Per non avere brutte sorprese, ci sono alcune regole di cui bisogna tenere conto per valutare la correttezza e l’effettiva convenienza degli sconti applicati. Vediamo quali sono.
Croce e delizia degli amanti dello shopping, le vendite di fine stagione offrono ai negozianti la possibilità di eliminare la merce rimasta invenduta nella precedente stagione, mentre per gli acquirenti rappresentano una ghiotta occasione per acquistare prodotti di buona qualità a un costo più accessibile.
Tuttavia, dal momento che i saldi possono essere effettuati solo in specifici periodi dell’anno e hanno una durata limitata, per non farsi cogliere impreparati è bene conoscere il meccanismo che li regola, in modo da capire la loro effettiva convenienza ed essere sicuri di fare un buon investimento.
In questo post cercheremo di fare luce sull’argomento, spiegando come funzionano effettivamente le liquidazioni di fine stagione e quali sono le regole a cui devono attenersi gli esercenti per garantire ai propri clienti trasparenza e correttezza nelle vendite.
Il periodo giusto
Considerati grandi occasioni di risparmio per i consumatori, i saldi sono delle particolari vendite promozionali che assicurano condizioni favorevoli, reali e concrete per acquistare prodotti di carattere stagionale a prezzi scontati. La parola chiave è proprio “stagionale”, poiché le svendite non possono essere effettuate indistintamente in ogni periodo dell’anno, ma devono attenersi a specifiche direttive e tempistiche, senza alcuna distinzione.
Sebbene le modalità e i tempi di svolgimento possano variare (anche se di poco) da regione a regione, la regola di base prevede che i saldi estivi si tengano a inizio di luglio fino a metà agosto, mentre quelli invernali partano dai primi di gennaio, per poi concludersi a fine febbraio.
Solitamente hanno una durata di sessanta giorni, ma dal momento che le date potrebbero subire delle leggere modifiche a seconda dei regolamenti regionali o di specifiche circostanze (come nel caso della crisi economica generata dal lockdown), è buona norma informarsi sui calendari dei saldi di ogni regione per non cadere nella trappola delle truffe.
Come si calcola lo sconto
Per capire quanto si andrà a risparmiare sull’acquisto di un determinato articolo, la prima cosa da fare è calcolare la percentuale di sconto applicata durante i saldi. Per esempio, se volessimo calcolare uno sconto del 25% su una giacca invernale da uomo che costa 100 € dovremmo moltiplicare 100 per 0,25 (lo sconto in termini decimali), e poi sottraete il risultato così ottenuto al prezzo del capo (quindi 100 – 25 = 75); per cui 75 € sarà il prezzo finale dell’articolo.
In questo caso, il computo risulta abbastanza semplice e potrà essere effettuato anche a mente, mentre nel caso in cui i prezzi abbiano anche dei decimali (per esempio 25,99 €) sarebbe opportuno utilizzare una calcolatrice per eseguire il calcolo velocemente e in maniera precisa. A ogni modo, in caso di dubbi potete sempre rivolgervi alle commesse o al titolare del negozio, che sapranno sicuraente dirvi quanto vi verrà a costare il capo scontato.
Come dite? Avete paura che possano approfittare delle vostre défaillance matematiche per farvi acquistare il prodotto a un costo che sia per loro più conveniente? Tranquilli, perché per vostra fortuna i negozianti hanno l’obbligo di attenersi a rigide regole di trasparenza imposte dalla legge a tutela dei consumatori.
Cosa dice la legge
Come dicevamo, i saldi sono regolamentati dalla legge, e precisamente dal decreto legislativo 114/98, che sancisce all’articolo 15 le norme relative alle vendite promozionali e/o straordinarie di fine stagione.
In particolare, nel comma 3 si specifica che gli sconti devono riguardare solo gli articoli della stagione passata che – se rimasti invenduti entro un certo periodo di tempo – dovranno essere successivamente deprezzati per offrire condizioni di acquisto favorevoli ai consumatori. Inoltre, l’art. 15 permette a ciascuna regione di decidere le modalità relative all’organizzazione e allo svolgimento delle svendite, con l’obbligo però di fornire ai clienti informazioni precise e corrette durante tutto il periodo dei saldi.
A tal proposito, a giocare un ruolo chiave è anche l’allestimento delle vetrine, laddove i prodotti esposti per le vendite promozionali dovranno indicare in modo chiaro e ben leggibile il prezzo di vendita al pubblico.
Pertanto, il cartellino apposto sulle merci dovrà riportare sia il prezzo “originale” del prodotto sia la percentuale di sconto da applicare, e nel caso in cui gli articoli in saldo vengano esposti insieme ad altri dello stesso valore, sarà possibile anche utilizzare un unico cartello.
Inoltre, i clienti potranno pagare in contanti o con carta di credito secondo i termini previsti dalle relative convenzioni, e qualora il prodotto acquistato non fosse conforme alle caratteristiche descritte prima o durante la liquidazione, sarà possibile richiedere – ai sensi del D.Lgs. n.24/2002 – la riparazione o la sostituzione del bene, oppure una riduzione adeguata del prezzo finale. A tal proposito, è bene però precisare che il cliente non potrà usufruire di tale garanzia se non provvede a denunciare il difetto di conformità all’esercente entro due mesi dall’acquisto.
Attenzione ai resi
Ferma restando la garanzia per eventuali difetti del prodotto acquistato, la prova dei capi di abbigliamento e il diritto dell’acquirente di effettuare il cambio degli articoli in saldo qualora non fosse soddisfatto dell’acquisto, sono rimessi alla discrezionalità del negoziante.
Pertanto, prima di comprare un qualsiasi oggetto in periodo di sconti è buona norma chiedere al commerciante se è possibile sostituire la merce acquistata ed entro quanto tempo sarà possibile farlo.
A ogni modo, è sempre consigliabile provare l’articolo di proprio interesse o verificare la presenza di eventuali difetti o guasti prima di finalizzare l’acquisto, in modo da essere sicuri di fare un investimento accorto e lungimirante, di cui dopo non ci si dovrà pentire.
Infine, un altro consiglio che ci sentiamo di darvi per evitare truffe e raggiri è quello di confrontate i prezzi dei prodotti con quelli di altri negozi, magari annotando il costo di un determinato articolo prima dei saldi per capire se effettivamente lo sconto applicato in fase di svendita sia reale e conforme a quanto previsto dalla legge.
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