Il miglior capotasto

Ultimo aggiornamento: 18.03.24

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Capotasto – Consigli d’acquisto e Recensione del 2024

 

Chissà quante volte avrete visto qualcuno suonare la chitarra con uno strano aggeggio fissato al manico. Vi sarete chiesti che diavolo è, a cosa serve e svariate altre domande in cerca di risposta. Perfetto, la guida che state leggendo darà soddisfazione (si spera) ai vostri interrogativi. Quel “coso” è un capotasto mobile. I chitarristi più fighi (o presunti tali) vi guarderanno male solo a sentirne parlare, anche se magari in studio lo usano tenendo la cosa segreta. Più avanti vedremo il perché e vi spiegheremo anche come scegliere un buon capotasto senza pagare un prezzo troppo alto. Per la nostra guida nata con lo scopo di individuare i migliori capotasti del 2024 abbiamo selezionato diversi modelli, anche tenendo conto delle recensioni pubblicate in rete. Buoni esempi, ve lo anticipiamo, sono questi due modelli: il Takit GC2 che fa al caso anche dei professionisti e l’Asmuse professional capotasto universale che, a dispetto del suo prezzo piccolo, ha un grande potenziale.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Come scegliere i migliori capotasti

 

Sul mercato ci sono tantissimi modelli tra cui poter scegliere che vanno bene per la chitarra classica, la chitarra acustica e la chitarra elettrica. Alcune offerte sono davvero interessanti secondo noi, ma sta a voi fare una comparazione tra gli articoli proposti come consigli d’acquisto. Ma vediamo quali sono le ragioni per le quali bisognerebbe usare un capotasto.

Volendo essere sintetici, possiamo indicarne due: si usa il capotasto per avere un suono simile a quello dei cosiddetti accordi aperti; pensiamo a un DoM e per avere un suono più brillante. Per quanto riguarda gli accordi aperti, converrete con noi che hanno un suono differente da quelli con il barré, proprio perché si usano corde aperte unitamente ad altre tenute premute, dunque è anche una questione di sonorità. In apertura abbiamo fatto cenno ai chitarristi fighi che odiano il capotasto mobile, il motivo è perché questo accessorio può essere di aiuto anche quando si eseguono brani con accordi complessi in quanto semplifica l’esecuzione.

Tuttavia l’equazione “usi il capotasto, non sai suonare” non è vera o almeno non sempre lo è.

 

 

Guida all’acquisto

 

Il capotasto a pinza

Esistono diversi tipi di capotasto. Ci pare opportuno presentarveli così che possiate avere tutti gli elementi necessari per capire quale capotasto comprare.

Il più comune è il modello a pinza, che sfrutta un sistema a molla. È molto comodo perché basta una sola mano per cambiare velocemente la posizione sulla tastiera. Sappiate però che ci sono dei piccoli inconvenienti derivanti dal fatto che la tensione non può essere modificata. Tuttavia, se cercate qualcosa di economico e da usare solo per il primo capotasto, questa è, secondo noi, una buona soluzione.

 

Capotasto ad avvitamento

Il bello del miglior capotasto ad avvitamento è che consente di regolare la pressione esercitata sulle corde e dunque ottenere la migliore tensione possibile.

Sappiate però che l’uso del capotasto ad avvitamento, o meglio, il suo posizionamento, è macchinoso e dunque potrebbe essere sconveniente da usare in sede live. Tenete presente che ogni volta che si presenta la necessità di spostare la sua posizione sul manico va allentato e poi nuovamente stretto.

 

 

Il capotasto a rullo

Non capita di vederlo molto spesso, sono pochi i chitarristi che si affidano al capotasto a rullo. Tra vantaggi offerti da questo modello, segnaliamo un rapido posizionamento sul manico; in questo caso è sufficiente farlo scorrere e un’ampia zona di pressione.

Di contro c’è che la tensione non può essere regolata e che non si adatta a tutti i manici, visto che non è universale.

