sensore delle mirrorless tende a sporcarsi quando l’obiettivo è rimosso dal corpo macchina. Ciò accade soprattutto in ambienti umidi e ventilati o ancora di più in spiaggia dove la sabbia è trasportata in sospensione nell’aria. Cercate quindi di impiegare una manciata di secondi al massimo quando cambiate obiettivo e, se potete, fatelo in ambiente chiuso. Rivolgete inoltre il corpo macchina verso il basso e non sognatevi nemmeno di toccare con le dita il sensore CMOS o di passarci sopra un pennellino per pulirlo. Qualora doveste notare dello sporco, lasciate che gli interventi di pulizia siano fatti da personale qualificato, da un centro di assistenza o al massimo procuratevi un kit specifico e corredato di chiaro manuale di istruzioni.

Con la giusta pratica e una buona dose di prudenza, la pulizia del sensore può essere fatta anche a casa. Se volete conservare della mirrorless il solo corpo, chiudetelo con l’apposito coperchio. Quanto agli obiettivi, fate in modo che la polvere e la sabbia non si accumulino in corrispondenza dei punti in cui le varie parti sono a contatto. Potrebbe risultare compromessa la rotazione di un elemento rispetto all’altro e, in alcuni casi, la messa a fuoco. Se volete pulire le lenti, fatelo con un panno asciutto o appena inumidito con acqua tiepida. Servitevi al massimo di soluzioni neutre specifiche ed evitate assolutamente di utilizzare alcol. Non passate mai nulla di umido sui contatti elettrici che permettono alle ottiche di dialogare con il corpo macchina.

Fate inoltre un piccolo sforzo economico e acquistate una borsa o una zaino fotografico in cui custodire al sicuro la fotocamera e i suoi obiettivi. Non ponetela mai nella vostra di borsa senza una custodia protettiva perché potrebbe facilmente graffiarsi.

Altri suggerimenti volti ad aumentare le prestazioni della vostra nuova mirrorless riguardano la batteria. Il vostro scopo è infatti quello di disporre della maggiore autonomia possibile. Per farlo limitate al massimo i consumi di energia, spegnendo per esempio il display quando non serve, disattivando le connessioni Wi-Fi e Bluetooth se non sono effettivamente utili, disattivando il modulo GPS, quando presente, se fotografate in ambienti interni. Le batterie a bordo delle macchine reflex, se usate con accortezza, possono garantire anche autonomie record. Per concludere, mettete sempre il tappo all’obiettivo quando non utilizzate la macchina per proteggere il vetro a diretto contatto con l’atmosfera. In particolare quando la fotocamere è trasportata al collo, la probabilità che durante i vostri spostamenti urti contro altri oggetti è più alta di quanto possiate immaginare.  

 

 

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6 COMMENTI

cipriano

May 13, 2020 at 4:00 pm

Buonasera. Mi sembra di capire che tra le proposte suggerite vi siano anche modelli presentati ormai anche più di 4 anni fa. Nel mondo digitale però questi tempi potrebbero essere molto significativi di cambi tecnologici, aggiornamenti, miglioramenti. Non si rischia di utilizzare una tecnologia obsoleta? O meglio, quando una macchina fotografica, soprattuto entry level (ciò che sto cercando ora) rischia di diventare obsoleta?
grazie

Risposta
BuonoedEconomico

May 14, 2020 at 8:20 pm

Salve Cipriano,

quello che dici è vero fino a un certo punto; i cambiamenti repentini della tecnologia digitale, infatti, sono sentiti soprattutto in ambito informatico e per i computer; nel settore fotografico le cose sono diverse.
Tra le nostre proposte ci sono anche modelli “datati” per il semplice motivo che sono ancora molto competitivi. Le differenze spesso sono minime, ma vengono pagate molto care in termini di costo dell’attrezzatura, quindi se si dispone di un budget limitato è preferibile acquistare un modello meno recente ma altrettanto valido dal punto di vista della qualità fotografica.
Le differenze a livello digitale riguardano per lo più la sensibilità ISO e il sistema di messa a fuoco, ma in molti casi è possibile mettere alla pari le prestazioni semplicemente aggiornando il firmware della fotocamera; ben diverso invece è il discorso sulle caratteristiche tecniche di tipo fisico, come la presenza o meno dello stabilizzatore ottico nel corpo macchina, ma per quanto riguarda le fotocamere mirrorless nello specifico, anche i modelli più datati sono stabilizzati.

Saluti

Team BeE

Risposta
Andrea

May 12, 2020 at 11:24 am

Ciao a tutti
Volevo un parere per comprare una fotocamera che mi servirà sopratutto per fare video visto che sto aprendo un canale YouTube.
Stavo guardando tra queste
1 sony a5100 con obbiettivo 16-50
2 lumix mc fz-300egk
3 fujifilm x-a10
4 lumix g dc-gx800 kegs
Mi serve con schermo girevole 180 gradi e attacco microfono e magari 4k altrimenti va bene anche senza il 4k.
Poi si riesce a trovare degli obbiettivi per queste fotocamere se dovessi avere bisogno?
Grazie a tutti…ciao

