La migliore fotocamera subacquea

Ultimo aggiornamento: 28.03.24

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Fotocamera subacquea – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni del 2024

 

Scattare fotografie o riprendere video subacquei è l’unico modo per mostrare a chi non ha la possibilità di ammirare in prima persona il mondo sommerso, ciò che osserviamo quando siamo sott’acqua. La diffusione dei corsi da sub, estivi e invernali, è stata di grande impulso per il mercato delle fotocamere digitali subacquee che, va ricordato, sono progettate per affrontare situazioni di stress anche in condizioni subaeree. Oltre a essere impermeabili, resistono infatti agli urti, alle cadute accidentali, al freddo intenso e alla polvere più insidiosa. Per questo motivo, le fotocamere subacquee sono dette anche “fotocamere estreme”, “fotocamere outdoor”, “fotocamere rugged” o “fotocamere 4x4”. Nella comparazione che segue, vi mostriamo quelle che secondo noi sono le migliori fotocamere subacquee del 2024, indicando per ognuna le offerte online (non dovrete più chiedervi dove acquistare) e le caratteristiche tecniche. In cima alla classifica abbiamo posto la Nikon Coolpix W300 per la qualità del suo obiettivo e la capacità di spingersi fino a 30 metri di profondità (senza alcuna custodia di protezione). Segue la Olympus Tough TG-6 di cui gli utenti apprezzano le caratteristiche semi-professionali (lo scatto in formato RAW, per esempio) e l’ampio parco di accessori (tra cui alcune ottiche aggiuntive), quindi la Fujifilm Finepix XP140 per l’ottimo rapporto qualità/prezzo e per la capacità di spingersi fino a 25 metri di profondità.

 

Tabella comparativa

 

Pregio
Difetto
Conclusione
Offerte

 

 

Come scegliere la migliore fotocamera digitale subacquea

 

Anche se la scelta della migliore fotocamera subacquea compatta è limitata a pochi modelli, conviene conoscere di questi i tratti caratteristici, oltre ai pro e ai contro, confrontare i prezzi e fare il proprio acquisto. Abbiamo volutamente trattato nel lavoro di comparazione che segue solo fotocamere intese in senso stretto, tralasciando le ormai diffuse action cam. Per una questione di forma (form factor), quindi di ergonomia e di potenzialità ottiche, preferiamo che le fotocamere subacquee continuino a rappresentare una categoria di prodotto a sé stante.

Le action cam sono per esempio prive di zoom e sono concepite più per essere fissate al casco, alla tavola da surf, alla moto o alla bicicletta, mediante accessori dedicati, che per l’utilizzo a mano. Fatta questa importante distinzione, dovete sapere cosa vi serve, prima di chiedervi quale fotocamera subacquea comprare. Se, per esempio, dovete fare un regalo ai vostri bambini, in occasione della loro prima comunione, o perché si divertano in piscina o in spiaggia durante le vacanze estive, il nostro consiglio è di non spendere troppi soldi e acquistare, se non la più economica, una macchina dal prezzo medio-basso. Se invece la fotocamere rugged è per voi e ambite a fare scatti sott’acqua degni del miglior ingrandimento su carta, il discorso cambia.

Ricordate inoltre che le attuali fotocamere subacquee, fatta eccezione per i modelli più economici, dispongono di moduli Wi-Fi e Bluetooth integrati che permettono di instaurare una connessione continua con lo smartphone, per il controllo remoto e per il trasferimento diretto e senza fili delle fotografie dalle stesse fotocamera al telefono. Lasciate perdere i modelli proposti a prezzi bassi e rivolgete l’attenzione alle macchine di prestazioni superiori. Fatte queste premesse, seguite i nostri consigli d’acquisto e saprete come scegliere una buona fotocamera subacquea.

Guida all’acquisto

 

Cos’è la certificazione IP?

Se siete interessati a una fotocamera subacquea digitale e più in generale a una macchina outdoor, vi imbatterete senza alcun dubbio in sigle del tipo IPX8, IP6X, IP68 e via dicendo. Cosa significhi questo insieme di caratteri alfanumerico ve lo spieghiamo subito. Si tratta del marchio internazionale di protezione ovvero l’International Protection Rating il quale vi offre un’informazione precisa, cioè derivata in laboratorio, di quanto una data fotocamera sia resistente alla polvere e all’acqua. Sono valori ottenuti appunto in laboratorio, sottoponendo le fotocamere a test rigorosi ma controllati, per cui vanno interpretati con la giusta intelligenza.

