Tutto quello che c’è da sapere sulle iniezioni di acido ialuronico

Ultimo aggiornamento: 26.04.24

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L’acido ialuronico è una componente fondamentale della nostra pelle: quando non basta il siero, è necessario ricorrere alle iniezioni.

 

Se volete correggere i segni del tempo in maniera efficace, il primo pensiero è quello di utilizzare un siero, piuttosto che una crema, a base di sostanze rimpolpanti. Ciò che comporta la nascita delle rughe è proprio l’assenza di nutrimento e la disidratazione dovuta alla mancanza di produzione di alcune sostanze.

Se avete già tentato con un siero all’acido ialuronico venduto online, ma il risultato è stato blando, potete optare per le cosiddette “punturine”, ovvero un filler di questa sostanza, da iniettare sotto la pelle. 

Non solo, infatti questa soluzione può essere adottata anche per rimpolpare le labbra, sottili in partenza oppure assottigliatesi con il passare del tempo. Volete saperne di più? Continuate a leggere il nostro articolo!

 

L’acido ialuronico: cos’è?

Ne avete sentito tanto parlare ma non avete ancora ben capito di cosa si tratta: l’acido ialuronico è una sostanza prodotta proprio dalla pelle, che ha la funzione di legarsi a molecole di acqua, assicurando idratazione al derma fino in fondo.

La produzione di acido ialuronico è al massimo in giovane età ma, a mano a mano che si invecchia, diminuisce, implicando la nascita delle rughe, che sono in gran parte dovute proprio alla mancanza di idratazione degli strati più profondi della pelle.

Come fare, dunque, per sopperire a questa carenza? Prima si può provare con creme, gel e sieri a base di questa componente. Successivamente e nei casi più importanti (come in chi ha una pelle già secca di base), è opportuno optare per i filler.

A cosa servono le punture di acido ialuronico

Volete sapere se il filler di questa sostanza fa proprio al caso vostro? Vediamo insieme a quale scopo può essere utilizzato. Queste punture si rivelano utili per ridurre le cosiddette zampe di gallina, ovvero le rughe intorno agli occhi e le rugosità della fronte.

Se avete cicatrici causate, per esempio, dall’acne giovanile, il filler può riempirle e quindi minimizzarne l’aspetto. Risulta inoltre utile per riempire le labbra sottili o rese tali dall’avanzare dell’età. Chi ha zigomi cadenti, una delle caratteristiche dell’invecchiamento, può optare per filler con concentrazione massima di acido ialuronico, in modo da tirarli su.

In generale è possibile usufruire delle punturine anche per rimodellare la forma del volto e per rendere più turgidi il seno, i polpacci e addirittura anche i glutei.

 

Le diverse tipologie

Una caratteristica dei filler a base di acido ialuronico è la loro capacità di riassorbirsi nell’arco di un determinato lasso di tempo. Questo vuol dire che, trascorso tale periodo, l’effetto svanirà e sarà quindi necessario ripetere la puntura.

Diventa necessaria una precisazione: quelli a lunga durata hanno un effetto negativo da valutare, ovvero il fare in modo che le cellule della pelle considerino ormai inutile produrre nuove idratazione, aumentando così il processo di invecchiamento. In sostanza, il derma crederà di non dover più produrre acido ialuronico, visto che ce n’è già tanto.

Fatta questa premessa, ecco quali tipologie di filler sono disponibili in commercio: quelli ad assorbimento ultra rapido possono mantenere il loro effetto per un arco di tempo di circa tre mesi, quelli ad assorbimento medio circa sei mesi, quelli ad assorbimento lento circa 12 mesi e quelli ad assorbimento ultra lento circa 24 mesi. 

 

Come avviene la puntura

Naturalmente, se avete paura delle punture, non sarà semplicissimo abituarsi all’idea di subirne una in volto. Tuttavia, pensate che l’ago di questa siringa è molto sottile, per cui non provocherà un grande dolore durante la penetrazione.

Va da sé che deve essere eseguita solo ed esclusivamente da personale qualificato, quindi niente improvvisazioni da estetiste e simili: dovrete sempre rivolgervi a un medico. Questo anche perché è opportuno verificare che non ci siano controindicazioni, quindi il parere dell’esperto è di fondamentale importanza.

Una prima rassicurazione è però quella di non dover essere soggetti a reazioni allergiche, in quanto i filler di acido ialuronico non provocano le stesse conseguenze che, in qualche caso, si potrebbero verificare con quelle di collagene, per fare un esempio.

Il trattamento quindi non è invasivo e può essere effettuato senza anestesia e in day hospital: questo però non vuol dire che la penetrazione dell’acido ialuronico sia totalmente indolore, in quanto c’è chi avverte bruciore e un po’ di fastidio al suo passaggio. 

Di conseguenza, se il paziente ha una pelle sensibile il medico preferisce iniettare una sostanza che addormenti in parte la zona, come per esempio la lidocaina. Dovrete inoltre considerare che, dopo il trattamento, potrebbero verificarsi rossori o gonfiori, se non addirittura ematomi: tranquille, però, perché tutto passa nell’arco di uno o due giorni.

Che risultati si ottengono?

Se vi è capitato di guardare qualche foto o di seguire la trasmissione di un personaggio famoso, che ha stravolto i suoi connotati, può venirvi il timore di ottenere lo stesso effetto: niente paura, perché il filler di acido ialuronico riesce a conferire un aspetto molto naturale, oltre a garantire un risultato immediato.

Come abbiamo già detto in precedenza, però, il suo effetto tende man mano a diminuire, a seconda del tipo di trattamento al quale si è stati sottoposti, per cui, appena le rughe ritornano o le labbra si assottigliano, sarà necessario ripeterlo se non si vuole ritornare al punto di partenza.

Ci sono inoltre alcuni aspetti da considerare, ovvero bisogna anche valutare che non in tutti allo stesso modo si possono avere i medesimi effetti: per esempio, una pelle secca avrà maggiori difficoltà a trattenere l’acido ialuronico a lungo, rispetto a una grassa, oppure una zona non è come un’altra, quindi in alcune il riassorbimento sarà più veloce.

Ci sono poi altri fattori che determinano il mantenimento dell’acido iniettato: per esempio, i periodi di stress portano a un consumo maggiore, allo stesso modo chi fuma ha meno probabilità di mantenerlo intatto a lungo, oppure ancora l’esposizione continua al sole non fa altro che favorirne il riassorbimento.

 

 

 

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