Storia ed evoluzione delle slot machine

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

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Le slot machine sono tra i giochi più noti tra quelli che si trovano nei casinò e attraggono milioni di persone ogni anno. Queste macchine, nel corso dei decenni, hanno conosciuto un’evoluzione straordinaria grazie a Internet e ai casinò online, dove se ne trovano tantissimi modelli, con combinazioni e vincite di ogni tipo. In questo articolo però non vogliamo parlare solo delle slot machine online ma raccontarvi l’affascinante storia dei modelli meccanici. 

 

Quanti anni ha la slot machine?

La risposta a questa domanda è: 127 anni. Ebbene sì, la prima slot machine è stata inventata nel 1895 da un certo Charles Fey. Tedesco e addirittura sedicesimo figlio in una famiglia molto povera, poco più che ventenne decise di tentare la sorte e si trasferì negli Stati Uniti dove trovò lavoro come meccanico presso la Electric Work Company con sede a San Francisco. La sua abilità con il lavoro manuale – ma indubbiamente anche una certa immaginazione – lo portò a inventare la slot machine. 

Il primo modello, ovviamente rudimentale e battezzato Liberty Bell, era meccanico ed era composto da cinque rulli, posti all’interno di una cassa di legno, e da una leva che li faceva ruotare. La combinazione vincente era solamente una e, all’inizio, non si vincevano soldi ma caramelle gommose alla frutta. L’invenzione ebbe immediatamente un certo successo, tanto che Fey, nel giro di un anno, aprì una sua società, insieme con l’amico Theodore Holtz, per aumentare la produzione di slot, che si diffusero a macchia d’olio, prima negli Stati Uniti e poi nei casinò di tutto il mondo. 

 

Arriva l’elettronica

Come abbiamo detto, la slot machine di Charles Fey era completamente meccanica e, per una sessantina d’anni, tutti i modelli funzionavano allo stesso modo. Negli anni ’60, però, l’elettronica fece la sua comparsa, prima con la nascita di slot elettromeccaniche e quindi, una ventina di anni dopo, di quelle elettriche. Questa evoluzione fu anche una vera e propria rivoluzione perché gli apparecchi diventarono più performanti, veloci e, grazie alla gestione da parte di un chip, graficamente accattivanti. A fianco dei modelli che mantenevano la leva per la rotazione fecero la loro comparsa quelli in cui l’operazione era affidata alla pressione di uno o più pulsanti. 

L’ulteriore evoluzione è stata quella che ha eliminato addirittura la necessità di un dispositivo ed è ovviamente legata a Internet e alla proliferazione delle slot nei casinò online, come per esempio quelle che trovate su Starcasinò o altri siti analoghi. I loro vantaggi principali sono: la comodità, l’accessibilità (vi si può giocare in qualunque momento della giornata, senza uscire di casa) e la varietà di modelli, con jackpot molto ricchi. 

 

Tutti pazzi per le slot

Quando si parla di slot machine la mente viaggia immediatamente negli Stati Uniti e in particolare a Las Vegas, la patria del gioco d’azzardo. Curiosamente però è l’Italia, almeno in Europa, a detenere una serie di record che dimostrano il successo di questi dispositivi nel nostro Paese, a cominciare dal rapporto tra slot (fisiche) e numero di abitanti, con una media di una macchina ogni 140 persone. Per capire l’impatto basta rilevare come in Spagna – al secondo posto di questa particolare classifica – la media sia di una ogni 245 abitanti. Le giocate, sia con le slot “reali” sia con quelle “virtuali”, hanno superato quota 100 miliardi di euro… una bella cifra, no? 

Qualche curiosità

Sono tanti gli aneddoti legati alla storia di questo gioco. Uno dei più celebri è quello relativo a Tommy Carmichael, un astuto truffatore che – negli anni ’80 – scoprì che inserendo in una slot una moneta legata a uno spago era possibile continuare a giocare senza perderla. In questo modo riuscì a sbancare numerosi casinò e, grazie a una serie di altre truffe, arrivò a guadagnare una media di 10.000 dollari al giorno. Dopo una decina d’anni fu però beccato e condannato a un anno di carcere nonché bandito da ogni sala da gioco o casinò dello stato del Nevada.   

Parlando invece di vincite ci sono due storie che meritano di essere raccontate. La prima, che risale al 2000, riguarda Cynthia Jay-Brennan, una cameriera del casinò Desert Inn di Las Vegas che, terminato il turno di lavoro, decise di giocarsi i 27 dollari di mancia che aveva ricevuto alle slot vincendo un jackpot da record di quasi 35 milioni di dollari. Dopo questo incredibile colpo di fortuna, la sorte però le “chiese il conto”, perché dopo un paio di mesi dalla vincita venne investita da un guidatore ubriaco e restò paralizzata. 

Nel 2012, la vincita di quasi 3 milioni di dollari alla slot del casinò Bellagio di Las Vegas da parte del marine Alexander Degenhardt fu attribuita – anche da persone illustri come l’allora presidente degli Stati Uniti Barack Obama – al “karma”. Il giovane, infatti, poche settimane prima della fortunata giocata aveva preso una licenza per andare a donare il suo midollo a una persona che non conosceva ma con cui era risultato compatibile. Insomma, il giusto premio per un gesto di grande generosità. 

 

 

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