Campionatore – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni
La storia del campionatore ha inizio in un posto lontano nello spazio e nel tempo… ok, non esageriamo, dopotutto siamo solo nel 1979 e quel posto lontano, è famoso per i canguri, i koala il rugby e ci ha giocato anche Alex Del Piero. Lo avrete capito, stiamo parlando dell’Australia. In quella affascinante terra è nato il Fairlight CMI, primo sintetizzatore-campionatore digitale della storia. L’impatto che questa “creatura” ha avuto per una grossa fetta della musica è stato determinante. Certo, oggi il campionatore si presenta a noi sotto altre forme e a prezzi decisamente più accessibili. Ve ne diamo subito una prova con questi due articoli, anticipazione della nostra ben più ampia selezione: l’Akai Professional MPC Studio Black Ultra-Portable MPC mette a disposizione dell’utente un sacco di strumenti ed effetti, da segnalare, inoltre, l’ottima risposta dei pad. In alternativa c’è il Korg Volca Sample Sequencer campionatore midi e multi touch che ha un buon rapporto qualità/prezzo.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
L’utente ha disposizione tanti strumenti ed effetti, pad e controller danno un’ottima risposta al tocco e la qualità costruttiva è ottima.
L’uso del campionatore non è semplicissimo per gli inesperti, serve tempo per imparare a sfruttarne le potenzialità.
È sicuramente un ottimo campionatore, solido e molto comodo da trasportare grazie allo spessore ridotto. Il rapporto qualità/prezzo è più che positivo.
La seconda opzione
Il costo in rapporto alla qualità è di sicuro interesse, inoltre ci sono varie funzione interessanti come il motion sequencer che gli utenti sicuramente gradiranno.
Il Volca Sample ha 4 GB di memoria che secondo noi sono pochi. Per dare un giudizio più positivo riteniamo che i Giga dovevano essere almeno il doppio; mancano, inoltre, le istruzioni in italiano.
Per noi il Volca Sample è un buono strumento, venduto a un costo ragionevole e costruito con buoni materiali. C’è sicuramente da divertirsi.
Da considerare
Di questo campionatore in modo particolare ci è piaciuta la risposta reattiva dei pad. Inoltre il costo non è affatto male.
Caricare i campionamenti dalla scheda SD è una operazione fin troppo lenta, spesso snervante, ed è stato un aspetto molto criticato dagli utenti.
Secondo noli l’MPX16 merita un giudizio positivo a patto che lo si consideri uno strumento non professionale.
Guida all’acquisto – Come scegliere il miglior campionatore?
Quale campionatore comprare, ma soprattutto come scegliere un buon campionatore? Sono queste le domande che più di altre si pongono i nostri lettori. La scelta non è delle più semplici, ne siamo consapevoli poiché si tratta di un terreno “scivoloso” dove il pericolo dell’acquisto sbagliato è dietro l’angolo. Le stesse offerte presenti sul mercato possono in realtà essere delle insidie se non si conosce bene l’argomento.
Ad ogni modo, noi siamo qui proprio per evitare di spendere inappropriatamente il denaro faticosamente guadagnato. Come? Analizzando nel dettaglio le caratteristiche di ciascun articolo ma soprattutto leggendo con attenzione i pareri dei consumatori che hanno toccato con mano l’articolo “X”, lo hanno provato ma soprattutto non hanno interesse a vendere nulla, dunque la loro opinione è semplice frutto di una esperienza diretta, senza secondi fini.
Quanto spendere
Cominciamo con lo stabilire un budget che magari potrebbe non essere sufficiente a comprare il miglior campionatore in assoluto ma non significa comprare uno strumento scarso. Bisogna presta attenzione, infatti, al rapporto qualità – prezzo ovvero, prendere il meglio che si può comprare a certe cifre. Ora se non dovete guadagnarvi da vivere con la musica è chiaro che non è il caso di spendere cifre folli.
Se vi esibite nei pub della vostra zona, magari in attesa che arrivi un contratto discografico, è anche giusto investire di più nella propria strumentazione ma sempre senza esagerare. Tra i migliori campionatori del 2024 se ne trovano di semi-professionali che sono venduti online a prezzi bassi o relativamente bassi se paragonati a quelli professionali, tuttavia vi daremo prova che ciò è possibile nel corso della nostra guida per scegliere il miglior campionatore.
