Il miglior libro di Milan Kundera

Ultimo aggiornamento: 24.04.24

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Libri di Milan Kundera – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni del 2024

 

Milan Kundera è uno scrittore e saggista cecoslovacco, la cui fortuna è stata realizzata attraverso alcuni dei suoi attuali capolavori, particolari sia nello stile che nelle trame. Infatti, in seguito alla Primavera di Praga di cui fu spettatore, i suoi libri vennero proibiti e se ne permise la pubblicazione solo otto anni dopo. La vera e propria opera che ha decretato il suo esordio nei grandi classici della letteratura è L’insostenibile leggerezza dell’essere, un romanzo ambientato appunto durante la Primavera di Praga, che narra le vicende di quattro protagonisti accomunati dalla loro diversità. Proprio per la sua originalità, il genere del quale fa parte è stato identificato come romanzo/saggio: qui infatti sono presenti un’ambientazione e delle vicende narrate in unione a elementi saggistici, apportati dallo stesso autore o tramite uno dei personaggi. La sua carriera spicca però il volo con i primi tre racconti di Amori ridicoli, che si fanno apprezzare per lo stile pungente e in particolare per il carattere satirico e ironico che li contraddistingue.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Come scegliere il miglior libro di Milan Kundera

 

Quale libro di Milan Kundera comprare a prezzi bassi e quale rappresenta la scelta più giusta? In questo articolo troverete le risposte alle vostre domande, con una serie di curiosità e di informazioni che vi aiuteranno a trovare una soluzione.

 

 

Guida all’acquisto

 

In generale

Se siete arrivati fin qui con le idee ancora poco chiare riguardo il libro giusto da comprare, possiamo fornirvi maggiori informazioni sia sull’autore, sia sulle opere che ci hanno colpito di più, per spessore e trame avvincenti.

Non è cosa di poco conto, per uno scrittore, rappresentare le sfaccettature e le debolezze dell’animo umano, forse perché questo vuol dire andare oltre i propri limiti e approfondire tali aspetti anche su se stessi.

Kundera ha sempre avuto come fine quello di raccontare i misteri: quale modo migliore per farlo se non attraverso la passione letteraria? Laureatosi all’Accademia delle Arti e dello Spettacolo, ha coronato il suo sogno di insegnare Letteratura.

Il genio di questo scrittore sta nel suo non ergersi a moralista: il suo scopo non è quello di impartire dei modelli comportamentali all’uomo, come se esistesse soltanto una visione della realtà. L’autore mira infatti solo a farsi capire, a donare qualcosa di profondo al lettore.

 

L’esordio e lo stile

Kundera ha inizialmente scritto per diverse riviste letterarie, occupandosi soprattutto della redazione di numerosi saggi. Il primo successo, che gli permise di emergere e farsi così conoscere da molti, fu Amori ridicoli, che scrisse negli anni ‘60.

Questa prima opera aveva delle caratteristiche che sconvolsero i contemporanei: si trattava di una serie di racconti accomunati da una satira corrosiva, pungente e ironica, su sentimenti e passioni amorose, che mettevano in luce scene paradossali e assurde.

Proprio questo primo approccio ha portato i lettori a interessarsi sempre più alle sue opere, fino a farlo diventare un caso clamoroso.

Nel romanzo Lo scherzo emerge ancora più chiaramente la posizione anticonformista adottata dall’autore, questa volta però nei confronti di un regime politico che viene da lui ridicolizzato: parliamo della Primavera di Praga.

Su questa scia pubblica, nel ‘97, Il libro del riso e dell’oblio, che gli provoca la revoca della cittadinanza cecoslovacca: il tema principale è la memoria, ovvero l’uomo deve svegliarsi e lottare contro il potere, per ricordarsi sempre di aver fatto qualcosa di concreto in primis per se stesso.

 

 

Un nuovo genere: il romanzo/saggio

Kundera è conosciuto come uno dei più famosi scrittori contemporanei, che ha utilizzato nelle proprie opere in parte la lingua francese e in parte quella ceca. Infatti, si rifugiò in Francia proprio in seguito al fallimento della Primavera di Praga, anni di squilibrio in cui le sue opere vennero bandite in Cecoslovacchia.

