Basso elettrico – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni del 2024
Non è certo un articolo da comprare di fretta ma questi due bassi elettrici li dovete assolutamente vedere: il primo è Rocktile Groover’s Pack PB, dotato di amplificatore, custodia e tracolla e venduto a un prezzo imbattibile; il design è gradevole e il suono potente al punto giusto. Segue lo Ibanez Mikro GSRM20, che è un modello ¾ costruito con buoni materiali e dal costo interessante.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
Se stai pensando di acquistare un basso elettrico ma non vuoi spendere molto, potrebbe interessarti la proposta di Rocktile. Nella confezione infatti non si trova solamente lo strumento ma anche diversi accessori: amplificatore, custodia e tracolla. Il tutto a un prezzo davvero conveniente.
Le prestazioni di questo strumento sembrano essere adatte più ai principianti che a utenti esperti.
La qualità di questo basso si sposa bene con la sua convenienza, e il design gradevole al suono potente e scricchiolante.
La seconda opzione
Se cercate un basso per il passaggio dalla chitarra senza dover spendere tanti soldi, questo ¾ vi renderà tutto meno traumatico.
Non ci ha convinto del tutto il suono, è troppo acuto… almeno per i nostri gusti. Attenzione ai potenziometri perché con il tempo potrebbero cominciare a fare gioco.
È un basso niente male per i principianti, non è un giocattolo ma viste le misure più ridotte lo consigliamo a chi vuol cominciare da giovanissimo a suonare lo strumento.
Da considerare
È un piacere suonare un basso quando il manico è ben realizzato, esattamente come in questo caso. Lo spettro sonoro, poi, è molto versatile.
Spendere un bel po’ di soldi e ritrovarsi tra le mani un basso che sembra essere finito sotto le ruote di un camion? Per fortuna il problema riguarda solo l’aspetto.
L’idea di commercializzare un basso che sembra malconcio nell’aspetto è sicuramente originale, può persino essere vincente. Il suono è buono così come le meccaniche quindi se vi piace l’idea di suonare su un basso che sembra rotto ma che rotto non è, fatelo vostro.
Come scegliere il migliore basso elettrico
La passione per la musica ti sta spingendo a valutare d’imparare a studiare uno strumento e la tua scelta è caduta, invece che sui tradizionali pianoforte e chitarra, sul basso? Allora questa guida all’acquisto ti sarà particolarmente utile perché qui potrai trovare tutte le informazioni per capire quali aspetti considerare prima di scegliere il modello che fa per te. Un ulteriore aiuto lo trovi nelle recensioni dei modelli più apprezzati dagli appassionati: confronta prezzi e prestazioni di ognuno.
Guida all’acquisto
L’importanza del legno
Il corpo di un basso elettrico è realizzato in legno e i produttori delle migliori marche ne utilizzano tipi differenti per conferire ai loro strumenti una qualità, una sfumatura e un calore del suono molto diverso. I legni più sfruttati sono il frassino, l’ontano e il mogano ma non mancano sul mercato anche modelli realizzati con legnami più rari ed esotici, come l’acero, il wenge o il koa.
Un basso realizzato in ontano, per esempio, assicura un suono morbido e caldo mentre uno in frassino tende a privilegiare le frequenze alte e regala note più aggressive. Oltre alla composizione differente, i vari legnami influiscono sula resa sonora anche per il loro peso visto che, continuando con gli esempi, un basso in ontano risulta molto più leggero di uno in frassino, con differenze anche nell’ordine di un paio di chilogrammi.
Focalizzandoci esclusivamente sui bassi elettrici è bene rilevare come il loro corpo sia pieno, scelta che si traduce in un’amplificazione che non sarà garantita da una cassa di risonanza ma dal pickup che si incarica di trasformare la vibrazione delle corde in suono. La posizione, la forma e la combinazione del o dei pickup è determinante per trovarsi tra le mani uno strumento di elevata qualità.
