I 5 Migliori Mini Proiettori del 2024

Ultimo aggiornamento: 27.07.24

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I Migliori Mini Proiettori – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni

 

Perché comprare un mini proiettore? In alcuni casi non è una scelta: per lavoro o didattica abbiamo la necessità di proiettare video, presentazioni o grafici a una piccola platea, e un videoproiettore tascabile o portatile è la soluzione ai nostri problemi. Viaggia in una borsa, si collega a un notebook, a un tablet, a un cellulare, o semplicemente a una pendrive, e trasforma la parete di qualunque ufficio in una saletta cinematografica. Ma, naturalmente, si può scegliere di acquistarlo anche per svago, per proiettare film e video nella stanzetta dei figli e sul soffitto di una camera da letto, o seguire una partita in streaming insieme agli amici. Date un’occhiata a questa carrellata di cinque candidati, che vede in primo piano l’Optoma ML570st, e come alternativa l’intrigante Anker Nebula Capsule.

 

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Guida all’acquisto – Come scegliere i migliori mini proiettori?

 

Ci sono alcune caratteristiche fondamentali da tenere in considerazione, per capire quale mini proiettore comprare: risoluzione, luminosità, peso e dimensioni, durata nel tempo e connettività. 

Tutte queste informazioni saranno però inutili se non avete un’idea chiara sul luogo e la posizione in cui userete il vostro acquisto.

 

Luogo di proiezione

Per scegliere con cognizione di causa, bisognerebbe conoscere anche l’ambiente in cui il proiettore portatile sarà collocato. In particolare possono essere determinanti:

1. La superficie su cui intendiamo proiettare. Gli schermi di buona qualità sostengono meglio la luminosità dell’immagine, rispetto a un muro opaco e, magari, non perfettamente bianco.

2. A quale distanza dallo schermo o dal muro sarà collocato il proiettore. Più ci si allontana, più si può allargare l’immagine fino a esplorare la massima diagonale permessa dal proiettore. Un’immagine più grande, però, necessita anche di una risoluzione maggiore per restare nitida.

3. In quale posizione sarà il proiettore rispetto alla superficie illuminata (frontale, posteriore, laterale…). I proiettori hanno una funzione di correzione trapezoidale, che aggiusta eventuali storture, ma con qualche limite.

Chi cerca un mini proiettore, tuttavia, potrebbe usarlo in viaggio o portarlo con sé in luoghi diversi per svolgere presentazioni professionali. Quindi, il miglior mini proiettore secondo noi è, in una parola, il più “flessibile”.

 

Buio in sala

La luminosità del video proiettore, misurata in Ansi lumen, permette di capire se e quanto potrete usarlo in ambienti in cui non è possibile ottenere il buio totale. 

Nel corso di una presentazione in un contesto di lavoro è probabile che dobbiate preoccuparvi di avere immagini e testi leggibili anche con un certo livello di luce ambientale.

La platea, infatti, potrebbe avere necessità di prendere appunti, di interagire, di lavorare su tastiere non necessariamente retroilluminate, per non parlare delle aule scolastiche.

In tal caso occorre scegliere un modello che offra un numero di lumen più elevato.

Purtroppo, più compatte sono le dimensioni del proiettore, maggiore è la probabilità che non custodisca una lampada potente.

È meglio diffidare di chi reclamizza 3000 Lumen su proiettori grandi come un cellulare, spesso in cima alla classifica dei più venduti, e prezzo sotto i 100 euro. Dietro una recensione a 5 stelle potrebbero esserci opache strategie di marketing.

In genere, si considera 3000 lumen la soglia entro la quale è possibile vedere una proiezione anche in ambienti illuminati. 

In realtà, con qualche compromesso, si può derogare a questa regola, ma fino a un certo punto.

Inoltre, bisogna sempre ricordare che la potenza del fascio di luce si indebolisce man mano che ci si allontana dallo schermo. Quindi occorre considerare a quale distanza minima è possibile fissare il proiettore.

