Spartiti per chitarra – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensione del 2024
Non sono poche le persone che suonano la chitarra a orecchio. Ma cosa significa? Nulla che abbia a che fare con tecniche particolari, visto che neanche Hendrix si è spinto a tanto, lui che la chitarra la suonava anche con i denti. Suonare a orecchio significa eseguire una canzone, generalmente di un altro musicista, senza servirsi degli spartiti musicali per chitarra. Ci sono persone, infatti, che ci riescono con una certa naturalezza, anche senza essere necessariamente dei fenomeni. In pratica sono in grado di capire quali sono gli accordi, le note di un assolo semplicemente ascoltando il brano e il bello è che spesso non sono neanche in grado di distinguere un DO da un MI sul pentagramma. Poi è chiaro, se si è musicisti navigati, con conoscenze teoriche e pratiche della musica, suonare a orecchio diventa un gioco da ragazzi. Se non rientrate nella categorie a volete acquistare il miglior spartito per chitarra, date un’occhiata a Aa.Vv – Canzoniere senza barré, pensato per offrire un’ampia scelta di brani piuttosto semplici da eseguire, oppure a Roberto Fabbri – Suoniamo la chitarra. Metodo facile per piccoli chitarristi che, come si intuisce dal nome, è espressamente dedicato per gli appassionati più giovani.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
I brani a disposizione sono davvero tantissimi pertanto riesce ad andare incontro ai gusti di tutti, a patto che si resti in territorio pop.
Il titolo trae un po' un inganno perché a quanto pare qualche barré si incontra. Ma diciamocela tutta, se volete suonare davvero la chitarra, è una tecnica che prima o poi dovete imparare.
È un canzoniere pensato per chi è abbastanza impacciato con la chitarra e ha bisogno di spartiti semplificati al massimo e di brani dalla facile esecuzione. In questo senso, anche la scelta delle canzoni pare aver favorito la banalità dell'esecuzione.
La seconda opzione
È un libro che riesce a insegnare i rudimenti della chitarra ai bambini piccoli facendoli anche divertire e distrarre grazie alla presenza dei disegni da colorare.
Punti a sfavore veri e propri non ne abbiamo trovati, anche se la selezione dei brani potrebbe essere non così recente essendo stato pubblicato nel 2015.
Crediamo che questo libro sia una buona soluzione per avvicinare i più piccini a uno strumento come la chitarra, iniziare da bambini è importante.
Da considerare
Il canzoniere presenta una vasta scelta di brani che, seppur interamente incentrata sulla musica italiana, ci sembra ben bilanciati tra il passato e le canzoni più recenti.
Scarsissimo impegno è stato profuso per la copertina che, secondo noi, non sarebbe neanche degna di essere definita tale; per fortuna i libri non si giudicano da questo.
Questo libro crediamo risponda bene alle esigenze di chi vuole avere un cospicuo repertorio di musica italiana che non sia troppo datato. I brani sono di semplice esecuzione e il canzoniere è adatto per i principianti.
Come scegliere il miglior spartito per chitarra
Ma se si vuol suonare un brano per bene, fedele all’originale, bisogna fare ricorso agli spartiti. Sul mercato si trovano parecchie offerte di raccolte di brani famosi facenti riferimento a diversi musicisti oppure a un singolo artista/band. Grazie ai nostri consigli d’acquisto potrete fare una comparazione tra le tante proposte che riguardano, per esempio, gli spartiti per chitarra classica per principianti.
Qui di seguito, infatti, trovate un confronto tra i prezzi, la recensione e la classifica con tutte le proposte delle migliori marche, così da avere uno strumento utile a schiarirsi le idee.
Guida all’acquisto
Le tablature
Soprattutto se non si sa leggere uno spartito vero e proprio, un metodo alternativo per imparare a suonare la canzone preferita è rappresentato dalle tablature, anche note come tab. In realtà il termine corretto sarebbe intavolatura ma ormai è diventato comunissimo usare i succitati termini.
In questo caso accordi e spartiti per chitarra sono indicati in questo modo: sotto al consueto pentagramma sono riportate sei righe che rappresentano le corde della chitarra e dei numeri. Questi ultimi rappresentano il tasto sul quale mettere il dito che di fatto, corrisponde alla nota esatta riportata sul pentagramma. Come vedete, in questo modo non è necessario saper leggere uno spartito, ci sono solo da imparare alcuni segni che possono indicare il tremolo, lo slide, un bending e così via.