Anche l’occhio vuole la sua parte ma…
L’estetica di uno strumento come il basso ha la sua importanza e ci sono design, colorazioni e forme che sembrano fatte apposta per attirare gli sguardi di chi deve scegliere quale modello comprare.
Ma il colore non ha una mera funzione estetica e può essere utilizzato dai produttori per nascondere delle imperfezioni nella costruzione del corpo dello strumento. Il nostro consiglio, dunque, è quello di puntare su colorazioni naturali che lascino intravvedere la struttura del legno, in modo che balzino agli occhi eventuali nodi, incollature o difetti che andrebbero a incidere sulla qualità del suono che il basso produrrà.
Un colore molto coprente potrebbe nascondere la scelta di materiali non di primissima qualità, anche se l’uso del condizionale è ovviamente d’obbligo, perché ci sono bassi di ottima fattura anche tra quelli realizzati con colori intensi.
Il manico e la tastiera
Ai primi posti della classifica degli elementi che determinano la qualità di un basso ci sono sia il manico sia la tastiera e, anche in questo caso, sono i materiali a fare davvero la differenza, perché il legno utilizzato condizionerà in modo netto il suono che sarà possibile ottenere.
Tipicamente il materiale più usato per il manico è l’acero che può essere utilizzato anche per la tastiera, in alternativa al palissandro. Le differenze sono di natura tattile (perché il palissandro risulta più morbido), sonora e anche di prezzo.
Il manico è probabilmente l’elemento più soggetto all’influenza e ai cambiamenti degli elementi ambientali come caldo, freddo e umidità e per questo la sua qualità è direttamente proporzionale a quella dello strumento. Per offrire una resistenza a questi agenti, alcuni produttori hanno lanciato bassi con manico in alluminio, grafite o resina. Il feeling del legno, però, al momento resta ancora inarrivabile.
Suonate il basso a feste o in locali? Se vi può servire una buona macchina del fumo, cliccando sul link trovate le nostre recensioni.
I migliori bassi elettrici del 2024
Saper suonare uno strumento musicale è davvero gratificante perché è un modo per trasmettere emozioni. Se non volete essere solamente fruitori passivi di musica ma vi alletta l’idea di essere capaci anche di realizzarla, è bene cominciare già da bambini… ma per imparare c’è sempre tempo! A patto di scegliere lo strumento che più si adatta al vostro stile e ai vostri gusti.
Un’opzione, ad esempio, è rappresenta dal basso a quattro o cinque corde, disponibile in un’infinità di varianti e fasce di prezzo. Come scegliere un buon basso elettrico non è dunque operazione facile. Per questo abbiamo messo in comparazione i migliori a nostro giudizio, con un’attenzione particolare ai prodotti che garantiscono il più interessante rapporto tra qualità e offerte di vendita.
Prodotti raccomandati
Rocktile Groover’s Pack PB
Principale vantaggio:
Il pack comprende tutto il necessario per prendere confidenza con lo strumento, il costo secondo noi è interessante, soprattutto per un principiante.
Principale svantaggio:
Gli accessori ci sono ma di qualità abbastanza scadente, il cavo va sostituito quanto prima mentre tracolla e custodia, a nostro avviso, sono poco affidabili.
Verdetto 9.6/10
Un principiante, soprattutto un ragazzino che non ha mai posseduto un basso in vita sua, resterà soddisfatto di questo articolo. Costa poco e offre il modo di capire se la passione per lo strumento è vera o solo una cotta momentanea.
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DESCRIZIONE CARATTERISTICHE PRINCIPALI
Per i principianti
Basta guardare il prezzo per capire immediatamente a chi si rivolge questo strumento: ai principianti. E l’analisi che facciamo dell’articolo deve essere letta proprio in quest’ottica. Avrete modo di acquistare un set completo che, oltre al basso, comprende un amplificatore da 15 W, un cavo, la tracolla, una custodia e un DVD per imparare i rudimenti dello strumento.
Secondo noi è una buona soluzione per chi deve ancora capire se si appassionerà sul serio al basso elettrico oppure se si tratta di un capriccio momentaneo e credeteci, non è un discorso riferito solo ai bambini. Se non scoccherà la scintilla, avrete comunque la consolazione di aver sprecato una cifra irrisoria.
