Il miglior vinile di Jimi Hendrix

Ultimo aggiornamento: 18.04.24

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Vinili di Jimi Hendrix – Consigli d’acquisto, Classifica Recensioni del 2024

 

L’importanza che ha avuto Jimi Hendrix nell’evoluzione del modo di suonare la chitarra è innegabile. Sicuramente non è tra i chitarristi più veloci – dopotutto a lui interessava il feeling – ma indubbiamente uno dei più intensi. Hendrix, con il suo strumento aveva una relazione viscerale, erotica. Il suo stile era unico e per questo inconfondibile. È stato un precursore dei tempi e ha giocato un ruolo fondamentale nell’evoluzione della musica rock. Due momenti particolari dello strepitoso chitarrista restano impressi nella memoria dei fan e non solo. Il primo, quando nel 1967 concluse la sua performance al festival di Monterey dando fuoco alla sua chitarra, una cosa mai vista prima. Il secondo quando in piena contestazione contro la guerra in Vietnam, sul palco di Woodstock (era il 1969), Hendrix propose una versione lancinante e dilaniata dell’inno statunitense. Tra gli album che abbiamo selezionato per la nostra guida sui migliori vinili di Jimi Hendrix del 2024, vi invitiamo a fare una comparazione tra questi due titoli: Are you experienced con i brani “Purple haze”, “Foxy lady” e “Hey Joe” ed Electric Ladyland con le canzoni “Voodoo Child” e la cover di “All Along the Watchtower”.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Come scegliere il miglior vinile di Jimi Hendrix

 

Se non avete idea di quale vinile di Jimi Hendrix comprare, siete capitati nel posto giusto. Certo, quando si parla di musica, tutto diventa soggettivo pertanto prestate attenzione, ma date sempre ragione alle vostre orecchie. Fate in questo modo e capirete da soli come scegliere un buon vinile di Jimi Hendrix. Tuttavia vogliamo indicarvi la strada se volete scoprire davvero questo incredibile chitarrista.

I percorsi possibili sono fondamentalmente tre. Il primo: iniziare dal debut album per poi proseguire cronologicamente. Il secondo: cominciare dai lavori più rappresentativi. Infine il terzo: affidarsi a delle raccolte, individuare i brani che più convincono e poi cercare su quali dischi si trovano.

 

 

Guida all’acquisto

 

Il vinile è la dimensione naturale di Hendrix

Ma con le piattaforme di musica in streaming stiamo ancora qui a pensare al miglior vinile di Jimi Hendrix? Ebbene sì. Lasciate perdere lo streaming, gli MP3 e anche i CD. Quando questo genio delle sei corde si esibiva e incideva musica, questa veniva pubblicata su vinile.

Crediamo non ci sia supporto migliore per cogliere l’essenza della sua musica. Il suono caldo del vinile ben si presta a Hendrix, noi la pensiamo così e siamo sicuri che se state leggendo questa guida, il vostro pensiero non sia dissimile dal nostro.

 

 

Le caratteristiche di una buona ristampa

Una ristampa della miglior marca non dovrebbe essere solo una mera operazione commerciale. Certamente giusto proporle perché va dato modo ai fan di entrare in possesso di album che altrimenti sarebbero introvabili, ma è altrettanto corretto che queste siano realizzate con cura, investendo denaro in rimasterizzazione e artwork.

Troppo spesso le case discografiche si limitano a rispolverare i master originali senza preoccuparsi della loro qualità del suono, senza sforzarsi neanche di inserire i testi delle canzoni. Il risultato, spesso, è un prodotto scadente nato con il solo scopo di spillare denaro ai fan.

Ma il torto non viene fatto solo a chi compra il disco ma anche all’artista. Pertanto, prima di comprare una ristampa raccogliete informazioni circa la qualità audio, se si tratta di una versione rimasterizzata (possibilmente fatta bene) oppure no. Se il packaging sia stato curato o se più semplicemente si tratta di una riproduzione di quello originale. Le bonus track, poi, sono sempre gradite.

 

I migliori vinili di Jimi Hendrix del 2024

 

Per aiutarvi nella scelta abbiamo stilato una classifica contenente i nostri consigli d’acquisto sui titoli presenti sul mercato. Sappiamo fin da ora che non mancherà chi contesterà l’ordine ma tenete presente che le nostre scelte non sono state determinate soltanto dalla qualità artistica in sé.

Abbiamo tenuto conto di diversi fattori dei quali vi faremo partecipi in ogni recensione che abbiamo scritto. Valutate le nostre opinioni sui vari dischi e confrontate i prezzi.

 

Prodotti raccomandati

 

Jimi Hendrix – Are you experienced

 

Principale vantaggio:

Il disco contiene tre dei migliori e più famosi brani di Jimi Hendrix: “Purple haze”, “Foxy lady” e “Hey Joe”. Da soli valgono l’acquisto dell’album.