Per quanto riguarda gli accordi, c’è anche un altro tipo di annotazione, per così dire. Troviamo disegnata una porzione del manico che solitamente comprende tre tasti con dei pallini che indicano la posizione delle dita. Ci sono anche tabs che “suonano” il brano (serve il computer) e possono presentare uno o persino tutti gli strumenti della canzone, con tanto di batteria. I suoni sono orribili ma le tabs sono molto comode e facili.
Il canzoniere e non solo
Ma ci sono anche altri aspetti da considerare per capire quale spartito per chitarra comprare. Se, per esempio, volete avere un repertorio vario, perché magari vi esibite nei pub o più semplicemente, per passare dei bei momenti in allegria, vi conviene comprare un canzoniere che contenga i migliori spartiti per chitarra del 2024. Il canzoniere può essere dedicato alla musica italiana oppure internazionale, la scelta va fatta in base alle vostre esigenze.
A seconda della tipologia, potrete avere a disposizione anche una cinquantina di brani, se non di più. Venduti online trovate anche spartiti musicali dedicati a un singolo artista: questo può essere una raccolta di brani di maggior successo oppure dedicati a un singolo album. Se volete mette in piedi una cover band dell’artista X, vi servirà una cosa del genere.
I metodi per chitarra
Prima di passare ai consigli d’acquisto degli spartiti più venduti vogliamo spendere qualche parola sui metodi per chitarra. Se non potete permettervi delle lezioni presso un maestro, i suddetti metodi possono essere una buona alternativa, inoltre, prima di preoccuparsi di come scegliere un buon spartito per chitarra sarebbe bene affinare la tecnica.
Se siete a zero in fatto di teoria e tecnica, vi conviene prendere un metodo per principianti magari a difficoltà crescente. Successivamente potrete comprarne uno che, più nel dettaglio, vi insegni il giusto approccio a un genere specifico che può essere il jazz o il rock e così via.
Esistono, poi, corsi di chitarra che insegnano una tecnica/stile precisi e che possono essere presi in considerazione per ampliare il proprio bagaglio di conoscenze. Più sono le tecniche che un chitarrista apprende e meglio potrà esprimersi con la sua chitarra, ecco perché vi consigliamo di essere avidi di conoscenza. Tuttavia ricordate sempre che la tecnica non deve essere fine a se stessa ma deve essere al servizio della musica.
I migliori spartiti per chitarra del 2024
Abbiamo recensito per i nostri lettori una serie di spartiti per chitarra, dall’elettrica alla classica. Nel fare la nostra selezione abbiamo tenuto in seria considerazione le opinioni di chi ha testato in prima persona gli spartiti e ha deciso di lasciare le sue impressioni in rete.
Prodotti raccomandati
Aa.Vv – Canzoniere senza barré
Principale vantaggio:
Il canzoniere ha accordi semplificati al massimo, così che anche i super principianti possano imparare i brani, soprattutto se non si è ancora in grado di fare il barré.
Principale svantaggio:
È un po’ datato, i brani più recenti risalgono al 2009, anno di pubblicazione del canzoniere. Di conseguenza ai classici non fanno seguito le hit più recenti.
Verdetto 9.7/10
L’idea di proporre spartiti con accordi (quasi) senza barré è certamente interessante, anche se magari rischia di impigrire l’aspirante chitarrista. C’è poco bilanciamento tra canzoni italiane e straniere, con le prime in netto vantaggio, ma questo non deve essere considerato necessariamente un problema.
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Descrizione Caratteristiche Principali
Semplifica la vita
Il canzoniere che abbiamo deciso di proporvi ha il compito di semplificare la vita ai neofiti della chitarra. Chi ha imbracciato per la prima volta una “sei corde” e imparato gli accordi principali, inevitabilmente avrà avuto a che fare con il FA maggiore. Cos’ha di particolare questo accordo? Che si esegue con il famigerato barré. Chiaramente non è l’unico ma solitamente è il primo che si impara.