 

I migliori capotasti del 2024

 

Perfetto, ora ne sapete di più e siete pronti per visionare le caratteristiche dei prodotti selezionati. Tu che stai leggendo fai le tue valutazioni e confronta i prezzi ricordando che non sempre la migliore marca offre anche il miglior prodotto.

 

Prodotti raccomandati

 

Takit GC2

 

Principale vantaggio:

Ha un buon sistema di fissaggio e si sposta facilmente da un tasto all’altro. Non si verifica nessun ronzio delle corde quando si suona; inoltre è compatibile, oltre che con la chitarra, con strumenti quali ukulele e mandolino.

 

Principale svantaggio:

Piccolo peccato veniale per questo capotasto che, secondo alcuni chitarristi, lascia qualche segno sulla parte posteriore del manico dello strumento.

 

Verdetto 9.9/10

È un capotasto che fa anche al caso dei professionisti. È costruito con buoni materiali, è solido e aderisce bene al manico. Il rapporto tra il prezzo e la qualità, secondo noi, è più che positivo.

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Descrizione Caratteristiche Principali

 

Ottime prestazioni

Si tratta di un capotasto che può fare anche al caso dei chitarristi più esigenti. È realizzato in zinco, un materiale leggero ma questo non significa che pecchi in solidità, anzi. Il sistema di fissaggio è a molle ed è di facile applicazione così com’è semplice spostarlo lungo tutto il manico dello strumento.

Una volta applicato aderisce perfettamente alle corde e non si presenta quel fastidioso effetto ronzio. Se provate a pizzicare le corde, dopo aver sistemato il capotasto, suoneranno come se fossero davvero fatte vibrare a vuoto e ciò dice molto sulla qualità dell’accessorio oggetto della nostra analisi.

Versatile e comodo

Questo capotasto si fa preferire anche per la sua ottima versatilità, almeno secondo la nostra opinione. Infatti, può essere applicato non solo al manico di una chitarra, acustica, classica o elettrica che sia ma anche a quello di altri strumenti come l’ukulele, banjo e mandolino. Dunque è un articolo che non si rivolge soltanto ai chitarristi.

È molto comodo perché poco ingombrante, di conseguenza non complica l’esecuzione degli accordi più difficili o comunque durante l’esecuzione dei brani, come testimoniato da diverse recensioni pubblicate in rete dagli utenti.

 

Lascia qualche segno

La presa è salda, lo abbiamo detto e questo è sicuramente un bene, Dobbiamo però dire che alcuni chitarristi hanno lamentato il verificarsi di alcuni segni sulla parte posteriore del manico. Non siamo in grado di dire se questo problema è dovuto alla scarsa qualità dello strumento a un legno troppo tenero. Fatto sta che il problema c’è ed è bene portarlo a conoscenza del lettore.

Per il resto nulla da obiettare, anche il prezzo gioca a favore dell’accessorio e concorre a determinare il nostro parere più che positivo. Quanto al design, è semplice ma al tempo stesso molto curato. Insomma, non solo è utile ma anche bello da vedere.

 

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Asmuse professional capotasto universale

 

Un capotasto che costa poco e che fa bene il suo lavoro è quello di Asmuse. È chiaramente un accessorio non professionale ma questo non significa che mancherà di stupirvi. È mobile quindi si aggancia e sgancia con estrema semplicità. 

Sulle corde esercita una pressione sufficiente allo scopo. È costruito in lega di alluminio di buona fattura, è ottimamente rifinito. Crediamo possa avere una buona durata. Altro aspetto interessante è il peso, è leggerissimo. 

Sul versante degli aspetti negativi, potrebbe essere insufficiente a coprire l’intero manico della vostra chitarra, questo è un problema che interessa principalmente quelle classiche e le acustiche mentre sulle elettriche si adatta senza alcun problema.

Pro
Economico:

Il prezzo del capotasto è a dir poco irrisorio, nonostante ciò la qualità dell’accessorio è più che dignitosa.