Analogico o digitale
I campionatori non sono tutti uguali, ciò potrebbe sembrare una cosa ovvia per parte dei nostri lettori ma vi assicuriamo che così non è per una restante parte. I campionatori differiscono l’uno dall’altro per tipo, forma, risoluzione e qualità. Ad ogni modo la differenza principale è tra campionatori digitali ed analogici.
Vi starete sicuramente chiedendo quale sia il migliore. Qualunque fosse la nostra risposta state certi che verrebbe contestata. Possiamo dunque dire che sono validi entrambi, tutto dipende dalle specifiche esigenze e gusti.
I 5 migliori campionatori – Classifica del 2024
Vi proponiamo la nostra classifica dei campionatori. Ogni prodotto è accompagnato da una recensione che spiega quelli che secondo noi sono i pregi e i difetti. Se avete poco denaro a disposizione per comprare un nuovo campionatore, non preoccupatevi perché per i nostri consigli d’acquisto abbiamo selezionato anche qualche articolo più economico. Fate una comparazione tra i prodotti che seguono ma soprattutto confrontate i prezzi. Se volete sapere dove acquistare il modello che più di altri vi ha convinto, potete cliccare sul link sottostante.
1. Akai Professional MPC Studio Black Ultra-Portable MPC
Principale vantaggio
È una centrale musicale con tanti strumenti a disposizione ed effetti vari. La risposta dei controller e dei pad è eccezionale.
Principale svantaggio
Per i principianti serve un bel po’ di pratica per capire come sfruttare tutte le potenzialità del campionatore, i programmi, poi, crashano spesso.
Verdetto 9.8/10
Il campionatore non costa poco ma il rapporto qualità/prezzo è decisamente buono. Un volta che si avrà acquisita la pratica necessaria, si potrà creare tanta musica.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Una centrale musicale
Vogliamo cominciare con un campionatore tra i più venduti, si tratta dello Akai Professional MPC Studio. Siamo al cospetto di una vera e propria centrale musicale pensata per chi si sposta di continuo esibendosi da un club all’altro. Lo si capisce dal suo design dove lo spessore è meno di 3 cm e i controller a profilo ribassato. Insomma, un libro, per quanto sempre utilissimo, occupa più spazio. In una borsa potete mettere il vostro laptop e lo Akai e siete pronti per lo show.
Ottima per resistenza la scocca in alluminio. Ma non facciamone solo una questione di design e materiali perché il campionatore mette a disposizione degli autentici pad MPC, sedici per essere precisi e pure retroilluminati per un agevole uso al buio. Ma dopotutto qualche lucetta colorata non basta, avete ragione.
Allora vi diciamo che hanno una sensibilità dale alla pressione e alla velocity tali da regalare un controllo espressivo eccezionale. Completiamo il paragrafo dicendo che ci sono quattro controller, la cui sensibilità vi sarà sicuramente gradita, e un super encoder per la mappatura dei vari parametri.
Ottimi suoni
Un campionatore del genere non poteva deludere sotto il profilo della qualità dei suoni, ebbene, abbiamo raccolto le testimonianze di tanti clienti che hanno esaltato proprio questa caratteristica, in particolare sono piaciuti i suoni di batteria.
Ma non è solo una questione di qualità, anche la quantità va messa in risalto e infatti il campionatore porta in dote ben 300 strumenti a cominciare ovviamente da quelli più richiesti come bassi, tastiere e naturalmente una grandiosa selezione di effetti di tutti i tipi, inoltre la flessibilità delle impostazioni sonore e massima.
Ben realizzato, poi, il display: grande, luminoso e chiaro. Insomma, siamo al cospetto di un prodotto professionale a tutti gli effetti e se ci pensiamo, considerando la grande qualità, lo Akai non costa neanche tanto.
Non è semplice da usare
Fino a questo momento abbiamo parlato di tante cose belle e speriamo che non vi siate fermati alla lettura dei primi due paragrafi. Abbiamo lasciato gli aspetti meno convincenti per ultimo e, attenzione, non sono pochi. Valutate bene quanto segue prima di procedere all’acquisto.
Cominciamo a far notare che l’uso di questo campionatore non è semplice, anzi, diciamo pure che è complicato per chi non ha esperienze pregresse. Prima dell’uso, poi, ci sono vari software da scaricare e sarà meglio per voi avere una buona connessione poiché si tratta di file pesanti. La configurazione presenta qualche difficoltà, inoltre abbiamo letto di lamentele secondo le quali i programmi vanno spesso e volentieri in crash e la cosa, ovviamente, è parecchio odiosa.