Pertanto, se ci dite: “Mio figlio di 12 anni ha scoperto i miei vecchi dischi dei Rush ed è rimasto folgorato da Geddy Lee. Mi ha chiesto di comprargli un basso ma non sono sicuro lo impari a suonare sul serio. Mi consigliate questo pack?” Noi rispondiamo di sì.
Meccaniche insoddisfacenti
Ora entriamo più nel dettaglio. Il basso monta due pick-up single coil ed esteticamente ricorda il Precision di Fender. E le analogie terminano qui perché, ad esempio, le meccaniche sono piuttosto modeste e tengono poco l’accordatura.
La qualità del legno è in linea con il prezzo, il manico, per i soldi spesi, discreto. Il suono, probabilmente, riesce anche a sorprendere. E dunque veniamo all’amplificatore. Chiaramente è piuttosto basilare. Ci sono i potenziometri per il volume, degli alti, dei medi e dei bassi. Oltre all’ingresso per lo strumento c’è anche un’uscita per la cuffia così da esercitarsi senza disturbare nessuno.
Accessori
Nella confezione trovate un cavo per collegare il basso all’amplificatore: lasciatelo dove l’avete trovato e compratene uno di migliore qualità se non volete suonare con un fastidioso ronzio di sottofondo. Anzi, tenetelo a mente voi che state iniziando a suonare, comprate sempre dei buoni cavi.
La tracolla non ci ha convinto, classico nylon modello borsone da palestra (se non peggio) ma su questo potremmo anche passare. Ciò che proprio non ci piace sono le asole. Ricordate che sono tutto ciò che tiene il vostro basso agganciato alla tracolla. Alla prima occasione compratene una migliore. La custodia sarebbe più corretto chiamarla sacca; non ha imbottitura dunque non aspettatevi che possa proteggere lo strumento dagli urti ma almeno lo tiene al riparo dalla polvere e sperate che non si rompa la zip, piuttosto fragile.
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Ibanez Mikro GSRM20
Il Mikro GSRM20 è un basso ¾, dunque più piccolo di quello “normale”. Molto spesso un basso di questa misura è scelto dai chitarristi che vogliono cominciare a suonare il “4 corde” come strumento di transizione, per una questione di manico. Il fatto che sia un basso più piccolo non deve far pensare che si tratti di uno strumento per bambini, anche se ovviamente chi è piccolo deve necessariamente orientarsi su un ¾, oltretutto il GSRM20 è leggero e confortevole.
Il corpo è in mogano, il manico è in acero con tastiera in palissandro. Sono montati tre pickup passivi ma secondo noi producono un suono troppo acuto per essere un basso, non escludiamo che in ciò possa incidere anche la misura. I potenziometri sono tre, uno per il volume, due per il tono, sono in metallo zigrinato invece della solita plastica, tuttavia dopo qualche tempo cominciano a fare gioco come lamentato da qualcuno.
Il basso in questione ha un buon ponte, comodo da regolare, tiene bene l’accordatura insieme alle chiavette. Le rifiniture sono quelle tipiche degli strumenti economici, in altre parole non ci piacciono. Ad esempio, osservando la verniciatura si nota la poca uniformità.
È un basso comodo da suonare perché leggero e maneggevole, essendo più piccolo di uno standard rende meno traumatico il passaggio dalla chitarra.
Crediamo che lo strumento sia stato costruito con buoni materiali, anche alla luce di un prezzo di certo non alto.
Un basso per definizione non dovrebbe avere dei suoni acuti o almeno non troppo, invece è il problema che abbiamo riscontrato in questo caso.
A guardarlo da vicino si nota che le rifiniture non sono curate, non ci piace la poca attenzione posta in fase di verniciatura, che è difforme.