Sgancio rapido:

Grazie a questo sistema di sgancio si può spostare la posizione del capotasto sul manico in un istante.

Qualità:

Niente male la qualità dei materiali, la lega di alluminio conferisce una buona resistenza e un peso insignificante.

Contro
Compatibilità:

Se da un lato non sono stati riscontrati problemi con le chitarre elettriche, per alcune classiche le sue misure sono insufficienti.

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Cantus – con Pin Puller

 

Il Cantus è un capotasto realizzato in lega di zinco, tra gli aspetti più interessanti c’è, secondo noi il prezzo molto contenuto.

Ma una menzione, a nostro avviso, la merita anche l’estetica con la scelta di proporre un color legno che lo rende particolarmente adatto per le chitarre classiche. In sostanza è molto elegante. Per come la vediamo noi, può andare benissimo per i dilettanti ma non per chi ha una strumentazione di livello medio alto.

Il problema di fondo, infatti, è che il capotasto sembra essere poco robusto e tutt’altro che destinato a una lunga durata o comunque a mantenere la sua efficienza costante nel tempo. Molto apprezzata l’idea di inserire nella confezione un ciondolo a forma di plettro.

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Shubb GR59057 C2

 

Con questo modello Shubb non delude le aspettative. Si tratta di un capotasto realizzato con buoni materiali, solido ma anche leggero.

Insomma, secondo noi è davvero affidabile e può fare al caso di tutti, professionisti e principianti. Considerate che anche il prezzo, pur se non definibile economico, è comunque conveniente e alla portata di tutti. Il serraggio delle corde ha soddisfatto completamente i clienti.

Non c’è la molla in quanto si tratta di un capotasto ad avvitamento. Questo può comportare alcune piccolissime difficoltà in quanto, per cambiare posizione sul manico bisogna svitare e poi avvitare nuovamente la chiave e questo ogni volta che si presenta la necessità di cambiare posizione.

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Shubb GR59056 C1

 

A differenza di quello visto in precedenza, questo capotasto Shubb è stato pensato per le chitarre acustiche. Ad ogni modo segnaliamo la presenza di commenti che parlano di buona adattabilità anche a chitarre elettriche.

I materiali hanno soddisfatto per qualità la maggior parte degli acquirenti i quali raccontano di un capotasto solido e ben costruito. Il sistema di blocco è quello a vite e questo può comportare qualche problema di praticità, pertanto invitiamo i lettori a non sottovalutare tale aspetto, soprattutto se sono soliti cambiare la posizione del capotasto più volte quando suonano.

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Takit GC2

 

Un posto di rilievo nella nostra classifica spetta di diritto al capotasto Takit. La nostra recensione è positiva e va ad aggiungersi alle tante altre pubblicate in rete. Takit è uno dei capotasti più venduti online e, se avrete la pazienza di continuare nella lettura, capirete il perché.

Iniziamo dai materiali, ottimi secondo noi: si tratta di zinco e appare solido fin dal primo sguardo. Non ci sono problemi di adattabilità e riesce a mantenere una buona armonia e intonazione, ovviamente sempre ipotizzando che voi abbiate un buon manico.

Le prestazioni, secondo noi, sono notevoli e crediamo sia un capotasto che possa far comodo anche ai professionisti senza dimenticare il buon prezzo che lo contraddistingue. Possiamo sollevare solo una piccola lamentela: qualcuno ha fatto notare che lascia un leggero segno sulla parte posteriore del manico.

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Come utilizzare un capotasto

 

Non tutti i chitarristi ne fanno uso ma è comunque un accessorio che può tornare molto utile: stiamo parlando del capotasto mobile. Chiaramente alcuni sono di livello amatoriali mentre altri più adatti ai professionisti, anche a quelli che non ammetteranno mai di farne uso; eh sì, perché il capotasto mobile, tra le altre cose, semplifica l’esecuzione di certi accordi.