 

Principale svantaggio:

Se siete pignoli sulla qualità del suono, resterete delusi perché il lavoro fatto per la rimasterizzazione ha deluso gli audiofili.

 

Verdetto 9.8/10

È un disco fondamentale non solo per la carriera di Hendrix ma per la storia della musica rock. Il momento peggiore? È quando l’album termina ma per fortuna si può ricominciare ad ascoltarlo daccapo.

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Descrizione Caratteristiche Principali

 

Un trittico da paura

Con Are you experienced, Jimi Hendrix si presenta al mondo. Difficilmente un debut album ha avuto un impatto di questa portata nel mondo della musica. Solo i grandi ci riescono e Mr. Hendrix era un gigante in tutti i sensi. Si può essere dei grandissimi chitarristi ma non necessariamente essere altrettanto grandi nel comporre musica. Hendrix riusciva a far bene entrambe le cose.

Su questo disco trovate un trittico da paura che dimostra quanto appena detto e vi sfidiamo a smentirci: “Purple haze”, “Foxy lady” e “Hey Joe”; tre assi calati uno dopo l’altro, ma qui non ci sono bari e non si tratta di fortuna. È solo (si fa per dire) una questione di talento e quello non lo compri al supermercato, certo, lo puoi coltivare ma ce l’hai oppure no.

Qualità audio deludente

Il disco grida vendetta, tremenda vendetta contro chi si è occupato della rimasterizzazione. Se avete un buon impianto audio e un orecchio esperto, ve ne accorgerete immediatamente: la qualità del suono è approssimativa e non rende giustizia all’opera. Il suono risulta piatto ma probabilmente quello che è peggio sono alcuni fruscii che si sentono qui e lì, o almeno questo capita nell’edizione in vinile.

Per fortuna o per sfortuna, non tutti sono audiofili e il difetto potrebbe passare inosservato, soprattutto a un ascolto distratto; ammesso che esistano estimatori di Hendrix che si distraggono mentre la sua musica si propaga.

 

Buon packaging

Per il packaging è stata profusa una discreta cura che rende l’album più appetibile. Innanzitutto trovate delle belle immagini di repertorio, anche se nulla di inedito. Probabilmente molte delle foto presenti nel booklet vi sarà capitato di averle già viste. Trovate poche, sintetiche ma esaurienti note su Hendrix e, cosa sempre gradita, i testi delle canzoni.

La copertina è l’esatta riproduzione della prima stampa rilasciata per il mercato italiano, tedesco e spagnolo, dunque quella con l’aggiunta del nome di Jimi Hendrix sopra la foto dei tre membri della band, ovvero Noel Redding, Mitch Mitchell e in mezzo a loro due Hendrix.

 

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Electric Ladyland

 

La registrazione di quest’album non fu certo semplice. Hendrix era un perfezionista, maniacale in studio e soprattutto non accettava compromessi; tanto è vero che il produttore Chas Chandler rinunciò all’incarico a causa delle tante divergenze con il chitarrista, che non voleva saperne di comporre brani che per durata fossero adatti ai 45 giri. Ma questa era solo una delle tante ragioni che portarono alla separazione tra i due.

Probabilmente, anzi, sicuramente, anche i tecnici e i gli altri musicisti ne avevano le scatole piene ma, visti i risultati, la pignoleria di Hendrix è stata un bene. L’album è ricco di brani stupendi ma menzioniamo la storica “Voodoo Child” e l’incredibile cover di “All Along the Watchtower”, un brano di Bob Dylan.

Dobbiamo essere sinceri, punti deboli non ne abbiamo riscontrati ma, trattandosi di una ristampa, avremmo gradito la presenza della copertina censurata all’epoca dalla casa discografica, magari anche nascosta all’interno del disco: i fan avrebbero apprezzato.

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Axis: Bold as love

 

È il secondo album della breve carriera di Hendrix. A nostro avviso non si tratta del suo miglior lavoro, perché qualche brano non ci convince ma si tratta di considerazioni personali e siamo consapevoli che milioni di persone lo ritengono di importanza fondamentale.

Per quanto ci riguarda, la sola presenza della stupenda, meravigliosa, incantevole “Little Wing” da solo vale l’acquisto.

La qualità audio è buona, o forse dovremmo dire decente. Certo è che abbiamo sentito di molto peggio per ristampe di brani pubblicati originariamente tra gli anni ’60 e ’70 (Axis: Bold as love uscì nel 1967). La copertina è un pugno nell’occhio, anche se per l’epoca aveva un suo fascino probabilmente.

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People, Hell & Angels

 

Questo è un album postumo realizzato grazie alla collaborazione con gran parte di musicisti che hanno lavorato con Hendrix. È chiaramente un’operazione commerciale, un modo per ricavare altro denaro da un musicista defunto da tempo ma al tempo stesso appetibile. La tracklist si compone di brani inediti. Si dice che i pezzi sarebbero dovuti essere il seguito di Electric Ladyland ma non poche persone dubitano della veridicità di tali affermazioni.