 

Risoluzione e contrasto

La risoluzione, come per gli schermi di un computer o di un televisore, misura la massima densità di pixel con cui saranno proposti immagini e testi, con una differenza. Nel caso di un monitor, non è possibile variare la diagonale di proiezione, mentre con un proiettore sì.

A seconda della distanza dalla superficie su cui intendete proiettare, sia essa uno schermo o una parete, è possibile allargare l’immagine. 

Più bassa è la risoluzione, minore è la possibilità di ampliare il quadro senza notare un deficit di qualità.

Immagini e testi richiedono risoluzioni diverse per essere considerate “leggibili” e ben definite. Per le scritte sarebbe meglio non scendere sotto lo standard WXGA (1280×800 pixel).

Le immagini si accontentano anche di meno per una buona resa, sebbene, per la proiezione di film, la risoluzione ideale sia Full HD (1920×1080).

Su un proiettore da tasca è rara e improbabile, ma su modelli portatili, comunque comodi da trasportare, si trova.

C’è poi il rapporto di contrasto, che identifica la differenza di luminosità tra il punto più chiaro e quello più scuro dell’immagine. Se leggete 5.000:1, che è un valore sotto il quale sarebbe meglio non scendere, significa che il bianco è cinquemila volte più luminoso del nero. 

Avete una collezione di film amorevolmente raccolta negli anni e non riuscite a staccarvi dai DVD? Vi potrebbe servire un buon masterizzatore DVD-RW: date un’occhiata.

Attenti ai decibel

Fate attenzione anche ai valori che riguardano la rumorosità. Il rumore è sempre prodotto dalla ventola di raffreddamento, e non dovrebbe superare i 30 decibel. Di tutti i parametri, è uno dei più difficili da verificare, perché l’attività delle ventole varia a seconda dell’intensità con cui si usa il proiettore e dal clima nella sala di proiezione. 

Esistono delle app specifiche, per chi volesse, che permettono di misurare i decibel con il cellulare, con risultati relativamente affidabili. Sono sempre il vostro orecchio e la vostra capacità di tolleranza, tuttavia, il miglior metro di valutazione.

Le aziende sono tenute a indicare anche la longevità del loro prodotto, vale a dire il massimo numero di proiezioni espresso in migliaia di ore. 

Si pensi che 15 mila ore equivalgono a un uso per 8 ore al giorno, per 5 anni. Questo è un valore da prendere in grande considerazione se si fa un uso frequente del proiettore, per esempio come sostituto del televisore. 

Inoltre, è opportuno verificare se è possibile sostituire la lampada interna, che è l’elemento più soggetto all’usura. Qui le nostre recensioni sui migliori mini proiettori per smartphone.  

 

I 5 Migliori Mini Proiettori – Classifica 2024

 

1. Optoma ML750ST Videoproiettore

 

Principale vantaggio:

Il modello della Optoma riesce a offrire i vantaggi che le piccole dimensioni comportano, senza sacrificare troppo la qualità tecnica: la massima risoluzione supportata, 1280×800, è adeguata all’intrattenimento e ottima per presentazioni. 

 

Principale svantaggio:

Non è equipaggiato con una batteria, quindi non è utilizzabile in qualsiasi ambiente interno o esterno: da qualche parte deve esserci una presa di corrente. Il prezzo non è per tutti i budget. L’effetto cinema, anche senza Full HD, è garantito, ma sull’audio ci si poteva aspettare di più.

 

Verdetto: 9/10

Prodotto di ottima fattura, leggero e compatto. Adotta la tecnologia Dlp, ma con lampada a led, che ha una vita mediamente più lunga. La luminosità e la risoluzione danno buoni risultati: è possibile proiettare anche in ambiente non totalmente buio e conservare la leggibilità delle immagini e dei testi.

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Descrizione Caratteristiche Principali

 

Grandi proiezioni in piccoli spazi

È diventato difficile non trovare un modello Optoma nei consigli d’acquisto che riguardano i video proiettori digitali. 

Il giudizio di utenti e specialisti, sebbene non unanime, pare convergere: la qualità è garantita, ma, certamente, non è gratis.