Sebbene l’impresa sia molto meno ardua di quanto si possa credere, chi non ha ancora la necessaria dimestichezza trova difficoltà a prendere un accordo del genere. Spesso, capita che le corse suonino stoppate perché non pigiate bene. Allora cosa fa questo canzoniere? Elimina gli accordi con il barré; in sostanza le canzoni sono trasportate in tonalità più semplice. Tutto perfetto? Non esattamente, perché come si può leggere nei commenti in rete, un barré qui e lì ci scappa.
Vasto repertorio
Questo canzoniere consente di arricchire il repertorio di cover considerevolmente. Pensate le canzoni presenti sono ben 206. La maggior parte dei brani presenti, dobbiamo dirlo, sono di musica leggera italiana. Questo può essere tanto un pregio quanto un difetto, dipende da che punto di vista si guardi la cosa nel senso che chi ha una particolare predilezione per questo genere, a cominciare dai classici degli anni ’60, sarà soddisfatto. Chi, invece, cerca qualcosa di più internazionale (che attenzione, non mancano, vedi la presenza di brani di Bon Jovi, Freddie Mercury, Beatles ecc.) potrebbe restare contrariato.
In definitiva possiamo lamentare la mancanza di un adeguato bilanciamento tra brani nostrani e stranieri.
Datato
Gusti musicali a parte, probabilmente la pecca più grave di questo canzoniere è la mancanza di brani recenti. I successi meno vecchi, infatti, risalgono al 2009. Inevitabilmente mancano un sacco di hit che a tanti farebbe piacere imparare a suonare.
Ma soffermiamoci un attimo sui materiali che anche nel caso dei libri (o nel caso specifico, dei canzonieri) ha la sua importanza.
La carta impiegata ci sembra di buona qualità. La copertina non è rigida ma comunque abbastanza resistente. Il bollino recante la scritta “Novità” potrebbe essere fuorviante proprio perché si tratta di un titolo uscito nel 2009, dunque non fatevi trarre in inganno.
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Roberto Fabbri – Suoniamo la chitarra
Imparare a suonare la chitarra fin da piccoli è la cosa migliore. Ovviamente questo non deve essere una forzatura. L’idea di proporre un metodo dedicato proprio ai più giovani ci sembra una bella idea. In questo modo si impara giocando e senza tutte quelle difficoltà che potranno essere affrontate e superate in seguito quando l’aspirante chitarrista sarà più grande.
I brani presenti, chiaramente, non sono difficili e il CD in allegato rappresenta certamente un bell’aiuto. Ci sono poi tutte le spiegazioni su “come e dove mettere le mani”. Ma l’aspetto più originale e azzeccato, secondo noi, è la presenza di una serie di disegni da colorare che costituiscono un elemento di ulteriore interesse, tenendo presente che il libro si propone ai piccoli dai 5 agli 8 anni.
La musica è una passione che va coltivata fin da piccoli.Proprio ai bambini è dedicato il metodo di Roberto Fabbri, Suoniamo la chitarra. Non è quanto di più economico ci sia in giro ma dobbiamo dire che i pareri positivi pubblicati in rete sono parecchi.
È un metodo divertente per i bimbi che, grazie alla presenza di disegni da colorare, esplorano il loro lato artistico non solo dal punto di vista musicale.
Quando si tratta di lezioni per bambini, la semplicità è fondamentale ed è ciò che troviamo in questo metodo.
Compreso nel prezzo c’è un CD che costituisce un grande aiuto per i bimbi che vogliono imparare a suonare la chitarra.
La selezione dei brani non prevede titoli recentissimi, ci sono canzoni che i piccoli per ragioni anagrafiche non conoscono.
Vari – Canzoniere cantautori
Ancora un canzoniere per chi vuole avere un repertorio il più vasto possibile. Questo libro si compone di tantissimi brani, molti dei quali famosissimi. Un omaggio alla musica italiana senza però, quell’operazione nostalgia che porta a farcire i canzonieri di pezzi risalenti agli anni ‘60 che, sia chiaro, qui comunque non mancano. Insomma, crediamo che la scelta sia ben bilanciata e questo lo riteniamo un aspetto positivo.
Leggendo tra i commenti in rete, qualcuno si è lamentato della complessità di alcuni accordi. Ora, a un rapido sguardo degli artisti selezionati, ci risulta difficile dare un peso a tale critica perché ci sembrano tutti brani di semplice esecuzione, ma era nostro dovere riportare questo appunto poi ognuno tragga le sue conclusioni. Se vogliamo proprio trovare qualcosa che non ci è piaciuto, nel realizzare la copertina l’editore non si è impegnato neanche un po’.
