Il miglior libro di George Orwell

Ultimo aggiornamento: 17.04.24

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Libri di George Orwell – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni del 2024

 

Tutti abbiamo sentito parlare almeno una volta di George Orwell, studiato e presentato nelle scuole sin dai primi tempi come anticonformista e ribelle, nonché conosciuto come uno dei più grandi prosatori del XX secolo. La sua grande fama è nata a seguito di alcuni dei suoi più grandi capolavori, di cui ci sentiamo di proporvi come prima scelta “1984”, un’opera assolutamente geniale e anche molto vicina a tematiche attuali in quanto la vicenda si svolge in un tempo futuro in cui tutte le azioni degli uomini sono costantemente controllati da una macchina infallibile che censura tutte le verità più scomode. Ma questo non è il solo e unico capolavoro che è stato apprezzato dalla critica, infatti moltissimi consensi e un scia di emozioni contrastanti hanno seguito l’uscita e la successiva diffusione del libro “La fattoria degli animali”, dove con un sottile stratagemma di ironia e astuzia l’autore rivolge un’aspra critica al totalitarismo, costruendo la storia di alcuni animali, che stanchi dei soprusi del loro padrone, decidono di ribellarsi.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Come scegliere il miglior libro di George Orwell

 

Chi confronta prezzi e offerte presenti sul mercato sa già come compiere un acquisto ponderato tra i titoli più venduti online, ma se siete appassionati al genere e siete ancora indecisi su quale libro di George Orwell comprare, la nostra guida si propone di aiutarvi a compiere la scelta più opportuna ai vostri gusti.

 

 

Guida all’acquisto

 

Curiosità biografiche

Chi è George Orwell? Celebre come giornalista e opinionista politico, nasce nel 1903 in India da una famiglia di origini scozzesi con un nome ben diverso rispetto a quello con cui oggi è riconosciuto in tutto il mondo, ossia come Eric Arthur Blair.

Fin dall’età giovanile, sviluppa una personalità indipendente e insubordinata, definendosi prima ateo e successivamente aderendo alle idee socialiste, questo perchè avendo sofferto per molti anni la povertà, sognava un mondo in cui gli uomini non dominassero gli uni sugli altri. Tutte le sue opere mostrano sfaccettature di deprivazione e grettezza derivanti da cattive istituzioni, messe in luce attraverso la particolarità di uno stile semplice e diretto, capace di arrivare dritto alla mente e al cuore del lettore, il quale si trova a dover fare i conti con il vero significato delle sue parole.

Alcuni scritti, come ad esempio “Giorni in Birmania” o “Letteratura palestra di libertà” sono manifestazione della sua voglia di andare oltre gli schemi, in quanto subiscono l’influsso della sua permanenza a Parigi a contatto con i bassifondi meno abbienti, cosa voluta dallo stesso autore come mezzo per raccontare con maggior schiettezza ciò a cui i suoi occhi si erano abituati.

 

Leggere l’autore

Scegliere il miglior libro di George Orwell non è facile, perché ognuna delle sue opere ha una caratteristica differente nella struttura e nella parte centrale della storia.

Tra quelli più venduti, in classifica vi sono “1984” e “La fattoria degli animali”, due scritti molto diversi tra loro ma che rimandano a numerosi spunti di riflessione più profondi, a cui il lettore non può sottrarsi se non dopo un’appassionante e coinvolgente lettura dall’inizio alla fine.

Non a caso la sua scrittura, nonostante rimandi a concetti molto più complessi, è estremamente semplice e chiara: questo perché egli mira ad insegnare e ammonire i suoi lettori di non lasciarsi intrappolare in ideali inesistenti e dubitare delle rivoluzioni mantenendo spirito critico e sensi all’erta.

I suoi testi vengono inseriti nella cosiddetta letteratura distopica, ossia inseriti in un contesto futuro con elementi culturali e politici però altamente negativi; quindi si pone in netta contrapposizione, come suggerisce il nome, all’utopia.

 

 

Il pensiero

Le più belle storie sono quelle che lasciano intravedere l’animo dell’autore: e infatti i migliori libri di George Orwell sono quelli in cui il suo pensiero emerge in modo schietto, travolgendo il suo pubblico.