Chi confronta prezzi, prima di ogni altra cosa, avrà già notato il costo superiore ai 500 euro, un ostacolo per molti. E tuttavia, se la spesa non è impossibile, ci sono diverse ragioni per scegliere questo modello.

L’Optoma permette di proiettare un’immagine da 100 pollici collocando il proiettore a poco più di un metro di distanza, ma può mettere a fuoco già a 50 cm. Lo si può usare, quindi, in qualunque piccola sala conferenza, in un ufficio, in una casa con stanze di modeste dimensioni.

Inoltre, è possibile fare ruotare a 360 gradi il prodotto e decidere di usare come schermo perfino un soffitto, dove quasi tutti hanno un’ampia superficie a disposizione e altezze che raggiungono anche i tre metri, per allargare il quadro. 

Immagine e audio

Il rapporto di contrasto dichiarato è di 20.000:1, il che vorrebbe dire che il colore bianco è ventimila volte più luminoso del nero. 

Anche se non corrispondesse perfettamente a quello effettivo (molto dipende dal metodo di misurazione), sarebbe adatto a qualunque condizione di luminosità.

A proposito di luminosità: i 700 lumen descritti nelle specifiche del prodotto non sono moltissimi, almeno sulla carta. 

Bisogna però considerare che sono reali e, grazie all’efficienza tecnologica complessiva, permettono di proiettare e vedere anche in stanze abbastanza illuminate. Nei proiettori più piccoli è difficile trovare valori Ansi lumen superiori.

Nel complesso, malgrado non sia supportata una risoluzione Full HD, la visione di un film a tutta parete, anche in un soggiorno di medie dimensioni, è più emozionante di quella sperimentata con una Tv da 80 pollici, che può costarvi molto di più. 

Si legge invece un po’ di delusione nei commenti che riguardano l’audio: le casse incorporate non svolgono il loro lavoro in modo troppo soddisfacente e, soprattutto per la visione di film, potreste sentire il bisogno di attrezzarvi con casse esterne. E questo è un limite serio per un prodotto portatile. 

 

Connesso a tutto, ma senza Bluetooth

I difetti strutturali di questo prodotto sono due: la mancanza di una batteria interna, che ne avrebbe consentito un uso più libero, e, per ragioni analoghe, l’assenza di Bluetooth.

Il proiettore, in ogni caso, può essere collegato a qualunque dispositivo, dai decoder Sky di ultima generazione ai notebook con tutti i sistemi operativi, grazie alle porte HDMI e al connettore MHL per smartphone.

Quest’ultimo è effettivamente un po’ superato, come si legge in qualche recensione, ma pur sempre efficace. 

Anche i giocatori si sono dichiarati soddisfatti: si può connettere a una console di gioco, sia essa Xbox o PlayStation, senza soffrire ritardi significativi tra l’uso dei comandi e la risposta delle immagini.

L’alloggiamento per microSD e le porte USB consentono di proiettare contenuti direttamente da una pendrive o da scheda, senza passare per un pc o un tablet, grazie anche al media player integrato e al software di lettura di file PDF e di Microsoft Office. 

La modalità wireless non è impossibile: occorre un dispositivo mobile con l’applicazione HDCast Pro e l’adattatore USB wireless opzionale.

Le possibilità di connessione sono oggi molto importanti, perché l’intrattenimento video proviene ormai da piattaforme diverse, caricate su diversi dispositivi.

 

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2. Anker Nebula Capsule, Proiettore Portatile Smart

 

Difficile non restare affascinati dal design cilindrico di questo proiettore. È uno dei più maneggevoli e pratici per il trasporto. 

Peso e dimensioni sono ai minimi termini, inoltre può contare sul fatto che si collega a reti Wi-Fi per scaricare e usare le principali app di streaming video, da Netflix e Amazon Prime fino a YouTube. 

Il difetto principale è la bassa risoluzione video: 854×480 pixel non sono disprezzabili in questa categoria, ma certo siamo lontani dall’alta risoluzione.