Fender 0141020356 Flea Jazz Bass
Il bassista dei Red Hot Chili Peppers, Michael Peter Balzary (in arte Flea) ha firmato una linea di bassi Fender. Il Flea Jazz Bass è la fedele riproduzione del Jazz Bass Shell Pink del 1961 in possesso del musicista.
Qual è la sua particolarità? Che è un basso parecchio malconcio (nell’aspetto) proprio come quello usato da Flea. Ma l’importante, dopotutto, è che suoni bene e infatti così è. Lo strumento ha quattro corde e due single coil vintage Fender. Offre uno spettro sonoro versatile.
Soffermiamoci sul manico perché probabilmente è una delle cose meglio riuscite, visto che scorre molto bene, è preciso e le dita possono andare davvero veloci lungo la tastiera a 20 tasti. Ottime le meccaniche che, naturalmente, hanno un aspetto invecchiato. I materiali sono gli stessi del basso usato da Flea dunque ontano per il corpo, manico in acero e tastiera in palissandro.
Il basso ha un manico ben realizzato, ci è piaciuto per la sua scorrevolezza e la precisione lungo tutti i 20 tasti.
Come punto di forza non si può fare a meno di citare la sua versatilità. Si può suonare un po’ di tutto anche se le preferenze vanno per il rock e il funk.
Non è affatto male il prezzo perché, in fin dei conti, parliamo di un buon strumento per semi professionisti.
Comprendiamo che in tanti compreranno il basso proprio per il suo aspetto “originale” quanto a noi, non piace l’idea di comprare uno strumento che sempri più che vecchio, messo male.
Ibanez IJSR190-BK Basso
Con una spesa contenuta portate a casa tutto l’occorrente per cominciare a suonare il basso. Ibanez ha preparato proprio un bel pacchetto ma vediamo cosa c’è dentro cominciando dalla cosa più importante, ovvero, il basso. Dobbiamo dire che l’azienda ha fatto fede al suo nome e prestigio; sia chiaro questo è uno strumenti per assoluti principianti ma, rispetto ad altri di fascia bassa, presenta caratteristiche niente male a cominciare dal manico che è scorrevole e con una buona precisione lungo la tastiera.
Niente male le meccaniche con una buona tenuta dell’accordatura mentre qualcosa si perde sull’elettronica che non è all’altezza del resto dello strumento. Ma veniamo agli accessori. Carino l’amplificatore di 10 W, utile per studiare, infatti ha anche l’ingresso per le cuffie. Cuffie che trovate in dotazione ma la loro qualità lascia parecchio a desiderare, un discorso che estendiamo al cavo, meglio sostituirlo subito.
Per proteggere il basso dalla polvere ma non dagli urti, vista l’assenza dell’imbottitura, c’è una bag. Completano la dotazione degli accessori una tracolla abbastanza economica nella fattura e un accordatore.
Lo strumento tiene molto bene l’accordatura per essere di fascia così economica, buone le meccaniche.
Manifestiamo la nostra soddisfazione per il manico in quanto non solo è scorrevole ma anche abbastanza preciso su tutti i tasti.
Quelle in dotazione non ci sono piaciute neanche un po’ sarebbe stato meglio se non ci fossero state, materiali pessimi così come la qualità audio.
Il cavo è bene cambiarlo il prima possibile con uno di miglior qualità e, già che ci siete, prendete anche una tracolla perché quella in dotazione è quanto di più economico e scadente esista.
Gear4Music LA Naturale
Pensato per i novizi ma non per questo realizzato senza attenzione alla qualità, il basso elettrico LA fa del prezzo low cost la sua arma vincente. Grande attenzione è stata messa nella scelta dei materiali: dal manico in acero alla tastiera in palissandro, senza dimenticare le parti cromate. Il modello è a quattro corde e, oltre questa colorazione naturale, ne sono disponibili molte altre, così da venire incontro ai gusti di tutti.
Ben realizzato e comodo da suonare, vanta interessanti soluzioni tecniche che gli consentono di riprodurre un’ampia varietà di suoni classici, restituendo tonalità profonde e “croccanti”. Viene venduto con il cavo jack per collegarlo all’altoparlante e con una custodia morbida.