La sua esistenza è una continua lotta tra il suo essere giornalista critico e l’essere uomo, un travaglio interiore a cui non trova soluzione; ciò si nota molto nei suoi primi scritti, che hanno patito il fatto di non essere immediatamente pubblicati per il forte riscontro e le dure polemiche nei confronti del dispotismo in Russia, tanto da essere bollati come proibiti.

Cosa emergeva di tanto scandaloso nei suoi libri? Soprattutto una grande oggettività e la voglia di afferrare la verità dietro la spessa coltre della menzogna, unita ad una vena polemica che gli conferiva una schiettezza intellettuale da far paura ai suoi contemporanei, che per questo motivo lo temevano e allontanavano.

 

I migliori libri di George Orwell 

 

Come scegliere un buon libro di George Orwell quando i titoli e le edizioni online sono così ampie? Niente paura! Dopo le informazioni raccolte, i nostri consigli di acquisto, frutto di un’attenta indagine di comparazione dei prodotti anche in base al prezzo e alla “migliore marca” tra quelli proposti, vi forniranno un comodo appoggio per trovare la soluzione adatta.

 

Prodotti raccomandati

 

1984

 

Principale vantaggio:

Questo libro è un vero tesoro della letteratura inglese per la sua forte attualità; molto consigliato in quanto rappresenta una storia che rimanda sotto tanti aspetti a una realtà di cui spesso ci si trova a essere partecipi senza veramente capirla in pieno.

 

Principale svantaggio:

Un buon formato e una buona stampa possono migliorare molto la qualità della lettura, ma in questo caso è ostacolata dalla mancanza di alcune parole, molti difetti nella scrittura e anche una copertina strappata o usurata in determinati punti.

 

Verdetto: 9.7/10

L’opera ha sicuramente ricevuto una recensione molto positiva dagli utenti, che hanno apprezzato anche la scelta di diversi formati, sia in copertina rigida sia flessibile, a prezzi variabili ma per nulla eccessivi.

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Descrizione Caratteristiche Principali

 

La storia

Il libro 1984, facente parte del genere fantascientifico-distopico, fu scritto nel 1948, anno da cui deriva lo stesso titolo, in cui l’autore ha invertito le ultime due cifre. Nell’ambientazione del romanzo, in un futuro prossimo e incerto, il mondo è diviso in tre stati totalitari, ossia Oceania, Eurasia ed Estasia, che sono in guerra tra loro per il controllo delle coscienze individuali.

Il luogo in cui tutto ha inizio è Londra, capitale di uno dei tre stati, Oceania; il protagonista diventa un uomo qualunque, Winston Smith, un funzionario pubblico che lavora al Ministero della Verità, dove i fatti reali vengono trasformati e distorti a favore del regime.

La città è governata da una dittatura con a capo il Grande Fratello, colui che osserva la vita di tutti e conosce tutto, ma di cui nessuno conosce la vera identità, servendosi di numerose telecamere presenti ovunque, anche dentro le case.

Il Grande Fratello si serve anche della psicopolizia, che legge nel pensiero e impone ai cittadini una verità fasulla, esercitandone il controllo; chi sfugge a questi schemi, viene severamente punito.

Il significato

La tematica principale del romanzo su cui Orwell vuole metterci in guardia è quella del pericolo di un regime totalitario. Essendo stato partecipe della guerra spagnola e dei disordini in Unione Sovietica, si rende conto che i cittadini vengono facilmente manipolati attraverso lo sfiancamento fisico e psicologico, quindi vuole avvertire il lettore di quanto un governo del genere vada a mirare le libertà e i diritti individuali, trasformandosi in una guerra di potere e controllo continui.

Orwell era socialista, per cui credeva in parte al potere delle rivoluzioni, poiché da un lato comportavano la rinascita di una nuova società, ma dall’altro con il tempo erano sempre destinate alla degenerazione.

 

Le nuove tecnologie

Elemento che emerge fortemente dal testo 1984 è anche la definizione che George Orwell dà delle tecnologie. Oltre a numerosi punti a favore, in quanto agevolano il lavoro dell’uomo, le nuove tecnologie hanno anche dei lati negativi; ad esempio, così come emerge nella figura del Grande Fratello, un uso improprio delle telecamere compromette la privacy dell’individuo e lo influenza a condividere idee condivise spesso poco veritiere.