A sostenere l’immagine non c’è neppure una grande luminosità, limitata a 100 lumen.

Questi sono i numeri, ma all’atto pratico, a un prezzo abbastanza avvicinabile, si acquista un prodotto in grado di divertire e sfruttabile anche per il lavoro, purché gli ambienti non siano illuminati a giorno e godano almeno di un po’ di penombra.

Il sistema automatico di correzione trapezoidale è abbastanza efficiente ed è possibile proiettare senza problemi anche sul soffitto, fino a una diagonale di 100 pollici.

L’audio è piuttosto buono e in ogni caso integrabile con casse esterne (anche wireless), mentre il rumore delle ventole, che in un oggetto così piccolo hanno da lavorare parecchio per il raffreddamento, sfiora i limiti della sopportabilità. 

L’autonomia della batteria dovrebbe bastare per circa quattro ore di proiezioni con il volume al 50%, sufficienti anche per chi ama film chilometrici.

Compatibile con tutti i sistemi operativi per cellulare sul mercato, iOS e Android, si può collegare a qualunque dispositivo grazie alla porta HDMI. 

Il telecomando a infrarossi può essere usato come un mouse per spostarsi nel menu del sistema Android 7.1 integrato. 

Nello schema trovate riassunti i punti di forza e di debolezza di questo intrigante prodotto.

Pro
Design compatto e elegante:

un cilindro alto 12 cm e con diametro di poco meno di 7 cm. Leggero e maneggevole, può viaggiare sempre con noi.

Connettività Bluetooth e Wi-Fi:

si collega a dispositivi audio Bluetooth (casse e cuffie) e tramite la Rete permette di usare le migliori piattaforme di streaming video.

Contro
Bassa risoluzione:

il proiettore è predisposto per proiettare immagini con risoluzione da 854x400 pixel e la luminosità di soli 100 lumen ne penalizza l’uso in ambienti non al buio.

Ventole e rumore:

il sistema di raffreddamento è ai limiti della rumorosità accettabile, ma si può ovviare con una cuffia Bluetooth “isolante”.

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3. LG PH150G Mini Proiettore Portatile per Ufficio

 

Elegante e pratico, questo modello di LG ha diverse caratteristiche interessanti. 

Malgrado le dimensioni molto contenute (un parallelepipedo di 14,69×8,55×3,65 cm), consente di portare un po’ in tutti gli ambienti un piccolo cinema personale.

La focale corta garantisce un’immagine di 100 pollici in un normale salottino, con una risoluzione nativa di 1280×720 che può essere forzata senza troppi problemi fino a 1080p. 

Se si colloca il proiettore a meno di un metro dallo schermo o dalla parete, potreste già vedere come su una tv da 70 o 80 pollici.

La connessione Bluetooth, per collegarsi a casse esterne e auricolari senza l’intervento di cavi, e la tecnologia Miracast, per condividere in modalità wireless anche i video, costituiscono un bel plus in un prodotto nato per essere spostato e sfruttato in contesti diversi.

Il rapporto di contrasto, al di là dei numeri dichiarati, è visibilmente di ottima qualità. La luminosità si ferma a 130 lumen, che tuttavia lavorano discretamente anche in ambienti senza buio totale. 

Durante le proiezioni, stupisce positivamente la silenziosità delle ventole: ci sono e se si presta orecchio si sentono, ma non danno troppo fastidio. 

L’audio delle casse integrate, d’altra parte, non dà grande soddisfazione. Per la visione di un film sentirete la necessità di speaker aggiuntivi. 

Se non si amano i collegamenti senza cavo, il prodotto di LG offre un’ampia gamma di porte di connessione: HDMI/MHL e USB, sufficienti per qualunque dispositivo, dal cellulare a un lettore di Blu-ray, e anche per prelevare e proiettare contenuti direttamente da una pendrive. 

Riassumiamo le principali caratteristiche del modello di LG, e i motivi per sceglierlo o preferirgli altro. 

Pro
Formato tascabile:

Considerato che può stare in una borsetta, questo prodotto garantisce  luminosità e risoluzione adatti anche all’home cinema (con ovvi compromessi).