Fu proprio in seguito a questa disarmante disillusione che l’autore diede vita a un importante cambiamento nella sua scrittura, ideando il genere del romanzo in saggio. Per fare questo, prima di tutto, si interrogò sul significato del romanzo, giungendo alla conclusione che non bastava narrare i fatti per lasciare un’impressione viva, ma c’era bisogno di una spinta maggiore, di punti a cui il lettore potesse aggrapparsi.

E quindi scelse di scrivere in prosa, di trasformare questi romanzi in teatralità aggiungendovi elementi saggistici, che sono per lo più concreti e vicini alla vita e alle vicende quotidiane.

 

I migliori libri di Milan Kundera 

 

La nostra guida per scegliere il miglior libro di Milan Kundera vi propone alcuni dei prodotti più venduti, dal più economico a quello più nuovo. Dopo un’attenta comparazione dei pareri e delle recensioni sul web, potrete capire dove acquistare, senza tralasciare i vostri gusti.

 

Prodotti raccomandati

 

L’insostenibile leggerezza dell’essere

 

Principale vantaggio:

La bellezza di questo romanzo sta soprattutto nell’appartenere a un genere adattabile a qualsiasi esigenza: è sia di spunto riflessivo a chi cerca qualcosa di introspettivo, sia un saggio sul periodo storico della Primavera di Praga, ricco di vicende amorose.

 

Principale svantaggio:

Per chi si approccia per la prima volta allo stile dell’autore, forse non è il romanzo più indicato. A una prima lettura potrebbe risultare noioso e troppo cupo in alcuni passaggi, dando l’impressione di un libro molto pesante e tetro.

 

Verdetto: 9.8/10

Giudicato positivamente da più di un utente, può divenire un buon passatempo durante la  giornata e offrirvi qualche attimo di relax, nonché una visione più chiara su molti aspetti sentimentali, che spesso vengono trascurati.

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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI

 

Un libro ben noto

Il miglior libro di Milan Kundera, stando a ciò che dicono gli utenti, è L’insostenibile leggerezza dell’essere. Perché? Cosa fa di questo libro un capolavoro?

In primis, considerate che Kundera adotta uno stile tutto suo: immaginate un romanzo, già di per sé impegnativo, e aggiungeteci una serie di elementi saggistici, che possono sortire sia una riflessione profonda, sia un senso di fastidio nel lettore, al fine di lasciargli emozioni contrastanti.

Tenete conto, poi, anche dello stile dell’autore, che è scorrevole e leggero: all’inizio può dare l’impressione di rendere il discorso troppo prolisso, ma è sempre meglio vedere come si svolge la vicenda fino alla fine, in quanto, proseguendo nella lettura, ne verrete coinvolti.

Insomma, nel contesto generale, tentar non nuoce, e potrete scoprire anche nuovi lati del vostro carattere attraverso gli occhi dei protagonisti, a volte caotici e confusionari.

Un grande classico

L’ambientazione di questo romanzo è la Praga del 1968, gli anni della liberalizzazione politica in Cecoslovacchia, dopo gli eventi della Seconda Guerra mondiale. La Primavera di Praga portò infatti a un periodo in cui artisti e scrittori furono più liberi di esprimere il loro pensiero attraverso la loro arte, in seguito al cedimento di molte restrizioni.

E la storia, infatti, segue proprio le vicende di quattro artisti, tutti con caratteri introversi e difficili, che si trovano a stare insieme e poi a perdersi di continuo. Il primo è Tomas, un uomo che adora le donne, e sebbene sia innamorato di Tereza non riesce a rinunciare alle amanti. Tereza è la sua compagna, che sa dei tradimenti ma è troppo debole per ribellarsi e nasconde così i tuoi tormenti. 