Nel mondo di Oceania non esiste veramente il progresso, è solo apparente poiché scientificamente inesistente e portato avanti solo sugli aspetti necessari a diffondere ancora di più la malattia del regime.

 

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La fattoria degli animali

 

Questo romanzo fu scritto da George Orwell nel 1944 e pubblicato l’anno successivo, quando la Gran Bretagna era alleata dell’Unione Sovietica e aveva quindi grande timore e rispetto per il governo totalitario di Stalin.

Di genere allegorico in chiave fiabesca, narra la storia di alcuni animali di fattoria che, stanchi dei continui maltrattamenti da parte del contadino Jones, decidono di ribellarsi e spodestarlo, costituendo una forma di potere in cui tutti sono uguali e liberi.

Così accade per un breve periodo di pace, in cui ciascun animale adempie al suo compito senza prevalere sugli altri, ma poi emerge una nuova classe di governatori, i maiali capitanati dal Vecchio Maggiore, ossia il più anziano di tutti, che con astuzia e prepotenza riesce a imporsi prendendo nuovamente il controllo.

L’acuta schiettezza e la qualità con cui l’autore critica e disprezza il regime totalitario pone l’opera tra le sue più celebri nella narrativa inglese; di seguito, se non siete convinti, vi mostriamo alcuni elementi a favore e sfavore dello scritto.

Pro
Riflessivo:

Il romanzo è stato apprezzato molto dagli utenti per il suo significato più profondo, che richiama con chiarezza un periodo storico buio nato dal regime di un governo oppressivo e senza scrupoli; porta perciò il lettore, tramite la satira, a riflettere su ciò che lo circonda.

Linguaggio:

Lo stile di scrittura adottato da Orwell non è mai scontato, in quanto è del tutto equilibrato e volto a garantire una comprensione più ampia possibile senza cadere nel banale di espressioni troppo artificiose o brevi.

Appassionante:

Un libro travolgente questo, che vi lascerà con la voglia di scoprire sempre di più a mano a mano che ci si addentra nella vicenda, donandovi poi la sensazione di esservi arricchiti internamente una volta finito.

Contro
Nessuna prefazione:

Se sceglierete il formato flessibile, è giusto informarvi che al suo interno manca la prefazione, ossia una breve introduzione scritta dall’autore che può aiutarvi a comprendere la vicenda in tutte le sue sfaccettature.

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Omaggio alla Catalogna

 

“Omaggio alla Catalogna” è un personale racconto di George Orwell della guerra civile spagnola, a cui partecipò in prima persona. Fu pubblicato in italiano nel 1938, quando ancora la guerra non era terminata, anche se vi furono successive edizioni, postume alla sua morte, in tutte le altre lingue.

In particolare, una traduzione francese del libro fu molto importante, in quanto la traduttrice nel corso degli anni riuscì a scoprire e correggere numerosi errori ed eventuali modifiche che erano state apportate impropriamente al testo.

Fermatosi a Barcellona nel 1936 con l’idea di osservare e scrivere, l’autore finisce invece per arruolarsi nelle file repubblicane e si reca al fronte, dove partecipa a numerose azioni e rimane anche ferito durante un assedio; è costretto infatti a rifugiarsi in Francia.

Questo suo resoconto in forma di storia diventa perciò un espediente cruciale della sua vita, in cui egli si rende conto del male promulgato dal totalitarismo e sviluppa per quest’ultimo un vero e proprio rifiuto. Più in basso, una serie di vantaggi e svantaggi vi permetteranno d capire meglio di cosa parliamo.

Pro
Una vera testimonianza:

Il libro, sebbene sia stato scritto anche come una sorta di diario personale dell’autore a seguito della guerra civile, rappresenta una testimonianza storica molto importante, che conduce il pubblico a indagare più a fondo i meccanismi alla base di quel conflitto.

Un insegnamento:

Lo stampo di quest’opera è chiaramente didascalico, e sembra quasi un eco della stessa voce dello scrittore che proviene da lontano, per ammonire gli individui a tenere sempre testa all’oppressione, imparando dalla storia passata.

Un ricordo:

Come dice lo stesso titolo, questo è un omaggio non solo alla guerra, ma soprattutto all’umanità, che ha sofferto umiliazioni e privazioni a seguito di lotte continue; leggerlo su carta ha emozionato e colpito profondamente i lettori.