Se cercate qualche brano nuovo da imparare a suonare, date una sfogliata a questo canzoniere, probabilmente troverete qualcosa di vostro interesse.
Avete a disposizione tantissimi brani sui quali esercitarvi e imparare, così da arricchire il vostro repertorio.
Abbiamo notato che la selezione è ben bilanciata tra canzoni del passato e quelle più recenti. Ci hanno risparmiato la solita operazione nostalgia con i classici degli anni ’60, comunque ben rappresentati.
Non vogliamo giudicare il canzoniere dalla copertina ma è fin troppo evidente che l’editore non ha compiuto il minimo sforzo per realizzarne una.
Questo canzoniere non si trova in vendita a prezzi bassi, secondo noi il costo è eccessivo per essere una semplice raccolta.
Fernando Sor – Studi scelti per chitarra
Questi spartiti sono dedicati alla chitarra classica e riprendono il metodo di Fernando Sor, chitarrista spagnolo vissuto tra la seconda metà del ‘700 e la prima dell’800.
Per aiutare l’allievo, in allegato è presente un CD con la riproduzione delle canzoni a opera di Giulio Tampalini.
Sebbene i brani presenti non presentino un alto coefficiente di difficoltà, crediamo non sia adatto a chi ha iniziato da poco a suonare la chitarra. Diciamo che è un titolo adatto a chi ha già un’infarinatura dello strumento e vuole conoscere e apprendere la tecnica di un chitarrista che, sebbene del passato, è tuttora attuale, essendo stato un precursore dei tempi.
Gli appassionati di chitarra classica sono tantissimi e anche per loro ci sono metodi dedicati. Molto interessante è questo titolo che prende spunto dal lavoro di Fernando Sor, chitarrista e compositore vissuto a metà ‘800.
Il metodo è corredato da un CD che si dimostra essere di grande aiuto per lo studente nell’esecuzione degli esercizi e dei brani.
Il materiale per la realizzazione di questo metodo è di buona qualità: la carta è resistente, le pagine ben rilegate e l’audio del CD buono.
Sebbene questo metodo non presenti difficoltà insormontabili, può risultare ostico a chi non ha già acquisito i principi base dello strumento.
Probabilmente il prezzo di copertina è leggermente alto. A nostro avviso sarebbe potuto costare qualcosina in meno.
Gerald Goodwin – Corso Per Principianti
Come il nome stesso suggerisce, si tratta di un corso per principianti che vogliono imparare a suonare la chitarra classica. Dunque l’approccio didattico è molto semplice, tanto è vero che, al posto di lunghe spiegazioni, ci sono delle foto che possono essere più esplicative.
Il corso, inoltre, contiene una serie di consigli su tutto quello che c’è da sapere su argomenti quali l’accordatura e la manutenzione dello strumento, oltre, ovviamente all’esecuzione dei brani.
Gli spartiti, anche grazie alla presenza delle tabs, sono semplici da leggere. Allegata al libro c’è anche una card per scaricare delle tracce musicali sulle quali esercitarsi.
Sempre per gli appassionati di chitarra classica c’è questo metodo dedicato ai “beginner” e che non manca di spunti interessanti.
Riteniamo opportuno porre l’accento sull’approccio didattico che è volto a semplificare il più possibile le lezioni, scelta fondamentale per chi è agli inizi.
Il metodo comprende una serie di utili suggerimenti che è indispensabile conoscere, come l’accordatura e la manutenzione dello strumento.
L’aspetto teorico non è trattato come si dovrebbe, va comunque tenuto conto che si tratta di un corso per principianti.
Probabilmente sarebbe stato meglio allegare un CD invece di accludere una download card che obbliga a utilizzare solo il computer o smartphone per ascoltare i file audio.
Aa.Vv – Canzoniere senza barré
Questo canzoniere ha una particolarità: tutte le canzoni sono trasportate in una tonalità più semplice. In cosa consiste questa semplicità? Nell’assenza (o quasi) di accordi con barré. Stando ad alcuni commenti, infatti, nonostante il titolo del canzoniere, qualche barrè c’è, dunque evidentemente dev’essere sfuggito.