La qualità di manifattura e l’attenzione al dettaglio, abbinati al prezzo davvero conveniente, ne fanno uno dei modelli più venduti online e uno strumento degno della massima attenzione per quanti si avvicinano per la prima volta al mondo della musica ma anche per quanti desiderano un secondo strumento sul quale esercitarsi.
L’ultimo modello col quale concludiamo la nostra rassegna è realizzato ancora una volta dalla britannica Gear4Music. Di seguito puoi trovare i principali pro e contro e, se non sai dove acquistare il prodotto, un link con un’interessante offerta.
Il prezzo aggressivo, tra i maggiori vantaggi che offre il basso elettrico, farà felici gli utenti in cerca dello strumento più a buon mercato.
Il mix di legni con cui il Gear4Music è costruito ha il beneficio di assicurare grande leggerezza e praticità, l’ideale specialmente per utenti inesperti e alle prime armi.
Questo modello è pensato e realizzato specialmente per i principianti, per cui le sue prestazioni potrebbero non essere all’altezza di chi ha già un buon livello di preparazione.
La dotazione di accessori non è così ricca come abbiamo visto in altri modelli analizzati in precedenza. Si tratta di elementi che andranno acquistati separatamente.
Rocktile Groover’s Pack PB
Volete avvicinarvi alla musica e lo strumento che vi intriga è il basso? Se state cercando il miglior modello per cominciare, il nostro consiglio è quello di optare per il Rocktile, in virtù dell’eccellente combinazione tra la spesa e quanto si ottiene in cambio. Oltre al basso, compresi nel prezzo infatti ci sono: l’amplificatore con il cavo per il collegamento allo strumento, la custodia, la tracolla, le corde di ricambio e un corso in dvd (purtroppo in lingua tedesca…).
Il design del Rocktile è quello classico per uno strumento di questo tipo con un’accattivante alternanza cromatica. Il basso regala un suono piacevolmente scricchiolante, le cui sfumature possono essere regolate grazie al Tone. L’amplificatore ha 15 Watt di potenza ed è dotato di di manopola per l’equalizzazione dello strumento.
Collegando le cuffie al basso è possibile esercitarsi senza infastidire chi vive con voi o i vicini di casa. Se state valutando quale basso elettrico comprare per imparare a suonare e non avete esigenze particolari se non quella di non spendere troppo, questo strumento è il nostro consiglio d’acquisto.
Se non hai esigenze particolari ma ti interessa risparmiare, ti consigliamo di dare un’occhiata al modello realizzato dalla Rocktile perché è molto più economico di tanti altri ed è l’ideale per chi si sta avvicinando al mondo del basso elettrico.
Come detto, uno dei maggiori punti di forza del Groover sta nel prezzo. Se vuoi un kit completo spendendo il meno possibile, ti consigliamo di dargli un’occhiata.
Nella confezione non è incluso solamente il basso elettrico ma anche diversi altri accessori, tra cui amplificatore, custodia e tracolla, che rendono lo strumento completo e non obbligano a fare ulteriori acquisti.
L’effetto che l’alternanza tra il corpo bicolore con finitura scura e la paletta chiara color legno crea è esteticamente molto pregevole.
Il suono prodotto dal Groover non è solo potente al punto da infastidire il vicino se non si utilizzano le cuffie, ma anche piacevolmente scricchiolante e con sfumature che possono essere regolate grazie al Tone.
Il basso della Rocktile non è adatto a utenti professionisti o molto esigenti.
Come usare il basso elettrico
Quando si inizia a suonare uno strumento, di norma si sceglie un prodotto non costosissimo per affinare la propria esperienza e poi spendere di più quando ci si sente pronti a esibirsi in pubblico. Il basso elettrico è uno degli strumenti più suonati e che trova grande apprezzamento anche tra i più giovani. Per questo motivo il mercato propone diversi modelli, specifici per ogni esigenza che si possa avere.