Magari la cosa è vera solo in parte: forse solo alcuni dei brani sarebbero finiti sul successore di Electric Ladyland ma la sensazione che ci siano pezzi scartati da Hendrix per i lavori precedenti è forte, anche conoscendo il suo perfezionismo maniacale. Resta il fatto che gli inediti sono sempre chicche succulenti per i fan più accaniti e se voi siete tra questi, non vediamo perché non dovreste comprare il disco in questione.

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Experience Hendrix: The Best Of Jimi Hendrix

 

Se volete una veloce infarinatura su Jimi Hendrix, potete partire da questa raccolta che contiene venti pezzi del compianto chitarrista, morto nel 1970 a soli 28 anni. È un titolo che, secondo noi, è inutile per chi ha la discografia completa perché non aggiunge nulla di nuovo.

Troverete i brani classici ed evergreen come “Purple Haze”, “Hey Joe”, “Little Wing”, “Foxy Lady” e “Voodoo Child” che poi, probabilmente, sono gli stessi che vi hanno spinto a comprare questa raccolta. Il packaging è ben fatto e la qualità audio raggiunge tranquillamente una buona sufficienza. In conclusione, è un buon punto di partenza per conoscere la musica di Jimi Hendrix e la spesa da sostenere è contenuta.

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Are you experienced

 

La critica considera questo lavoro come uno dei migliori debut album della storia del rock. È tra i titoli più venduti online ma anche all’epoca della sua pubblicazione fece registrare dati di vendita da capogiro. Questa è la versione realizzata per il mercato USA dove originariamente fu pubblicata dopo l’incendiaria (in tutti i sensi) esibizione al festival di Monterey del 1969.

La versione realizzata per il mercato americano, rispetto a quella inglese, ha una tracklist diversa e comprende i tre brani che in Inghilterra erano usciti come singoli ma non erano compresi sull’album. Punto di forza è la presenza di quelli che sono tra i pezzi più famosi del riccioluto chitarrista: “Purple haze”, “Foxy lady” e “Hey Joe”.

È un trittico incredibile che ogni vero appassionato di rock conosce a memoria. Di contro c’è che non è stato fatto un buon lavoro di rimasterizzazione. Con un impianto Hi-Fi di qualità si odono di fruscii e un suono piatto che non rende giustizia a questo grande album.

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Curiosità su Jimi Hendrix

 

Se qualcuno dovesse chiedervi di nominare il primo chitarrista che vi viene in mente, probabilmente la risposta sarebbe Jimi Hendrix e non potrebbe essere diversamente visto l’importanza che ha avuto per questo meraviglioso strumento. Sapete davvero tutto su questo genio delle sei corde? Leggete le curiosità che lo riguardano, magari vi era sfuggita qualche chicca.

 

 

Una chitarra fumante

Monterey Pop Festival, anno 1967, al termine del suo show Hendrix dà fuoco alla sua Fender Stratocaster. L’immagine è di quelle che restano indelebili nella storia ma ancora più interessante è ciò che capitò ai resti della chitarra: un roadie li raccolse e li diede a Frank Zappa che restaurò lo strumento per poi usarlo in occasione delle registrazioni dell’album Zoot Allures del 1976. La chitarra, poi, è stata venduta all’asta per 237.000 sterline.

 

Come Hendrix divenne un paracadutista

Di certo Hendrix non era fatto per la vita militare ma suo malgrado fu costretto ad arruolarsi tra i paracadutisti. Ma perché? Accadde che la polizia lo sorprese in due occasioni alla guida di auto che risultavano essere state rubate. Il giudice lo mise dinanzi a una scelta: andare in carcere o arruolarsi. Hendrix scelse la seconda.

 

Quella volta che Gilmour mixò i suoni di Hendrix

Jimi Hendrix si esibì al festival che si teneva all’Isola di Wight nel 1970. L’evento è stato raccontato da David Gilmour nel corso di una intervista a Prog Magazine.

C’erano da mixare i suoni di Hendrix. Al mixer ci stavano lavorando Peter Watts, famoso per essere stato il road manager dei Pink Floyd e Charlie Watkins, ingegnere del suono e titolare della Watkins Electric Music. I due stavano avendo parecchie difficoltà e vedendo Gilmour passare per il backstage, gli chiesero aiuto, lui accettò di buon grado.

 

Hendrix e il club dei 27

Jimi Hendrix, suo malgrado, è membro del Club dei 27 ovvero, fa parte di quelle persone celebri morte all’età di soli 27 anni. Ne fanno parte, tra gli altri, Janis Joplin, Brian Jones, Jim Morrison e Kurt Cobain.

 

 

Gli Electric Lady Studios

Nel 1970 Jimi Hendrix mise in piedi uno studio di registrazione a New York dal nome Electric Lady Studios, evidentemente mutuato dal suo album del 1968. Grosse band hanno registrato lì: Led Zeppelin, AC/DC, Guns N’ Roses, U2, John Lennon e molti altri.

 

 

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