Poi ci sono Franz, professore universitario, e Sabina, una pittrice idealista: entrambi molto innamorati, cercano di stabilire una relazione, ma la giovane donna non riesce a legarsi nonostante il suo amore e alla fine fugge via senza dire all’uomo nemmeno un addio.

 

Piccole info e curiosità

Se vi state chiedendo come scegliere un buon libro di Milan Kundera, sono tanti gli elementi a favore di questo romanzo. La consegna è veloce e puntuale, l’imballaggio ben fatto, così da non ritrovarvi con un libro ammaccato.

Questo romanzo può essere uno spunto anche per conoscere un periodo storico importante che ha interessato Praga, muovendosi attraverso diversi punti di vista e senza dover badare ai soliti fatti schematici e noiosi.

Inoltre, la trama è originale, che non include niente di scontato e niente di troppo artificiale, ma molto vicina a vicende attuali e ricca di spunti riflessivi.

 

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Amori ridicoli

 

Già il titolo di questo volume è un paradosso: siamo infatti abituati a leggere dell’amore come un sentimento senza confini, che all’estremo porta a passioni sfrenate oppure a un dolore struggente.

Kundera, invece, nella sua visione forse un po’ distorta, vede l’amore da un punto di vista tutto ironico, creando dell’umorismo sulle situazioni più complicate.  Si dilunga in elementi saggistici, grazie ai quali mostra la leggerezza e la peculiarità di coppia, senza rinunciare ai colpi di scena.

Si tratta di sette piccoli racconti che racchiudono diverse sfaccettature: il primo, ad esempio, che si intitola Nessuno riderà, narra la storia di un giovane professore che gode nell’ingannare chi gli sta accanto, perdendo così la donna di cui poi scopre essersi innamorato.

A parte qualche piccolo errore nella consegna, sono proprio poche le recensioni negative sul prodotto, di cui più avanti vi mostreremo pregi e difetti, così da facilitarvi nella scelta effettiva tra i migliori libri di Milan Kundera.

Pro
Breve:

I racconti non sono troppo lunghi e il volume, che potrebbe spaventare per la mole, in realtà si rivela essere leggero e poco impegnativo, cosa che lo rende adatto a un momento di svago.

Particolare:

Non si tratta di racconti scontati o banali, ciascuno di essi infatti ha un suo perché che si evince solo alla fine della storia, lasciandovi con una sensazione a metà tra il sorpreso e il divertito.

Curioso:

Lo stile di Kundera, fresco e leggero, coinvolge i lettori e fa capire facilmente il messaggio che vuole far trapelare attraverso i racconti, arrivando anche a suscitare una forte curiosità.

Contro
Copertina:

Controllate sempre bene l’edizione che avete intenzione di acquistare. Alcuni utenti infatti hanno lamentato il fatto che la copertina non fosse corrispondente alla foto proposta, ma a una versione più recente.

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La lentezza

 

La lentezza rappresenta la prima opera pubblicata nel 1995 dall’autore in francese, infatti il suo titolo originario è “Le lenteur”. Nello stile sempre riflessivo e a tratti ironico di Kundera, grande spazio viene dato ai vizi e alle passioni umane, incarnate in personaggi che hanno ben poco in comune tra di loro ma tutti coinvolti in vicende difficili e complicate.

Questa volta però, a dispetto del titolo, l’autore propone il tema opposto, cioè la velocità con cui la vita scorre senza che i protagonisti se ne accorgano, mentre sono persi in futilità.

La lentezza del titolo sta invece nei ricordi, in un passato lontano che dà l’impressione all’uomo di aver vissuto quell’attimo tante volte in modo infinito, come avviene appunto con la memoria delle cose.

Apprezzato per la sua originalità, non potevamo mancare di inserire anche in questo caso una serie di pro e contro sul prodotto.

Pro
Affascinante:

Questa storia non racconta solo schematicamente una serie di fatti e non si limita a narrare le singole vicende dei protagonisti. La sua bellezza sta proprio nel mistero delle piccole cose, nei ricordi perduti e lontani.