Il corpo
Tutti i bassi elettrici sono costruiti in legno, ma è proprio la qualità di questo materiale a determinare nella maggior parte dei casi anche il livello del prodotto che si ha tra le mani. I modelli più diffusi sono costruiti in frassino, in mogano o in ontano.
Quando si andrà a scegliere il basso da acquistare si dovrà quindi tenere presente il legno con cui è costruito perché questo determina anche il suono che si potrà avere. I modelli in ontano sono i preferiti per chi vuole un suono morbido e caldo, mentre se si propende verso sonorità più aggressive e frequenza alte, bisognerà indirizzarsi sui modelli costruiti in frassino.
Manico
Si tratta del secondo degli elementi a rendere più o meno valido un basso elettrico. Per il manico di norma viene utilizzato il legno proveniente dall’albero dell’acero, anche se si possono trovare alcuni modelli realizzati in palissandro. Il manico fatto di quest’ultimo materiale può far alzare non di poco il prezzo di basso con le stesse caratteristiche ma con manico in acero.
Visto che questo elemento è decisamente uno dei pezzi del basso elettrico più destinato a usurarsi, alcuni produttori si sono lanciati nel proporre manici molto resistenti in metallo, utilizzando per lo più l’alluminio o composti come la grafite e la resina.
4, 5 o 6 corde
Quando si pensa a un basso elettrico per antonomasia il numero di corde presenti è quattro. Ma non è un assioma, in quanto ci sono modelli da cinque e addirittura sei corde. Quelli a 4 corde si fanno preferire per chi sta iniziando a suonare questo strumento, potendo con le quattro corde, imparare le basi per suonare il basso elettrico.
Chi ha già dimestichezza di norma sceglie un basso a cinque corde, che consente di avere suoni differenti ma richiede una buona manualità. I professionisti (anche se non proprio tutti) si rivolgono a modelli con sei corde, perché possono creare suoni e note che altrimenti sarebbero impossibili con gli altri due.
Pickup attivi e passivi
Argomento di discussione tra i bassisti è sull’utilizzo di pickup attivi o passivi. I primi sono spesso scelti dai bassisti dei complessi rock, in quanto possono offrire una spinta supplementare quando bisogna suonare musiche grintose e consentono inoltre un miglior controllo sull’equalizzazione che si può gestire direttamente dallo strumento. I modelli con pickup passivi sono molto meno sensibili alle regolazioni e sono di norma più affidabili quando si suona sul palco.
Il suono offerto dai pickup passivi è anche più naturale. In pratica la scelta su quale pickup adottare è molto soggettiva ed entrambi presentano pro e contro da valutare.
Domande frequenti
Come suonare il basso elettrico?
Posizionate il pollice della mano sinistra dietro il manico, in zona centrale rispetto alla sua ampiezza, posizionate le altre dita in modo tale da toccare quattro tasti, piegate le falangi in modo tale da non toccare le corde sottostanti. Veniamo alla mano destra. Per avere un comodo appoggio, molti mettono il pollice sul pick-up; l’indice, il medio e volendo anche l’anulare, pizzicano sulle corde.
Le dita, rispetto alle corde, che vanno pizzicate con il polpastrello, devono tenere un’inclinazione di circa 30° così da ottenere un suono pieno. Il basso può essere suonato anche con il plettro, questo va tenuto tra pollice ed indice. La falange dell’indice deve essere piegata così da fungere anche come solido appoggio per il plettro.
Come si regola il truss rod?
Il manico del basso ha al suo interno una barra di metallo che serve per regolare l’inclinazione del manico che nel tempo, a causa di una serie di fattori, si modifica. Per eseguire la regolazione, dopo averne verificato l’effettiva necessità, si agisce su una vite che può trovarsi a una delle due estremità.
Imprimendo una rotazione in senso orario si tende il manico, girando all’opposto il manico assume una forma concava. Date mezzo giro alla vite e poi date tempo al manico di assestarsi. Trascorsi 15/20 minuti controllate se non sia necessario un ulteriore quarto di giro. Evitate un giro completo almeno in questa fase. Lasciate che il legno si assesti ma questa volta lasciate trascorrere qualche ora per un nuovo controllo.