Le due cifre che seguono la sigla IP indicano rispettivamente l’impermeabilità ai corpi solidi (polvere e piccoli detriti) e quella ai liquidi (principalmente acqua). La prima può assumere valori compresi fra 0 e 6; la seconda valori compresi fra 0 e 9. Più alto il valore, più alta la resistenza che il dispositivo – nel nostro caso la fotocamera digitale subacquea – oppone all’ingresso di polvere e acqua. Senza entrare nel merito dei vari valori, vi invitiamo a guardare le schede tecniche che, in questo articolo, accompagnano ciascun modello. Tutte le fotocamere, fatta eccezione per la Easypix W1024, hanno una certificazione IP pari a 68 (ossia IP68). Appare quindi chiaro che per tutti i modelli trattati, la resistenza all’intrusione solida e liquida è pressoché massima. Più nel dettaglio: la sigla IP6X certifica la totale protezione dalla polvere; la sigla IPX8 certifica l’impermeabilità nei confronti dell’acqua immergendo la fotocamera oltre il metro di profondità.

Lo standard internazionale afferma che per una macchina fotografica subacquea IPX8 “l’ingresso in acqua con determinate condizioni (specificate dal produttore) non porta alcun danno: può esserci chiusura ermetica o, semplicemente, l’acqua che entra non danneggia il dispositivo”. Il livello di protezione 9 non riguarda le fotocamere poiché esprime il grado di protezione da getti d’acqua ad alta pressione e ad alta temperatura, prove alle quali non non dovrebbero essere mai chiamate le fotocamere per uso quotidiano e non speciale. Per quanto riguarda la resistenza alle cadute e agli urti, uno degli standard di riferimento più utilizzati è il Mil-Std 810F 516.5:Shock. Per derivare la resistenza di ciascun modello, i produttori fanno cadere le fotocamere su pannelli di compensato spessi 5 cm.

 

Effetti creativi, HDR, Time-Lapse e funzione Panorama

Qualche anno fa avremmo sorvolato sull’argomento. Oggi, data l’esistenza di social network che ci permettono di comunicare attraverso le immagini (Facebook e Instagram su tutti), gli effetti speciali e i filtri creativi hanno acquistato un’importanza fondamentale. I produttori di fotocamere digitali lo sanno e li mettono a vostra disposizione. Potrete in parte applicarli già durante lo scatto, in parte a immagini già acquisite. La possibilità infine di trasferire gli scatti verso lo smartphone o il tablet grazie alla connettività Bluetooth e/o Wi-Fi delle fotocamere subacquee qui trattate, vi permetterà di condividere vere e proprie opere d’arte. Tutte le fotocamere da noi trattate annoverano una buona quantità di effetti speciali e filtri che talvolta migliorano gli scatti, altre volte tendono a trasformarli completamente, per risultati anche molto divertenti. 

Altre funzioni da considerare perché una fotocamera rugged sia considerata completa sono l’HDR, la Time-Lapse e la funzione Panorama. La buona notizia è che le nuove fotocamere prevedono funzioni speciali in numero addirittura maggiore. 

Definite in lingua anglosassone “High Dynamic Range”, le immagini HDR si ottengono sovrapponendo due o più scatti dello stesso soggetto ricavati con esposizioni diverse e opportunamente calibrati. La caratteristica delle immagini HDR è quella di restituire un livello di dettaglio prossimo a quello percepito dall’occhio umano, riproducendo più particolari nelle zone fortemente in ombra e nelle cosiddette “alte luci”, cioè in quelle maggiormente illuminate. Se un tempo spettava al fotografo sovrapporre correttamente le immagini con software di terze parti, oggi sono le stesse fotocamere ad occuparsene. Basta infatti selezionare l’intensità dell’HDR che si vuole ottenere, mantenere premuto il pulsante di scatto e attendere che nella scheda di memoria venga salvata un’immagine HDR. Vi parliamo di questa funzione perché riteniamo che una fotocamera subacquea, più in particolare una concepita per l’outdoor, debba includerla. Pensate a un tramonto in alta montagna o sul mare: con l’HDR avrete più sfumature di colore (dal rosso all’azzurro) e una maggiore quantità di dettaglio.

Sempre per via automatica le recenti fotocamere permettono di creare video Time-Lapse. Si tratta di filmati ottenuti unendo diverse fotografie catturate a intervalli di tempo prestabiliti. Pensate a un fiore che sboccia, al sole che tramonta, alle nuvole che si muovono nel cielo. Situazioni, queste, che chi vive o pratica sport all’aria aperta si trova costantemente ad affrontare. Potete scegliere dentro il menu della fotocamera il periodo di tempo giusto e lasciare che la stessa faccia tutto da sola. È importante però che sia assicurata a un treppiedi in modo che le immagini (potrebbero essere anche centinaia) siano riprese dallo stesso punto di vista. Si possono realizzare anche time-lapse con un punto di vista dinamico, ossia in movimento (vengono generalmente detti “hyper-lapse”), ma per farlo occorre dotarsi di un’attrezzatura specifica. Anche se esula dagli scopi dell’articolo che state leggendo, è opportuno parlarvi della loro esistenza per offrirvi un’informazione quanto mai completa.   