Contro
A tratti noioso:

Il difetto più grande del testo sta nell’essere a volte inaridito da una trattazione schematica dei fatti storici, senza variazioni che possano mantenere viva l’attenzione del lettore.

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Giorni in Birmania

 

L’opera ha suscitato numerosi dissensi prima della sua ufficiale pubblicazione nel 1934, questo perché gli editori erano riluttanti a pubblicare un romanzo in cui fatti e personaggi erano a malapena velati, con chiari riferimenti a eventi realmente accaduti; avevano infatti paura di essere denunciati per diffamazione.

La storia è un vero e proprio specchio di un periodo in cui lo scrittore soggiornò in Birmania come poliziotto, e narra le vicende di John Flory, un mercante trentacinquenne di legname insofferente nei confronti dell’imperialismo europeo, provando invece forte ammirazione per il mondo orientale. Non essendo in grado di vivere nell’uno o nell’altro, è diviso tra i due mondi e si attira l’inimicizia di un magistrato corrotto e senza scrupoli attaccandolo nei suoi affetti e mirando a distruggerlo completamente.

Anche in questo caso, numerose recensioni degli utenti, con pro e contro, hanno accompagnato la lettura di questo libro, di cui vi menzioniamo i salienti.

Pro
Interessante:

Alcuni utenti hanno apprezzato molto il fatto che Orwell abbia deciso di trasformare gli eventi in una storia avvincente, mantenendo comunque un filone di realtà; si consiglia particolarmente per un viaggio in Birmania, come supporto utile alla conoscenza dei luoghi.

Ben tradotto:

Spesso può capitare di trovarsi davanti a un prodotto in cui le parole vengono rese in modo totalmente differente rispetto all’originale; questa edizione invece permette un buon confronto e una traduzione veramente ben fatta.

Introspettivo:

Altro elemento a favore di questo romanzo è l’attenzione con cui l’autore ha curato i dettagli soprattutto nel difficile rapporto tra inglesi e birmani, scandagliando a fondo le loro emozioni e pensieri.

Contro
Qualità/prezzo:

Il costo di questo libro non è molto vantaggioso, soprattutto perché alcuni utenti hanno lamentato la scarsa rapidità di arrivo del prodotto e anche qualche piccolo difetto di stampa.

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Letteratura palestra di libertà

 

Giungiamo alla fine della nostra guida sui prodotti raccomandati consigliandovi uno degli ultimi libri scritti da George Orwell, ossia “Letteratura palestra di libertà”.

Come suggerisce il titolo stesso, si tratta di un’opera particolarmente riflessiva e introspettiva, frutto di alcune risposte che l’autore stesso si è voluto dare in merito a dei quesiti che spesso anche l’uomo odierno si è posto.

Cosa spinge gli uomini a leggere e scrivere? Leggere è un lusso solo per i più ricchi? E quale rapporto sussiste tra politica e arte? Dopo anni, in particolare tra i ‘30 e i ‘40, Orwell raccoglie tutte queste sue elucubrazioni in cui richiama in primis esperienze personali, affrontando il senso della cultura e delle letteratura in base sia alle proprie opere che a quelle di altri artisti, non disdegnando di essere anche critico nei suoi confronti.

Lo stile che mantiene è sempre molto mirato, semplice ma brillante, tipico dell’ambito giornalistico, per arrivare subito al nocciolo della questione e irretire il pubblico in un ragionamento tra letteratura e vita.

Pro
Veritiero:

Orwell si dimostra anche con questo libro un grande scrittore; attraverso la sua raccolta di saggi emerge una verità schietta e senza fronzoli, che può solo far riflettere e trasformarla ulteriormente in una lettura piacevole e condivisa.

Stile:

Il successo dell’autore sta semplicemente nel fatto che egli aveva inteso che non servono grandi discorsi e grandi parole per far apprezzare ai lettori un buon lavoro, ma è necessario parlare con estrema limpidezza, in modo da stabilire una connessione profonda con quest’ultimo.

Ironico:

Una buona nota divertente, che sdrammatizza i toni troppo acerbi del testo, non è mai una cattiva idea; e infatti a rendere ancora più coinvolgente la lettura contribuisce anche un senso dell’umorismo mai banale o scontato.