Attuale:

Le tematiche trattate si possono dire molto vicine alle nostre, soprattutto sul piano sentimentale, ed è questo che rende ancora più unica quest’opera, in quanto il lettore arriva a toccare con mano i tormenti dei personaggi.

Versatile:

Questo libro è consigliato anche agli adolescenti e inserito nella categoria educativa. Si tratta infatti di un volume versatile, che soprattutto con semplicità porta alla luce le debolezze umane, senza divenire troppo banale.

Contro
Destabilizzante:

Alcuni passaggi, proprio perché l’autore si dilunga particolarmente sul carattere introspettivo e riflessivo, risultano difficili da capire e potrebbero portare il lettore a non comprendere bene quello che sta leggendo.

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La festa dell’insignificanza

 

La festa dell’insignificanza è l’ultima delle opere che l’autore pubblica per la casa editrice Adelphi. Vi mostriamo perciò una serie di vantaggi e svantaggi anche qui: i suoi libri, da sempre amati anche per la presenza di una copertina semplice ma d’effetto, trovano il loro epilogo in questa lettura che si può definire in una sola parola, strana.

Sebbene non sia facile da portare a termine, perché Kundera qui utilizza un linguaggio più specifico e apre lunghe digressioni, è considerato comunque uno dei suoi capolavori, in cui meglio si sintetizza quel suo lato ironico di vedere la realtà.

Non a caso, i lettori hanno sottolineato come, ancora una volta, lo scrittore sia stato capace e deciso nel porli davanti a misteri irrisolti e a quesiti senza risposta. Tutto ciò tramite un viaggio nell’insignificanza dell’individuo, che per Kundera vuol dire una vita mal vissuta e del tutto comune.

Pro
Intenso:

Anche se si tratta di una lettura breve, in essa sono racchiuse parole capaci di arrivare dritto al cuore del lettore senza mezzi termini. Emozionante e travolgente, è stato definito per questo da alcuni come la migliore tra le opere di Kundera.

Brillante:

La capacità dell’autore di far sorridere, su una vicenda apparentemente divertente,  rende l’opera geniale, poiché il lettore si rende subito conto del significato più profondo che c’è in quello che ha letto.

Finale:

Se le aspettative iniziali del libro sono alte, una volta arrivati al termine ne capirete il perché. Il finale, infatti, è stato giudicato come perfetto, capace di mettere di buon umore e lasciare allo stesso tempo una sottile scia malinconica, per essersi concluso così in fretta.

Contro
Troppo breve:

Secondo gli utenti, alcuni passaggi delle storie potevano essere rivisti e ricollocati meglio, perché l’opera è di per sé troppo breve e a una prima lettura non se ne coglie del tutto l’importanza.

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L’identità

 

In ultimo, ma non per questo di minor importanza, vi consigliamo l’opera che fu pubblicata nel 1997 da Kundera per la collana Adelphi e di cui più in basso vi mostreremo pro e contro.

Il romanzo, come suggerisce il titolo, ruota tutto attorno al concetto di identità: si può dire che questo sia il tema principale a cui sono collegate le vicende dei protagonisti, il tutto indagato attraverso gli occhi di un amore struggente e quasi malato.

Il personaggio femminile della storia si rende conto ad un certo punto, probabilmente per l’età, di non essere più guardata dagli uomini, e sogna di provocarli con proposte oscene. Il protagonista maschile, invece, scambia per caso la donna amata per un’altra, vista da lontano. Questo qui pro quo fa scattare in lui un meccanismo che lo porta a chiedersi se i due si conoscano davvero e quale sia il vero volto dell’altro.

Alcuni utenti, oltre ad apprezzare la copertina e i diversi formati di questo libro, si sono innamorati della trama, per certi versi vicina al pensiero pirandelliano, ma rivista in un quadro tutto nuovo e attuale.

Pro
Consegna:

La spedizione è veloce e molto puntuale, l’imballaggio ben curato. Se avete bisogno di avere tra le vostre mani questo libro, non dovrete aspettare troppo e potrete goderne in tutta tranquillità.