Se consideriamo il prezzo non eccessivo, è lodevole il numero dei brani presenti che sono ben 206 divisi tra classici e più recenti, anche se non oltre il 2009, visto che è questo l’anno di pubblicazione del canzoniere.
L’ampia scelta è stato uno degli aspetti più apprezzati da chi ha comprato il libro che è comunque incentrato in gran parte sulla musica italiana. Diciamo che sarà gradito ai fan della musica pop tricolore.
La nostra guida per scegliere il miglior spartito per chitarra inizia con qualcosa dedicato a quanti hanno difficoltà a eseguire alcuni accordi come il Fa+ e tutti quelli che richiedono il barrè. In attesa di migliorare come chitarristi, questo articolo potrebbe fare al caso vostro. Per sapere dove acquistare Canzoniere senza barrè, cliccate sul link in basso. Questi sono i pregi e i difetti che abbiamo rilevato.
Se vi piace la musica leggera, non avrete fatica a trovare i vostri brani preferiti all’interno di questa raccolta di spartiti, considerate le tante canzoni presenti.
I brani, di per sé, sono di facile esecuzione. A parte ciò, gli spartiti sono stati semplificati al massimo.
A giudicare dal titolo non ce ne dovrebbero essere, eppure qui e lì qualche accordo con il barrè è saltato fuori.
Fondamentalmente i brani che trovate in questo canzoniere sono vecchi, o se preferite, non sono nuovi, visto che l’anno di pubblicazione è il 2009.
Come utilizzare uno spartito musicale
Per eseguire i brani musicali, la cosa migliore è seguire uno spartito, in questo modo si sa con esattezza quali note o accordi suonare, le pause ecc. Nelle righe che seguono vi daremo alcuni consigli pratici senza avere la pretesa di sostituirci a un maestro di musica. In particolare ci rivolgeremo ai neofiti, a quanti stanno muovendo i loro primi passi nel mondo della sette note.
L’importanza del leggio
Se dovete seguire uno spartito vi caldeggiamo di procurarvi un leggio che serve per appoggiare il vostro spartito e leggerlo comodamente mentre eseguite il brano.
Ci sono leggii adatti, per esempio per pianoforti e tastiere, questi si sistemano sul corpo dello strumento, altri invece, che con il supporto di un’asta, stanno in piedi. Questo tipo di leggio torna utile per la maggior parte degli strumenti.
Il pentagramma
Che cos’è un pentagramma? Si tratta di cinque linee parallele e quattro spazi all’interno delle quali vanno scritte le note. Ma proviamo a essere più precisi: una nota può essere scritta all’interno dello spazio oppure sulla riga. Inoltre, le note possono trovarsi anche al di fuori del pentagramma, ma noterete la presenza di un trattino (taglio addizionale) che rappresenta il prolungamento del pentagramma.
Le figure
Le note hanno diversa durata che è rappresentata dalle cosiddette figure. Le figure sono diverse perché, appunto, devono rappresentare durata differente. Capita di non voler stabilire la durata delle note, in questo caso si usano dei pallini.
Il numero di note
Probabilmente tutti sanno che le note sono sette e tutti le conoscono di nome, anche senza mai aver suonato uno strumento in vita. Dunque, le note sono Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si. Le note sono sette ma non i suoni che in totale sono dodici perché bisogna aggiungere Do# (Reb), Re# (Mib), Fa# (Solb), Sol# (Lab) e La# (Sib).
Riconoscere le note sul pentagramma
Quando leggete un pentagramma la prima cosa da fare è controllare la chiave musicale che c’è all’inizio: sono sette e divise in tre categorie; servono a determinare le note. Le tre categorie sono chiave di Fa, Sol (la più nota, perdonate il gioco di parole, detta anche chiave di violino o di canto) e la chiave di Do.
I valori
Una stessa nota può avere diversa durata. I principali valori musicali sono quattro (sottolineiamo che ce ne sono altri ma ci concentreremo sui più comuni): semibreve (4/4), minima (2/4), semiminima (¼) e Croma (1/8). 4/4 è il valore più alto. Ponendo che ¼ sia equivalente a 1 secondo (in vero tutto dipende dalle indicazioni circa il metronomo che si trovano all’inizio del brano e decise dal compositore), una nota di 4/4 dura 4 secondi.
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