 

 

A cosa serve

Il capotasto può tornare utile in più situazioni: innanzitutto si usa per ottenere accordi che andrebbero eseguiti con il barrè ma con il vantaggio di ottenere un suono tipico dell’accordo aperto. L’uso del capotasto, come detto in apertura, abbassa il livello di difficoltà dell’esecuzione di determinati accordi.

Ma questo simpatico accessorio si dimostra molto utile anche quando alla chitarra si accompagna la voce, indipendentemente che sia del chitarrista stesso o del cantante della band (o duo, fate voi). Il capotasto, infatti, permette allo strumento di adattarsi al registro vocale di chi canta senza obbligare a modificare l’accordatura; basta fissarlo all’altezza del tasto opportuno.

 

Il montaggio

Montare un capotasto mobile su una chitarra è un gioco da ragazzi ma a seconda del tipo, possono esserci delle piccole differenze. Prima però, precisiamo che non importa de la vostra chitarra sia elettrica, classica o acustica, si può usare con tutte. Dicevamo del montaggio: nel caso del capotasto a pinza si sfrutta una molla che in pratica esercita pressione sul manico. Cambiare posizione al capotasto a molla è molto rapido, basta sganciare la pinza e spostarlo lungo il manico.

 

 

Quando al capotasto ad avvitamento, il cambio di posizione è più macchinoso perché bisogna allentare le viti che si sono strette al momento del fissaggio. Si può agire sulla pressione ma è poco pratico in sede live.

Chi, invece, cerca un capotasto che possa essere spostato con estrema facilità lungo il manico, deve usare quello a rullo in quanto è sufficiente farlo scorrere di volta in volta nella posizione desiderata. Due i problemi principali di questo modello: innanzitutto non si può regolare la pressione esercitata sul manico, ma la cosa più importante da sapere è che non si adatta a qualsiasi manico di conseguenza potreste avere problemi di compatibilità con il vostro strumento.

 

 

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Questi prodotti sono tra quelli più consigliati, ma al momento non sono disponibili

 

Mugig – Argento

 

È un capotasto a pinza particolarmente economico. È realizzato in lega di alluminio e si presta a un uso dilettantistico della chitarra, i professionisti, infatti, necessitano di ben altro.

Il rapporto qualità prezzo, secondo noi è buono e il capotasto soddisfa le esigenze dei chitarristi in erba.

Esercita una buona pressione sul manico ma qualche problemino lo comporta. Come si fa notare in alcuni commenti pubblicati in rete, non si adatta totalmente a qualsiasi manico, i problemi maggiori si sono riscontrati con le chitarre classiche. In altri casi difficilmente si riesce ad applicarlo dopo il quinto o sesto tasto. Nessun problema con le chitarre elettriche, almeno con quelle a sei corde. Chi ha intenzione di usarlo al solo primo capotasto non avrà grossi problemi e considerato il costo contenuto, vale la pena provarlo.

 

 

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2 COMMENTI

Elisabetta

May 24, 2019 at 7:42 am

Vorrei sapere se per una chitarra mancina è necessario un capotasto mobile speciale, o se i capotasti in commercio possono essere usati indifferentemente sia per chitarre destre che mancine.
Grazie

Risposta
BuonoedEconomico

May 25, 2019 at 10:45 am

Buongiorno Elisabetta,

i capotasti sono universali per tutte le chitarre. Servono semplicemente a bloccare i tasti in modo da facilitare l’esecuzione di brani in diverse tonalità, senza dover utilizzare il barrè in posizioni che alla lunga possono diventare molto scomode. Più che altro possiamo consigliarti di scegliere bene il modello, ad esempio per la chitarra classica è meglio un capotasto mobile piatto, mentre per quella elettrica o acustica va bene quello a pinza. Alcuni chitarristi usano addirittura un laccio che si può spostare con facilità sul manico nel caso si debba cambiare tonalità per ogni brano della scaletta di un live.

Saluti

Risposta

Buonoedeconomico fa parte del gruppo Seroxy che gestisce diversi progetti in vari Paesi: Germania, Francia, Olanda, Spagna, Polonia, Romania e Canada.

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