Risposta
BuonoedEconomico

May 13, 2020 at 9:11 pm

Salve Andrea,

se la fotocamera ti serve prevalentemente per realizzare video, allora ti consigliamo di optare per una Panasonic o una Sony.
La Fujifilm produce ottime fotocamere, ma le ditte che vantano la maggiore esperienza nel settore video, e anche la migliore qualità per quanto riguarda le relative prestazioni, sono proprio quelle che ti abbiamo citato prima, in particolar modo la Sony.
Tornando ai modelli che ci hai segnalato, e in particolare rispetto ai requisiti che vorresti avere, diciamo che è il caso di scartare anche la Lumix DMC-FZ300, che essendo una fotocamera bridge non offre la possibilità di cambiare obiettivi; certo ha un’ottima escursione focale, visto che va 25 a 600mm, ma ha anche una risoluzione di appena 12 megapixel, contro i 16 della Lumix GDC-GX800 e gli addirittura 24,1 della Sony Alpha 5100.
Questi ultimi due modelli, invece, sono entrambi delle fotocamere mirrorless, quindi ti offrono l’opportunità di montare altri obiettivi, anche di terze parti usando i relativi adattatori. I vantaggi della Lumix sono il costo e la possibilità di fare riprese in 4K, ma il kit include soltanto l’obiettivo 12-32mm.
La A5100 si ferma al formato Full HD, invece, però la Sony si distingue per una qualità video e un sistema di messa a fuoco nettamente superiori; inoltre anche se al listino ufficiale ha un costo superiore, su Amazon è disponibile in una confezione kit con ben due obiettivi, il 16-50mm e il 55-210mm, a un prezzo poco più alto rispetto a quello della Lumix.
Sempre della Sony però, a questo punto, ti suggeriamo di dare un’occhiata anche al kit della A6100 più l’obiettivo 16-50mm (che tra l’altro ti ricordiamo che è un Power Zoom, un brevetto esclusivo Sony che permette di cambiare la lunghezza focale con un semplice tasto, quindi riducendo al minimo le vibrazioni causate dai movimenti che faresti con la mano se fossi costretto invece a girare la ghiera). Anche se il kit ha un prezzo un po’ più alto, è sempre conveniente rispetto a quello del listino ufficiale, inoltre la A6100 non solo offre prestazioni superiori alla A5100, ma può anche registrare video in formato 4K.

Saluti

Team BeE

Risposta
ROSSANA

March 14, 2019 at 10:53 am

QUALE FOTOCAMERA DI FASCIA MEDIA . OBIETTIVO O OBIETTIVI DA GRANDANGOLO PER ARCHITETTURE A TELE (135 ) E MENù INTUITIVO

Risposta
BuonoedEconomico

March 14, 2019 at 5:52 pm

Buonasera Rossana,

per il meglio delle prestazioni in grandangolo, per qualsiasi tipo di applicazione, potresti orientarti sulle focali fisse, preferibilmente dai 14 ai 35 millimetri al massimo (tenendo presente che minore è la lunghezza focale e maggiore sarà la prestazione del grandangolo), per amore di versatilità e risparmio esistono anche teleobiettivi che offrono capacità grandangolari, come l’EF-S 10-18mm prodotto da Canon, ma pur sempre limitate rispetto alle focali fisse.
Se l’esigenza specifica è quella di fare foto architetturali e foto d’interni di alto livello, come quelle pubblicate sulle riviste specializzate, allora è doveroso utilizzare gli obiettivi Tilt Shift, meglio noti come obiettivi basculanti (vedi i Canon della serie TS-E per esempio), ma si tratta di ottiche professionali specifiche il cui costo si aggira dai 2.700 ai 4.000 euro e oltre a seconda del modello.
Le focali fisse invece, pur nelle versioni professionali, mantengono comunque un costo abbastanza accessibile. Mantenendosi sul livello amatoriale, però, buone focali fisse prodotte da Canon, per esempio, sono gli obiettivi EF 40mm ed EF 22mm, il cui costo si aggira sui 250 euro circa, mentre le focali professionali partono dai 500 e arrivano fino ai 2.000 euro circa.
Sia le focali fisse, sia i tele e i Tilt Shift, possono essere usati su qualsiasi fotocamera di tipo Reflex con innesto a baionetta compatibile, ovviamente, incluse quelle di fascia media e in alcuni casi perfino le entry level, anche se le prestazioni che offrono sulle fotocamere di queste ultime due categorie sono ovviamente ridotte.
I risultati migliori si ottengono, invece, sulle fotocamere reflex professionali Full Frame e sulle mirrorless, le prime si trovano soltanto nella fascia più alta di prezzo mentre le mirrorless possono partire dai 500 euro a salire, a seconda del modello.
La spesa complessiva quindi, anche mantenendosi in fascia media, potrebbe variare dagli 800-900 euro fino ai 2.000-3.000 euro e oltre, a seconda delle scelte. Il consiglio quindi è quello di decidere in base alle proprie esigenze, visto che le variazioni di spesa sono comunque considerevoli.
Al top delle marche consigliate, ovviamente, ci sono Canon, Nikon e Fuji ma i prodotti Pentax, Sony e Panasonic sono comunque affidabili se destinati a un impiego prettamente amatoriale.

Saluti

Risposta

Buonoedeconomico fa parte del gruppo Seroxy che gestisce diversi progetti in vari Paesi: Germania, Francia, Olanda, Spagna, Polonia, Romania e Canada.

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