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2. Korg Volca Sample Sequencer campionatore midi e multi touch
Il Volca Sample è uno di quegli strumenti che gode di ottima fama, anche perché non costa molto e assicura un bel divertimento. Il sequencer dà modo di modificare e mettere in sequenza cento suoni campionati in real time. È stato pensato per le esibizioni dal vivo. Molto facile da usare è il sistema di editing, basta un attimo per inserire o rimuovere le parti musicali. Le note possono essere inserite con i sedici tasti a disposizione.
Un po’ scarsa, secondo noi, la memoria interna: insomma 4 GB sono davvero pochi. Soffermiamoci un attimo sulla funzione “motion sequencer” poiché di sicuro interesse per i nostri lettori. Questa registra i movimenti delle manopole così da consentire di aggiungere delle modifiche dinamiche variabili nel tempo.
Per quanto riguarda le connessioni, c’è una porta MIDI IN, entrata e uscita Sync e l’uscita per le cuffie. Il Volca Sample funziona a batteria ma è preferibile l’uso dell’alimentatore vista la scarsa autonomia; il problema è che l’alimentatore va comprato a parte. Da segnalare l’assenza di istruzioni in italiano.
Sono diverse le ragioni del successo del Vocal Sample, il suo rapporto qualità/prezzo è sicuramente una di queste.
Si tratta di una delle funzioni più interessanti perché registra i movimenti al fine di aggiungere al suono delle modifiche dinamiche variabili nel tempo.
Siamo rimasti un po’ delusi dalla quantità di memoria. A nostro avviso 4 GB sono pochi, fossero stati almeno 8 GB il nostro giudizio sarebbe stato più positivo.
Uno strumento del genere almeno agli inizi presenta sempre qualche difficoltà e l’assenza di istruzioni in italiano rallenta ulteriormente l’apprendimento.
3. Akai Professional MPX16 Campionatore Controller MIDI USB
Professional mmm… insomma, a volte si ha la sensazione che i produttori utilizzino certi termini a casaccio. Poi ci piacerebbe sapere in quale universo si può acquistare attrezzatura musicale come un campionatore a un prezzo così basso e avere pure delle prestazioni professionali. Tutto questo per dire di non farvi ingannare dal nome.
L’Akai MPX16 è un buono strumento a patto che lo usi un principiante. Vista in questa ottica il giudizio può tranquillamente tramutarsi in positivo. Pertanto è nostra intenzione valutare il dispositivo per quello che è: uno strumento per principianti. Troviamo sedici pad retroilluminati che danno una buona risposta al tocco.
I campioni audio vengono memorizzati su una memoria SD o SDHC. Segnaliamo che la lettura della scheda è piuttosto lenta. I campioni caricabili non vanno oltre i 30 MB e questo penalizza chi ha la necessità di campionamenti lunghi. Per quanto riguarda ingressi e uscite troviamo due prese jack, un ingresso per le cuffie e due uscite per il mixer o monitor.
lI prezzo di vendita è buono, rientra certamente nel budget adatto a un principiante interessato ad acquistare il suo primo campionatore.
La risposta è buona, immediata. Aggiungiamo che sono ben retroilluminati dunque non c’è problema con il buio.
Il tempo impiegato per leggere quanto memorizzato sulla scheda di memoria è eccessivo, perciò caricare i loop può diventare snervante.
Se avete bisogno di campionamenti lunghi non è questo l’articolo che fa per voi in quanto non si possono caricare più di 30 MB.
4. Roland DJ-202 – Controller DJ a 2 canali
Davvero un buon entry level il controller Roland. Offre grande flessibilità di utilizzo. Il controller è a due canali e quattro deck. I piatti a bassa latenza consentono di eseguire degli ottimi scratch. I vari controlli permettono di attivare immediatamente campionamenti, loop ecc.
Gli utenti hanno letteralmente esaltato i suoni di batteria, ad ogni modo si possono usare anche suoni personalizzati da caricare nei quattro sample slot del campionatore. Un dubbio riguarda i potenziometri che regolano la velocità. È come se non funzionassero in posizione centrale nel senso che non ci sono variazioni per circa tre tacche.
L’alimentazione è via USB, ottima la trasportabilità in quanto il controller è leggero ma al tempo stesso anche molto resistente. Come entry level forse è un po’ costoso ma crediamo che valga quello che si paga.