Formato:

Il formato proposto per questo libro è in copertina flessibile, sia nuovo sia usato. Le dimensioni sono compatte, quindi potrete portarlo con voi se necessario. Consigliamo di prenderlo nuovo vista la poca differenza di prezzo.

Economico:

Forse uno dei più economici della collana, questo libro presenta un valido rapporto qualità/prezzo, in quanto si tratta di una storia bella e d’effetto ma accessibile a tutti a livello di costo.

Contro
Troppo leggera:

Rispetto alle altre opere dell’autore, questa risulta forse un po’ più banale nel contenuto, ma comunque, a detta dei lettori, è una storia con una trama interessante e come sempre ricca di spunti.

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Film tratti dai libri di Milan Kundera

 

Quante volte avete notato nelle pagine web, alla ricerca dei titoli più venduti online e delle offerte presenti, il nome di Kundera? Quante volte siete rimasti incuriositi e vi siete chiesti se ci fossero stati adattamenti cinematografici dei suoi libri?

Ebbene, nei nostri consigli d’acquisto vi mostriamo anche alcuni dei capolavori che sono stati tratti dalle sue opere, soprattutto tenendo conto dei pareri positivi degli utenti e dei gusti personali in termini di sceneggiatura e cura dei dettagli. 

Alcuni di essi ci hanno colpito particolarmente per la presenza di personaggi ricchi di sfaccettature, che nei romanzi sono sempre trattati in modo molto misterioso e sfuggente. Altri ci hanno convinto per il modo in cui hanno rievocato la bellezza di momenti particolari e per il velo struggente che alberga in alcune storie di Kundera, secondo il suo stile.

 

 

L’insostenibile leggerezza dell’essere

Il primo che vi vogliamo consigliare è anche uno dei più vecchi e famosi, ossia L’insostenibile leggerezza dell’essere, un film del 1988 diretto da Philip Kaufman e tratto dall’omonimo romanzo dell’autore.

Tutte le vicende sono ambientate a Praga, precisamente nel 1968, quando ancora si trattava di Cecoslovacchia e gli intellettuali del tempo erano sotto l’influenza della Primavera di Praga, con l’invasione Sovietica e la liberalizzazione politica.

Tutte le scene sono state girate in Francia e il cast è composto da attori europei, sebbene la nazione dalla quale è provenuta l’idea sono gli Stati Uniti. Ebbe un discreto successo all’epoca, ma solo successivamente se ne sono capite l’importanza storica e la cura di alcune riprese.

Durante la produzione del film, l’autore è stato più volte interpellato per offrire una trasposizione quanto più fedele possibile della storia, anche se inizialmente non era molto convinto dell’idea: a suo parere ben poche delle sue opere sono adatte alla trattazione cinematografica.

Infatti la vita e il carattere dei personaggi non emergono quanto nei libri e non ci si avvicina che ben poco a quel messaggio misterioso e segreto che l’autore ci vuole trasmettere, lasciando ben poco all’immaginazione.

In ogni caso il film, alla fine, gli piacque perché al suo interno volle inserire delle parti per lui  molto significative: per esempio, il momento in cui uno dei principali protagonisti, sussurra nell’orecchio della donna da lui amata, Tereza, prima che si addormenti, una poesia. Questa lirica fu pensata proprio dall’autore per il film.

 

Lo scherzo

Secondo, ma non meno importante, un film che è stato girato nel ‘68 durante i mesi di patriottismo cecoslovacco e che prende il nome de Lo scherzo. Questa pellicola rappresenta lo stato d’animo e gli occhi disperati di chi guarda impotente un cambio di prospettiva.

 

 

Il suo nucleo è rappresentato dalla speranza, dall’illusione di un mondo nuovo, che poi viene nuovamente sconvolto e distrutto dalla fine della Primavera di Praga e la nascita di un dominio ancora più forzato e duro dal punto di vista militare e politico.

Il tutto irrorato sempre da scene pungenti e da una sottile ironia che coglie i personaggi durante lo scempio.

 

 

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