Come superare il calo del desiderio dell’uomo a 50 anni

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

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Molto spesso, i tempi e le reazioni degli uomini alla sessualità sono differenti da quelli delle donne. Scopriamo perché, soprattutto dopo i 50 anni, si verifica un calo del desiderio sessuale.

 

Siamo tutti esseri umani, su questo non c’è dubbio, ma ognuno di noi fa storia a sé, ecco perché bisogna sempre usare i guanti di velluto quando si trattano tematiche personali. Chi è più adulto ed è già entrato nella sfera degli “anta”, potrebbe iniziare ad accusare alcuni dei sintomi tipici del calo della libido. Spesso la sessualità è un argomento che viene affrontato poco, reso tabù e per questo allontanato da qualsiasi conversazione, eppure è qualcosa di cui bisogna discutere, specie se si affrontano situazioni che vengono percepite in maniera problematica.

Un esempio è il calo del desiderio dell’uomo a 50 anni, su cui esiste ancora molta confusione in merito. Ma prima di addentrarci nelle cause, nei sintomi principali e nei possibili rimedi, dobbiamo fare un chiarimento importante: nessuna causa è persa.

Inoltre, proprio perché spesso e volentieri si cerca di capire anche a che età si va in andropausa, bisogna specificare che è in realtà qualcosa di inapplicabile al genere maschile perché, a differenza della donna, in cui si assiste alla conclusione della fertilità, nell’uomo è tutto leggermente diverso. In questi casi il declino ormonale e del desiderio sessuale non è accompagnato da vampate di calore o da altri sintomi simili a quelli femminili: il perché, lo spiegheremo nei prossimi paragrafi.

Quando si può parlare di andropausa

Come abbiamo iniziato a spiegare, quando si parla di andropausa non ci si riferisce a una fase ben delineata della vita di un uomo, bensì a una sorta di spegnimento naturale della libido, nonché a cambiamenti a livello fisico molto importanti. Infatti, quando si entra in questa fase, spesso e volentieri si può notare la perdita di peli, un peggioramento delle prestazioni a letto, ma anche un abbassamento dell’autostima. Insomma, anche negli uomini gli ormoni iniziano a giocare a dadi, mentre l’essere umano di sesso maschile inizia a guardarsi allo specchio e non si riconosce più.

Tutti questi sintomi sono però molto naturali, perciò spesso e volentieri possono essere indice dell’inizio dell’andropausa, ma non una sicurezza. Dobbiamo infatti sempre considerare che l’ormone maschile per eccellenza, cioè il testosterone, inizia gradualmente a diminuire dopo i 30 anni, abbassando anche il livello di protezione da alcune patologie cardiovascolari.

Questo ha causato nel corso del tempo anche una discreta confusione tra quella che viene chiamata andropausa e il cosiddetto ipogonadismo, cioè una patologia che si presenta in alcuni soggetti, causando problemi alla produzione di ormoni sessuali.

Come comportarsi

Quando si verifica una mancanza di desiderio nell’uomo, è sempre difficile capire cosa fare con esattezza. Molti vivono situazioni del genere come una vera e propria condanna ed è anche facile comprenderne le motivazione. Tuttavia, bisogna sempre portare con sé l’idea che, più si pensa a qualcosa in modo negativo, più il peggio sarà dietro l’angolo. Per questa ragione, la prima cosa da fare è sicuramente respirare e comprendere se ci sono in atto delle disfunzioni ormonali.

Per scoprirlo non serve alcun test fasullo su Facebook, ma bisogna chiedere consulto a un professionista, oppure semplicemente seguire alcuni rimedi che potrebbero fare al caso vostro per escludere delle problematiche. Quando c’è un po’ di insicurezza, la cosa più facile è chiudersi in se stessi, perché ci si sente poco virili e incapaci a vivere le dinamiche di una relazione. A tal proposito, alcuni suggeriscono anche di ricorrere alle cosiddette pillole dell’amore, oppure a integratori sessuali di buona qualità.

Altro consiglio potrebbe essere quello di acquistare preservativi che aumentano l’eccitazione e la percezione e che potrebbero combattere la mancanza della libido. Ma in maniera ancora più specifica e sicuramente più interessante e sana, potreste anche valutare l’idea di parlare con il vostro partner. Il dialogo è sempre alla base di qualsiasi cosa, comprendendo anche se il sesso non è più, effettivamente, messo al centro della vostra intimità.

Insomma, se iniziare a pensare che un minor numero di rapporti vuole anche dire migliorare la qualità, non è poi così sbagliato, non trovate? Anche perché la sfera emotiva gioca un ruolo molto importante, perciò se qualcosa del genere inizia a essere percepita in maniera diversa, andranno bene anche solo le coccole per stimolare i sensi e curare maggiormente il vostro rapporto. Come si può comprendere, le strade per sapere come eccitarsi di nuovo sono tante e quasi tutte passano da una collaborazione con chi amate.

Quante volte fare l’amore a 50 anni?

Non bisogna cadere nel tranello delle preoccupazioni, pensando che dopo una certa età tutto ormai sia finito sotto le coperte. Infatti, anche le donne a 50 anni possono considerarsi liberissime di sperimentare e di divertirsi con il proprio partner o da sole. Insomma, non è l’età che fa davvero la persona, ma come affrontiamo ogni esperienza che si pone di fronte la nostra vita.

Vogliamo però fornirvi alcuni dati interessanti, provenienti da studi del Kinsey Institute of Sex, Reproduction and Gender. La scienza viene in soccorso spiegando che è normale se non si hanno rapporto sessuali più frequenti dopo i 30 anni, ma allo stesso tempo, sarà utile mantenere con regolarità almeno due volte a settimana.

Se state pensando qualcosa come: “ok, ma non avere rapporti sessuali, ha conseguenze nell’uomo?”, sappiate che non ci sono problemi a livello fisico. In realtà, le uniche irregolarità saranno più in termini emotivi. Anche qui la scienza ci illustra come senza contatti fisici desiderati e momenti di svago sotto le coperte, i livelli di ansia, depressione e nervosismo aumentano inesorabilmente, insieme ai disturbi del sonno.

Quindi, tirando le somme di quanto abbiamo detto, affrontare il calo del desiderio in un uomo di 50 anni non è difficile, e può essere fatto con pazienza e coinvolgimento, comunicazione ed empatia.

 

 

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