Il controller offre una grande flessibilità di utilizzo e, pur essendo un entry level, le sue potenzialità sono indiscutibili.
La bassa latenza dei piatti è certamente una grandiosa notizia per chi ama cimentarsi con lo scratching.
Siamo molto soddisfatti per la qualità, dobbiamo dire che Roland difficilmente delude in fatto di qualità costruttiva.
L’unica cosa che non ci ha convinto sono i potenziometri della velocità; è come se fossero insensibili alla variazione di livello nella zona centrale, non si avvertono cambiamenti per circa tre tacchette.
5. Native Instrument Maschine Mikro MK3 Groove Production Studio
Si tratta di uno strumento dall’interfaccia snella e intuitiva. Per usare il Maschine Mikro MK3 vi serve un laptop, perciò cogliamo l’occasione per avvertire i lettori che non è possibile, ad esempio, usarlo con una tastiera MIDI in quanto l’unico collegamento possibile è quello con il computer via USB.
I pad, ottimamente illuminati, sono sedici e tutti i controlli sono a portata di mano. La risposta al tocco è ottima. L’utilizzo del dispositivo è molto intuitivo. La qualità dei materiali, a nostro avviso è molto buona.
Si vede subito che l’MK3 è un prodotto di buona qualità e pensato anche per un uso professionale. Alla luce di ciò dobbiamo ritenerci soddisfatti per il prezzo che, seppur non sia basso, ci sembra comunque vantaggioso in rapporto alla qualità.
Ci sono piaciuti parecchio, non soltanto sono ben illuminati ma hanno anche un’ottima risposta al tocco.
Siamo molto contenti per la qualità che, tra l’altro, contribuisce a giustificare il prezzo di vendita che pur non essendo poca cosa, lo riteniamo comunque vantaggioso.
L’interfaccia è snella e intuitiva, ci si mette poco a familiarizzare con il campionatore, anche se non si ha particolare esperienza.
L’MK3 è pensato per essere utilizzato esclusivamente con il computer e non è possibile, per esempio, collegarlo con una tastiera MIDI.
Come utilizzare il campionatore
Il campionatore, almeno inizialmente, non è semplicissimo da usare. Bisogna familiarizzare con le funzioni, che spesso sono tante, e apprendere a gestire tanti altri aspetti di non immediata assimilazione. Tuttavia non fatevi scoraggiare perché con un po’ di buona volontà riuscirete a sfruttare le potenzialità del vostro strumento.
Il collegamento
La prima operazione è sempre il collegamento. Ora, se il vostro modello funziona solo con il computer, la cosa è piuttosto semplice, c’è solo il cavo USB da collegare. Negli altri casi il modo più semplice è prendere visione dello schema di collegamento che trovate su tutti i manuali.
I controller principali
Adesso spieghiamo a cosa servono i principali controller. Girando la manopola Value si modifica il valore del parametro selezionato che potete vedere sul display. Per passare da un parametro all’altro bisogna premere il pulsante select +/-. Il pulsante Main serve per tornare alla schermata principale del display. Il Sample Edit serve per modificare il campione.
Record Sample
La modalità Record Sample serve per registrare un campione su scheda SD. I campioni vengono salvati in formato WAV. Per uscire dalla modalità di registrazione è sufficiente premere nuovamente il pulsante Record Sample.
Pad Edit
Se si vogliono modificare i parametri di un pad è necessario premere il tasto Pad Edit e selezionare uno dei parametri disponibili.
August 27, 2021 at 5:56 am
Vi contatto per fare una precisazione in merito all’articolo sui campionatori.
Aveto precisato che il controller maschine mk3 della native instruments non ha la possibilitá di essere collegato ad una tastiera midi,ciò é indubbiamemte sbagliato, si può fare eccome e non solo : ha la possibilitá di essere collegato anche a strumenti analogici ( chitarre bassi effettistiche esterne giradischi)
Ho voluto contattarvi perché un informazione del genere potrebbe veramente distogliere molte persone all’acquisto del suddetto prodotto, quando a mio avvisso, il prodotto è uno dei più qualitatevoli nell’ambiente.
Risposta
August 27, 2021 at 5:56 am
Buongiorno,
grazie mille per il tuo messaggio. Questa versione Mikro MK3 non dispone di ingresso e uscita MIDI, a differenza della versione originale da te citata. Niente da dire sulla qualità del prodotto, ma quella da noi recensita è la versione più economica e compatta che presenta meno funzioni.
Saluti
Team BeE
Risposta