Crescere un bambino è una gioia infinita che porta con sé tante emozioni ma anche un grande carico di responsabilità. Ecco la routine da seguire per salvaguardare la salute e la serenità del proprio frugoletto.
Ci siamo, il grande giorno è finalmente giunto, e mentre amici e parenti si accalcano per ammirare il nuovo arrivato, mamma e papà si preparano ad affrontare quella che probabilmente sarà la sfida più grande della loro vita. Del resto è risaputo che essere genitori è il “mestiere” più difficile in assoluto, ma grazie ai nostri consigli potrete renderlo meno faticoso e più piacevole.
Dall’allattamento alle prime pappe
Durante l’allattamento, tra la mamma e il suo bambino si instaura un legame speciale che influenzerà in seguito lo sviluppo psicofisico del piccolo e il suo modo di interagire con il mondo. Grazie al contatto “pelle a pelle”, il neonato si sente protetto, amato e al sicuro, mentre sua madre sarà in grado di percepire e soddisfare prontamente i suoi bisogni. Tuttavia, come tutte le cose belle, anche questa prima o poi finirà, segnando l’inizio della fase in cui il bimbo dovrà cominciare ad alimentarsi in modo autonomo, con cibi diversi dal latte materno.
Fondamentale per lo sviluppo e il benessere dei neonati, lo svezzamento è un momento di transizione che spesso rischia di mettere a dura prova la pazienza e l’equilibrio emotivo dei genitori. Ciò che conta è fare le cose con gradualità e senza farsi prendere da inutili allarmismi in caso di rifiuti da parte del piccolo, poiché l’obiettivo delle prime poppate non dovrà essere quello di indurlo a mangiare un’intera ciotola di pappa – magari forzandolo fino all’ultimo boccone – ma piuttosto di fargli scoprire pian piano nuovi sapori e consistenze, rispettando i suoi tempi.
Secondo gli esperti, l’introduzione di alimenti supplementari al latte dovrebbe avvenire intorno al sesto mese di vita, ma visto che ogni bambino è diverso dagli altri, non possiamo considerarla una regola assoluta valida per tutti.
Potrebbe accadere, infatti, che mentre un bimbo manifesti il desiderio di assaporare qualcosa di diverso con largo anticipo, un altro non ne voglia proprio sapere di abbandonare il seno materno. Anche in questo caso, però, non è il caso di preoccuparsi, poiché il latte della mamma potrà comunque rimanere l’alimento principale della dieta neonatale fino al compimento del primo anno di età.
Come e quando misurare la febbre al neonato
La prima volta che un neonato si ammala, i genitori inesperti vengono inevitabilmente colti dal panico e dall’ansia, soprattutto se si manifesta un innalzamento improvviso della temperatura corporea. Tra le cause più comuni della febbre si collocano le infezioni virali, quelle alle vie respiratorie, la dentizione e le infiammazioni urinarie, ma in ogni caso è sempre un buon segno, perché significa che l’organismo del bambino ha allertato il sistema immunitario in risposta agli attacchi degli agenti patogeni.
Quando si ha la sensazione che il proprio figlio abbia la febbre, la prima cosa da fare è quindi misurarla con un termometro adatto, impresa che potrebbe rivelarsi abbastanza complessa se non si ha una certa dimestichezza al riguardo.
Secondo gli esperti, il metodo più accurato per rilevare la temperatura corporea nei neonati è per via rettale, ma visto che in questi casi il bambino dovrà restare in posizione supina per un certo lasso di tempo, i genitori meno esperti potranno ricorrere alla misurazione a distanza (quindi senza contatto), acquistando il termometro auricolare più venduto sul mercato.
Grazie all’innovativa tecnologia a infrarossi, sarà sufficiente appoggiare il sensore nel canale uditivo del bimbo o puntarlo direttamente sulla fronte a una distanza compresa tra i tre e i cinque centimetri, per ottenere in pochi secondi una rilevazione precisa e affidabile, i cui dati saranno facilmente leggibili sul display digitale in dotazione.
Cosa fare quando il bimbo piange
Dal momento che il pianto è il principale mezzo di comunicazione dei neonati, se vostro figlio urla e si dispera con particolare veemenza, non è il caso che vi facciate prendere dal panico, perché magari sta solo cercando di dirvi che ha fame oppure che dovete cambiargli il pannolino. Pertanto, la prima cosa da fare in questi casi è mantenere la calma e cercare di rassicurarlo per capire qual è il problema e rispondere correttamente ai suoi bisogni.
A tal proposito, una buona strategia potrebbe essere quella di andare per esclusione, cominciando a controllare se il pannolino è sporco, offrendogli il seno o il biberon se avete ragione di credere che il pianto sia dovuto alla fame, cullandolo per farlo addormentare qualora fosse stanco e così via fino a quando non avrete individuato la causa della sua agitazione.
Una borsa per ogni evenienza
Quando si esce con un neonato, per una passeggiata o semplicemente per andare dal pediatra o a fare la spesa, è fondamentale avere con sé tutto il necessario per far fronte a eventuali situazioni di emergenza.
Dal momento che durante i primi mesi di vita i bambini sono molto abitudinari su orari e tempistiche, anche se si presume di stare fuori casa per poco tempo, è buona norma portarsi dietro una borsa ben fornita, al cui interno non dovranno assolutamente mancare: un paio di giocattoli per distrarlo o favorire l’addormentamento, un biberon per placare la fame, un paio di cambi per ogni evenienza e i prodotti per l’igiene, come pannolini, salviette umidificate e creme lenitive.
Come curare l’igiene del neonato
Per quanto l’igiene del neonato desti particolari ansie e preoccupazioni nei genitori, in realtà bastano alcuni semplici accorgimenti per garantirgli le cure di cui necessita per vivere una vita serena e in perfetta salute. La prima accortezza da seguire è pulire regolarmente il cordone ombelicale per evitare l’insorgere di infezioni o irritazioni: oltre a mantenerlo asciutto e pulito, si consiglia di applicare una garza sterile per proteggere la zona da sporco e batteri.
Altre incertezze, poi, riguardano il momento del bagnetto: la prima toeletta andrebbe effettuata dopo la caduta del moncone ombelicale, e fino a quel momento si potrà procedere con delle spugnature con acqua tiepida e un detergente delicato.
Infine, per quanto riguarda il cambio del pannolino, è importante eseguire contestualmente un’accurata pulizia delle aree intime, utilizzando delle salviette umidificate o un sapone specifico per non irritare la pelle o danneggiare la flora batterica stanziale.
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