Connessioni wireless:

la funzione di mirroring con un cellulare o altro dispositivo e la possibilità di collegare via Bluetooth casse esterne o auricolari può fare la differenza in prodotti di questo genere.

Contro
Audio integrato:

il suono mono, che esce dallo speaker integrato, non è di grande qualità, ma è un deficit abbastanza inevitabile.

Autonomia limitata:

la batteria garantisce poco più di due ore di proiezione. Non è un valore drammatico, ma pone qualche limite all’uso senza una presa di corrente.

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4. Asus S1 Mini Proiettore LED WXGA

 

Sorprenderà scoprire cosa può fare questa scatoletta d’alluminio di 300 grammi, spessa poco più di 3 cm. Intanto, se avete spazio, potete proiettare un’immagine con 120” di diagonale.

La risoluzione nativa è di 854×480, ma dovrebbe supportare automaticamente, non senza qualche artificio, anche fonti HD. In pratica, è adatta a qualunque presentazione professionale, e adattabile all’intrattenimento, se si è disposti a qualche compromesso.

Compromesso reso più accettabile da un prezzo che riesce a scendere sotto i 300 euro.

I 150 lumen del fascio di luce sono più o meno lo standard in questa categoria di prodotto, ma è chiaro che, per dare il meglio di sé, questo proiettore ha bisogno di un po’ di oscurità. 

Le lampade a led usate all’interno dovrebbero però garantire longevità anche a fronte di un uso intenso.

La carica della batteria, a sua volta, permette di usare il prodotto per circa cinque ore, prima di fare rifornimento in una presa di corrente. Potete fare un ciclo di presentazioni o guardare una trilogia di film, senza ansia.

Il valore di contrasto dichiarato è di 3500:1, e alla prova dei fatti convince specialisti e utenti. 

Sul fronte delle connessioni si poteva fare di più: HDMI e MHL sono il minimo indispensabile, ma l’assenza di USB e bluetooth si sente. Anche perché la qualità audio, considerati i 2 Watt di potenza, fa quello che deve, ma per avvicinarsi a un pur modesto effetto cinema avrete bisogno di casse esterne o di una cuffia. 

Riproponiamo in tabella elementi a favore e a sfavore dell’acquisto del modello Asus S1. 

Pro
Prezzo abbordabile:

se si considera la spesa sotto i 300 euro, al netto di prodotti che millantano qualità che non hanno, questo si può ritenere un buon acquisto.

Ottima autonomia:

circa cinque ore di visione/proiezione sono un bel bottino per un proiettore così piccolo che può coprire un’area di proiezione di 120” (a meno di 4 m di distanza).

Contro
Connessioni:

si sente la mancanza di una connessione Bluetooth, almeno per l’audio, anche perché quello integrato non è spettacolare. 

Luminosità migliorabile:

si sa, questo è il tallone d’Achille di tutti i mini proiettori. E questo non fa eccezione.

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5. Philips PicoPix I Proiettore Tascabile

 

Philips propone diversi modelli nella linea Picopix, tutti caratterizzati da dimensioni estremamente ridotte.

La miniaturizzazione costringe a qualche compromesso per quanto riguarda la definizione delle immagini e la luminosità. In questo caso bisogna accontentarsi di una risoluzione nativa di 854×480, che però può gestire fonti HD ready, non senza perdita di qualità. La lampada può fornire una luminosità di 130 lumen, non lontana da quella dei concorrenti in questa fascia di mercato.

Un simile armamentario è più che sufficiente per presentazioni professionali, ma si dimostra modesto per la visione di film e l’intrattenimento in genere.

In scarse condizioni di luce, tuttavia, questo proiettore tascabile sa farsi valere. Inoltre, la corta focale permette di proiettare un quadro di 120 pollici collocando il dispositivo a circa 3 metri dal muro o dallo schermo, ma già a 50 cm mette a fuoco e permette la visione.