Contro
Molto critico:

Alcuni utenti hanno trovato il libro a tratti troppo aspro nei toni e nei confronti di grandi autori della letteratura, unico difetto di un’opera poi completa sotto ogni aspetto.

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Quali film sono stati tratti dalle opere di George Orwell?

 

1984

Nineteen Eighty-Four è stata la prima serie televisiva britannica ad essere prodotta come adattamento dell’omonimo romanzo di George Orwell nel 1954.

L’adattamento è stato curato da Rodolfo Cartier, il più famoso regista e produttore degli anni ‘50 nell’ambito della BBC, che aveva dimostrato in diverse occasioni di essere un veterano delle trasmissioni televisive, nonché acculturato su diverse fonti letterarie.

 

 

All’interno della serie, il protagonista Winston fu interpretata da Peter Cushing, talentuoso attore ai suoi primi successi, che aveva colpito il regista per la sua particolare interpretazione: dopo la serie, ha raggiunto ulteriore fama continuando la sua scalata di successi insieme al co-protagonista Donald Pleasence, che interpretava Syme.

Altro membro minore del cast fu Wilfrid Brambell, che fu successivamente riconosciuto in alcuni come il nonno di Paul McCartney in “A hard day’s night”. La faccia del Grande Fratello era Rox Oxley, un membro stesso della BBC, mentre il compositore della musica è stato John Hotchkis, su un’orchestra leggermente più grande del solito.

 

Le reazioni

Lo spettacolo, alla luce della sua presentazione, ha suscitato reazioni sconvolgenti e negative. Il pubblico lamentò infatti che il contenuto della trama fosse orribile e anticonformista e spingesse alla rottura di un ordine tradizionale e definito.

Molti, inoltre, erano preoccupati che avesse ripercussioni sulla realtà la rappresentazione così schietta e sprezzante del regime totalitario che controllava i diritti e le libertà dei cittadini. La reazione a livello politico fu eclatante, con diverse fazioni di schieramento e numerose mozioni presentate in Parlamento, di cui una di esse denunciava la tendenza nel programma televisivo alla violenza e al sadismo. Firmata da cinque parlamentari, si stabilì che il programma dovesse essere mostrato in televisione solo in ora tarda e comunque alla presenza di un adulto, nonostante questo comportasse effettivamente una diminuzione della libertà di scelta per l’individuo.

Il romanzo fu adattato anche per il grande schermo nella pellicola Orwell 1984, curiosamente girato proprio nel 1984, tanto che alcune scene sono state addirittura girate nel giorno in cui si svolgono nel racconto. Il regista è Michael Radford (noto anche per Il Postino con Massimo Troisi) mentre nel cast figurano il protagonista John Hurt – visto tra gli altri in Alien, Fuga di Mezzanotte e The Elephant Man – e il mitico Richard Burton, tra l’altro scomparso poco dopo la fine delle riprese.

 

La fattoria degli animali

Altro cult del cinema è rappresentato poi da uno dei primi film d’animazione per pubblico adulto, sullo stampo del libro “La fattoria degli animali” di George Orwell. Certamente non adatta ai bambini, non per la presenza di scene particolarmente scabrose ma per l’intento satirico, malamente velato, nei riguardi della rivoluzione degli animali e più in generale al riferimento della Rivoluzione Russa che aveva trovato terreno fertile nel secolo precedente.

 

 

Questo film, composto su base disneyana, quindi con disegni dolci e da cartone animato, mette in mostra una violenza palpabile e spiazzante, perché molte morti, soprattutto le più crudeli, non vengono mostrate ma si percepiscono fortemente, divenendo anche in parte un adattamento drammatico delle vicende che poi interesseranno l’URSS.

Prendendo spunto dal governo staliniano, in questo film vi è anche la geniale rappresentazione di una serie di peccati umani, dei loro comportamenti più meschini e turpi, incarnati ognuno in un animale diverso.

Al primo posto c’è l’avidità, lo sfruttamento dei poveri e la brama di potere, tutte caratteristiche davanti cui l’uomo non si ferma ed è pronto a scatenare una rivoluzione, per poi gettare via le sue stesse credenze.

Capolavoro piuttosto apprezzato, è un film da vedere almeno una volta nella vita, in quanto rappresenta un gioiello dell’animazione per adulti negli ultimi 60 anni.

 

 

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