Secondo le stime di mercato i robot tagliaerba sono sempre più richiesti ormai e, a sentire le testimonianze degli acquirenti, sembra che i pro superino di gran lunga i contro.
Il robot tagliaerba, fin dalla sua prima apparizione sul mercato, ha destato particolare attenzione e curiosità sia da parte dei privati, proprietari di immobili con annesso giardino o parte comune, sia presso i professionisti e il settore pubblico, come attrezzatura da adibire alla manutenzione permanente delle aree verdi e dei parchi.
I primi elettrodomestici robotizzati ad apparire sul mercato furono i modelli destinati alla pulizia domestica, soprattutto aspirapolvere e lavapavimenti; i robot tagliaerba sono apparsi soltanto in seguito, e di fatto sono basati quasi tutti sul sistema di mappatura e movimento usato dai robot aspirapolvere, soprattutto il Roomba grazie alla sua avanzatissima robotica. Le versioni progettate per il giardinaggio, però, hanno creato aspettative maggiori per il semplice fatto che la mole di lavoro fisico che permettono di risparmiare è maggiore rispetto a quella richiesta per spazzare i pavimenti o passare l’aspirapolvere.
Totale autonomia gestionale a partire dal momento dell’installazione
La falciatura del prato ha sempre rappresentato uno dei compiti più gravosi nella pratica del giardinaggio, sia per lo sforzo fisico sia per il tempo che richiede, di conseguenza è perfettamente comprensibile come la possibilità di comprare un dispositivo robotizzato perfettamente autonomo ha scatenato l’immaginazione e i desideri di moltissimi potenziali acquirenti. Il vantaggio principale offerto dai robot tagliaerba, quindi, è rappresentato proprio dalla loro piena autonomia.
Il loro principio di funzionamento è semplice: la parte meccanica, che in definitiva non è diversa da quella di un tosaerba manuale, è integrata con una scheda elettronica che supporta hardware e software estremamente avanzati, in alcuni casi derivati dal settore di ricerca e sviluppo militare.
Sono dotati di sensori che trasmettono segnali ogni volta che vengono rilevati ostacoli, pioggia o perdita di contatto delle lame con il prato, hanno sistemi di sicurezza elettronici per il blocco della lama e per scongiurare i furti, e chip di controllo che trasmettono informazioni relative allo stato della batteria e alla quantità di carica residua.
Il microprocessore integrato elabora tutte le informazioni ricevute da sensori e sottosistemi, e le utilizza per eseguire la mappatura del terreno, per tracciare percorsi e orientarsi perfettamente, per fermarsi in presenza di ostacoli in movimento, incluse persone e animali, per seguire il bordo perimetrale degli ostacoli fissi e dei margini del giardino, e per bloccare automaticamente la lama ed emettere un allarme sonoro se il robot viene sollevato dal suolo.
Quando la batteria sta per esaurirsi, inoltre, il robot interrompe il lavoro e torna alla sua stazione di parcheggio, dove vi permane fino a completare il ciclo di ricarica. Non appena pronto, quindi, riprende a lavorare raggiungendo l’area, o il punto esatto, dove era avvenuta l’interruzione.
Ovviamente il top della resa, per quanto concerne le prestazioni e il livello qualitativo dei materiali e delle tecnologie utilizzate per la realizzazione del dispositivo, è proporzionato al prezzo dello stesso. I robot tagliaerba più conosciuti e apprezzati, infatti, sono proprio quelli che si collocano nel segmento medio-alto di mercato, con i modelli prodotti da marchi leader nel settore, come la multinazionale svedese Husqvarna, la giapponese Honda e soprattutto la statunitense iRobot.
Aumento del comfort e diminuzione dei consumi
La piena autonomia dei robot tagliaerba si traduce in ulteriori vantaggi pratici a cominciare dalla maggiore comodità d’uso, apprezzata soprattutto dall’utenza senior, e assicura anche una maggiore efficienza e una riduzione dei consumi, con un notevole guadagno sul lungo periodo.
La manutenzione richiesta da questi dispositivi, infatti, è minima; a differenza dei tosaerba manuali, elettrici o a scoppio, il motore non richiede interventi o sostituzione di parti soggette a usura, fatta eccezione per la lama che va sostituita soltanto una volta ogni stagione. Le batterie, invece, possono arrivare a una durata utile anche di quattro stagioni, in base al modello scelto e alla classe di prestazioni.
Sono di gran lunga più silenziosi rispetto ai normali tosaerba, e quindi meno fastidiosi. I loro sistemi di sicurezza li rendono innocui sia per i bambini sia per gli animali, e hanno anche un impatto ambientale di gran lunga inferiore; ma il successo dei robot tagliaerba, a dispetto del costo notevole che di solito caratterizza questi dispositivi, è stato decretato soprattutto dal fatto che, i proprietari di immobili, possono ottenere il Bonus Verde e acquistarlo con una detrazione fiscale del 36%, a patto che la spesa sia inserita in un contesto di lavori per la sistemazione a verde di giardini o parti comuni.
Installazione del filo perimetrale e l’aspetto economico
Quando si parla di robot tagliaerbe (i migliori modelli), quindi, gli unici veri svantaggi da affrontare sono l’installazione, e nella fattispecie quella relativa al filo perimetrale, e la spesa da sostenere per l’acquisto.
Come accennato alla fine del paragrafo precedente, però, più di un terzo dell’investimento può essere recuperato nel giro di dieci anni sotto forma di detrazioni fiscali, inoltre è possibile trovare dei modelli anche nella fascia più economica ormai, a partire dai 350 euro in su, che pur essendo meno prestanti rispetto ai robot di fascia medio-alta, sono comunque funzionali per giardini e superfici di dimensioni ridotte.
Per quanto concerne l’installazione, invece, di solito i modelli economici sono quelli che peccano di più in tal senso, lasciando il tutto nelle mani dell’acquirente. Per i modelli di fascia alta, invece, è prevista l’installazione da parte di un tecnico inviato dall’azienda stessa. Se invece puntate al più atteso dei robot tagliaerba annunciati sul mercato, e cioè il Terra di iRobot, allora non dovrete preoccuparvi nemmeno dell’installazione visto che il filo perimetrale, in questo modello, è stato sostituito da un semplice radiofaro da infilare nel terreno.
July 6, 2020 at 10:27 am
ciao ho 2 domande:
l’erba tagliata rimane a terra : non soffoca la rimanente?
in caso punti del terreno dove esistono delle parti in leggero rilievo come una radice la lama non si rovina?
grazie
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July 7, 2020 at 8:30 am
Buongiorno Laura,
cominciamo con la questione relativa all’erba che rimane a terra. Questo passaggio si chiama “mulching” e in realtà non è deleterio per il prato… anzi! IL robot tagliaerba che è dotato di questa funzione, dunque, si occupa di sminuzzare l’erba in piccoli frammenti finemente tagliati che, invece di essere raccolti, rimangono sul prato. Questi residui molto piccoli, non soffocano l’erba ma si decompongono velocemente, creando una sorta di concimazione naturale, benefica per il terreno. Per quel che riguarda la seconda domanda, questi dispositivi sono dotati di sensori che permettono loro di evitare o aggirare gli ostacoli, dunque nel caso di una radice sporgente, è facile immaginare che il robot vi giri attorno, così da salvaguardare le sue lame. Certo molto dipende anche dal tipo di robot, visto che la capacità dei sensori di rilevare ostacoli varia da modello a modello. Buona giornata, Team di BeE
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