Le connessioni wireless sono quelle che hanno creato più problemi agli utenti, spesso per un problema di aggiornamento del firmware, ma il prodotto Philips è in grado di offrire la funzione di mirroring con tutti i dispositivi più diffusi sul mercato, siano essi Android o iOS. 

Sul retro del piccolo proiettore si trova una bella rassegna di porte di connessione: alloggiamento per schede SD, presa mini USB, HDMI, uscita aux.

L’autonomia della batteria è un po’ deludente: solamente due ore senza presa di corrente. Un buon metodo per ridurre le ore di tv dei figli…

Nella tabella potete leggere un riassunto per punto delle caratteristiche positive e negative 

Pro
Connessioni wireless:

il Picopix è venduto con un buon equipaggiamento di cavi e adattatori, ma sono le opportunità di collegamento wireless le più interessanti.

Focale corta:

la focale corta montata sul proiettore permette di proiettare video già a 50 cm di distanza dal muro o dallo schermo. 

Contro
Risoluzione bassa:

La risoluzione nativa non è in HD, anche se il proiettore può “gestire” fonti HD ready.

Scarsa autonomia:

la batteria ricaricabile deve essere rifornita dopo un paio d’ore di proiezione: non proprio un record. 

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Come usare i mini proiettori 

 

Abbiamo provato a suggerire come scegliere un buon mini proiettore, ora è tempo di capire come usarlo. 

Le caratteristiche tecniche, infatti, sono al servizio dell’uso che si intende fare di un prodotto, e per poterlo giudicare bisogna metterlo nelle condizioni di dare il suo meglio.

 

 

Posizionare il proiettore (e lo spettatore)

Per ottenere le proiezioni di grandi dimensioni promesse dai produttori, occorre collocare il dispositivo alla giusta distanza. 

Le misure indicate dalle aziende non sono sempre veritiere, ma è abbastanza semplice verificarlo. Per un effetto cinema degno di questo nome, quindi con un “quadro” di 90 pollici (la base di due metri circa), avrete bisogno di una distanza di almeno 3/4 metri. 

Attenzione: a maggiore distanza corrisponde una minore efficacia del fascio di luce, con annesso abbassamento della luminosità. Ne consegue che un proiettore collocato più lontano dallo schermo avrà bisogno di maggiore oscurità nella stanza, soprattutto nel caso dei prodotti tascabili, che hanno bassi valori Ansi lumen.

La posizione del proiettore deve essere parallela alla superficie di proiezione, un po’ sotto o un po’ sopra il lato inferiore o superiore dello schermo, almeno nel caso dei prodotti con tecnologia LDP. A questo punto si pone il problema dello spettatore, soprattutto per visioni prolungate, come quella di un film. Dove posizionarsi per una migliore visione?

In Rete si trova più di una guida che suggerisce precisi calcoli matematici. Nel caso di una immagine con risoluzione HD Ready (1280 x 720), la larghezza dell’immagine deve essere moltiplicata per 1,8. Con una risoluzione Full HD (1920x 1.080) occorre moltiplicare la larghezza per 1,5.

Per i più fortunati, seduti di fronte a video in 4K, anche l’operazione è più semplice: la base dell’immagine corrisponde alla giusta distanza per voi.

 

Regolazione keystone

Se avete problemi a sistemare nella giusta collocazione il proiettore, e l’immagine risulta trapezoidale invece che rettangolare, si può ricorrere alla regolazione keystone (o trapezoidale, appunto). 

Tramite pulsanti collocati direttamente sulla scocca del proiettore, oppure, nei modelli migliori, accedendo a un menu del software integrato, è possibile correggere gli angoli del rettangolo di proiezione, in modo da raddrizzarne i lati. 

Alcuni modelli procedono in automatico alla regolazione, ma c’è sempre un limite fisiologico oltre il quale la quadratura non è possibile. 

 

 

La decadenza della lampada

I proiettori digitali sono affascinanti, ma soffrono di una veloce decadenza, soprattutto se si considera il prezzo a cui si comprano. 

Una rapida comparazione tra le offerte sul mercato mostrerà valori tra 5.000 e 30.000 ore di proiezione, ma occorre fare un’ulteriore valutazione. 