Come si regola l’intonazione del basso?
Può essere necessario regolare l’intonazione dello strumento che non è la stessa dell’accordatura. Ad esempio è possibile che suonando una corda a vuoto questa sia intonata ma non ci dà la certezza che ciò sarà valido lungo tutto il manico. Può capitare che la stessa nota suonata al dodicesimo tasto questa sia crescente o calante.
Verificate l’intonazione con l’aiuto di un accordatore, suonate la corda a vuoto poi riprendete la stessa nota sul dodicesimo tasto, quindi su una ottava più alta. Se notate che il suono è crescente vuol dire che la selletta del ponte è troppo avanti. Con l’ausilio di un cacciavite, fate indietreggiare la selletta. Accordate la corda e ricontrollate l’intonazione.
Come si regola l’altezza dei pick-up?
A ciascun lato del pick-up c’è una vite, girandola con un cacciavite si abbassa o alza il pick-up. Se il pick-up è troppo vicino alle corde, si ottiene un volume disuniforme al variare delle note, inoltre si causano interferenze nella vibrazione delle corde. Se invece il pick-up è troppo distante si ha un peggioramento del rapporto tra il segnale e il disturbo.
March 4, 2020 at 7:26 pm
vorrei sapere cosa ne pensa di un WARWICK streamer rockbass 4 corde .nel senso del suono che ha e se e adatto a suonare anche musica pop jazz .premetto che lo devo ancora comprare pero quel suono mi piace un vostro consiglio grazie
Risposta
March 5, 2020 at 9:47 pm
Salve Giuseppe,
il Warwick Streamer Rockbass è uno strumento di tutto rispetto, preciso nel suono ed estremamente versatile. Si tratta di un basso particolarmente adatto per suonare con le dita (il plettro rischia di ‘spingere’ un po’ troppo il suono) e per lo slap e il popping.
In realtà per il jazz puro è più consigliabile un Warwick Streamer Jazz con pickup passivi, in quanto il suono è più ‘caldo’ e quindi più adatto a questo genere musicale.
Saluti
Risposta
January 13, 2020 at 4:59 pm
Salve,
Vi contatto perché magari riuscite ad aiutarmi: ho suonato qualche mese da autodidatta un basso Yamaha 5 corde passivo prestato e subito avevo trovato un certo feeling, poi l’ho dovuto restituire e ne ho comprato un Ibanez gsr 180 Attivo e non riesco più a ritrovare lo stesso feeling in particolare nella regolazione dei toni, sul Yamaha i potenziometri avevano lo scatto a metà corsa mentre Ibanez non lo ha e questo aspetto forse banale mi spiazza e non riesco ad orecchio a trovare il mio tono. Sapreste indicarmi per favore quali marche gestiscono la regolazione dei pickup con lo scatto sul potenziometro?
Grazie.
Enzo
Risposta
January 15, 2020 at 12:17 pm
Salve Enzo,
il feeling a livello di tocco e di suono può dipendere dal passaggio dai pick-up passivi a quelli attivi. Questi ultimi in generale hanno un suono leggermente meno ‘caldo’ e più tagliato, ma riproducono un suono molto più potente. Di solito vengono utilizzati nella musica hard rock o heavy dove il bassista deve essere molto incisivo per poter seguire batteria e chitarra. I pick-up passivi d’altra parte sono molto più ‘caldi’ e rispondono molto meglio al tocco del musicista, quindi sono perfetti per il blues, il funk e il pop dove l’espressione conta molto. Dopo aver provato le due tipologie puoi sicuramente capire quale fa più per te. E’ una questione prevalentemente di gusti e di esperienza. Per quanto riguarda i potenziometri, ti consigliamo di rivolgerti ad un negozio di musica e di portare il tuo basso per chiedere un parere, in quanto si tratta di una modifica abbastanza particolare. Altra soluzione più veloce ed economica potrebbe essere quella di sostituire i potenziometri.
Saluti
Risposta