Le classiche lampade alogene hanno una vita media più breve, che difficilmente raggiunge effettivamente le 10.000 ore. In realtà, l’efficienza cala gradualmente, con un andamento che dipende dall’uso (molti proiettori prevedono la modalità “basso consumo”, riducendo la luminosità) e dalla qualità intrinseca.

Dopo 2.000 ore, una lampada classica potrebbe già avere perso fino al 50% del suo potenziale. 

I valori cambiano con i led, che sono molto più longevi ma meno potenti delle alogene. 

Le lampade sono sostituibili, con un prezzo che oscilla da 30 a più di 100 euro, nel caso dei proiettori meno costosi.

 

 

 

Domande frequenti

 

Cosa significano le sigle Ldp e LCD? 

Questi due acronimi si incontrano spesso quando si scorrono le caratteristiche tecniche dei proiettori venduti online. 

LCD significa Liquid Crystal Display, una tecnica che sfrutta tre schermi con liquido semitrasparente: uno per il colore rosso, uno per il verde e uno per il blu, ricomposti poi da un prisma in una sola immagine con tutti i colori.

Il DLP, vale a dire Digital Light Processing, ha una struttura costituita da milioni di micro-specchi, che riflettono o nascondono la luce per formare l’immagine.

Il dibattito su quale sia meglio è aperto, anche se nei forum specializzati si nota una certa preferenza per Ldp, che consente maggiore contrasto e una certa omogeneità di resa nel tempo. Inoltre, sembra più adatto alla miniaturizzazione dei proiettori. 

I modelli con tecnologia LCD dovrebbero rendere meglio i colori ed essere più luminosi.

 

Cos’è Miracast?

Il termine Miracast, citato in alcune recensioni, identifica lo standard per le connessioni wireless da dispositivi quali pc, tablet o smartphone verso display o, in questo caso, proiettori. C’è chi lo descrive come una connessione HDMI che viaggia tramite Wi-Fi.

 

Cos’è l’aspect ratio? 

L’aspect ratio, o il display aspect ratio, è semplicemente il rapporto matematico tra la larghezza e l’altezza di una immagine o, nel caso di un proiettore, di una proiezione. L’aspect ratio, tradotto anche come rapporto d’aspetto, definisce in pratica la forma del quadro all’interno del quale si può vedere l’immagine.

 I valori che si incontrano più spesso sono 4:3, tipico delle vecchie Tv e dei vecchi pc; 16:9, divenuto ormai lo standard cinematografico; 16:10, ancora diffuso nei notebook. 

Su un mini proiettore è preferibile cercare il formato 16:9, che si adatta anche all’Home Cinema.

Le risoluzioni che supportano questo formato sono Fwga (854×480), WXGA (1280×720), 1366×768, Full HD (1920×1080). 

 

Qual è la migliore marca di mini proiettori? 

I marchi più noti del settore sono Benq, Epson, Hitachi, Casio, Optoma, Viewsonic, Sony, Nec, Lg, Panasonic, Acer. 

Negli ultimi anni si sono fatti notare modelli Xgmi, realizzati in Cina con crowd funding, e hanno stupito per il rapporto qualità prezzo. 

Non si può dire lo stesso di altri prodotti connazionali. Il mercato è invaso da dispositivi a basso costo, che non è sbagliato mettere alla prova, purché acquistiate con la certezza di potere restituire se le attese, e soprattutto le promesse, sono deluse.

 

Cos’è MHL?

L’acronimo MHL sta per Mobile High-Definition Link. Quando iniziò a diffondersi, una decina di anni fa, fu una innovazione perché, in un certo senso, riuniva in un solo cavo HDMI e USB.

Fu subito adottata sugli smartphone che avevano bisogno di risparmiare più spazio possibile per le connessioni. 

È praticamente indistinguibile da una porta micro USB, e come tale può anche essere utilizzata. 

In più, però, consente la trasmissione di audio e video in contemporanea, ed è per questo che lo si trova ancora nei mini proiettori.

 

 

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