Restando in tema di paesaggi naturali e creazioni automatizzate, fate attenzione alla funzione panorama grazie alla quale le immagini avranno una sviluppo orizzontale e verticale che copre angoli di 180° o 360°. Le fotocamere più evolute permettono di creare facilmente panorami tenendo premuto il pulsante di scatto e ruotando il corpo (quindi la fotocamere) dell’angolo desiderato. Altre, le più economiche, visualizzano sul display delle linee guida utili a comporre correttamente le inquadrature passo dopo passo. Queste saranno poi fuse – la tecnica si chiama “stitching” – al computer in un secondo momento, mediante un software di terze parti.   

L’importanza dello scatto continuo

Quando si analizzano le specifiche di una fotocamera compatta, la velocità di scatto continuo passa spesso in secondo piano. Eppure, la capacità di catturare diverse immagini al secondo, tenendo premuto il pulsante di scatto, assume molta importanza con i soggetti in rapido movimento. Pensate a quando, durante le escursioni, vi trovate di fronte a stormi di uccelli che volano basso, oppure, nelle sessioni di fotografia sportiva all’aria aperta, dovete fotografare atleti in corsa come pattinatori, ciclisti, motociclisti e via dicendo. La probabilità di ottenere belle immagini con lo scatto singolo è in tutti questi casi molto bassa. Molto meglio impostare, nel menu della fotocamera, la funzione “raffica” e catturare più fotogrammi in rapida sequenza. Più alta la velocità di scatto in fps (fotogrammi per secondo) della macchina fotografica, maggiore la probabilità di ottenere immagini con il soggetto (o i soggetti) stabile e nitido.

Ma a cosa dobbiamo fare attenzione per misurare questa capacità? A due particolari caratteristiche: la massima velocità di scatto, espressa in fotogrammi per secondo (fps), e la quantità di immagini che la fotocamera può registrare, a quella velocità e alla massima risoluzione, sulla scheda di memoria, tenendo premuto il pulsante di scatto. Da questo punto di vista evincono le differenze di prestazioni (e prezzo) esistenti fra i vari modelli di fotocamere rugged: nella nostra guida, molto buone da questo punto di vista sono le Olympus Tough TG-5 e TG-6 (20 fps in RAW, alla più alta risoluzione, per un massimo di 14 immagini), la Nikon Coolpix W300 (4,7 fps alla più alta risoluzione per un massimo di 11 immagini), le Fujifilm Finepix XP130 e FinePix XP140 (10 fps alla più alta risoluzione, per un massimo di 10 immagini). Migliori prestazioni si ottengono scattando in formato compresso JPEG (consultate le schede tecniche allegate ai modelli trattati per trarre le vostre conclusioni). 

Badate bene che la quantità di immagini registrabili con una sola pressione del pulsante di scatto dipende fortemente anche dal tipo e dalla classe di scheda di memoria utilizzata. È necessario che questa riesca a scrivere dati sui suoi moduli a velocità almeno pari a quella con cui la macchina cattura le immagini a raffica. 

 

Il sensore GPS (Global Positioning System)

Ogni fotocamera subacquea (o pensata per la vita all’aria aperta) che si rispetti dovrebbe integrare un modulo GPS, ovvero un sensore che in ogni momento possa informarci sulla latitudine, longitudine e quota del punto in cui ci troviamo, fino a localizzare la nostra posizione su una mappa digitale. Alcune fotocamere, come la Nikon Coolpix W300 (in prima posizione nella nostra classifica), visualizzano infatti una mappa mondiale dettagliata sul proprio display indicando, in tempo reale, il punto in cui ci troviamo. Un po’ come fanno i comuni smartphone non appena si apre l’app Google Maps e si attiva il rilevamento della posizione. Purtroppo, anche le più costose fotocamere subacquee non sempre vantano questa funzione. È il caso delle Fujifilm Finepix XP140 e Finepix XP130 che, malgrado si facciano apprezzare da tanti altri punti di vista, sono sprovviste di sensore GPS. La buona notizia è che questi modelli, quando sono connessi con lo smartphone grazie alle rispettive app, derivano da quest’ultimo i dati di posizione geografica. Una soluzione che però noi definiamo di ripiego poiché costringe a mantenere costantemente attiva la connessione tra telefono e fotocamera, con maggiore consumo energetico di tutti e due i dispositivi.

Per darvi un’idea di quanto invece siano ben equipaggiate la Nikon Coolpix W300 e le Olympus Tough TG-5 e TG-6, sottolineiamo la capacità di rilevare la loro posizione anche dal sistema di localizzazione russo GLONASS (Global’naja Navigacionnaja Sputnikovaja Sistema), controparte del Global Positioning System (GPS) degli Stati Uniti.

Accessori e filettatura per filtri ottici

Un sistema fotografico espandibile assicura al fotografo e all’appassionato maggiore versatilità e libertà di esprimersi. Ad alcune fotocamere subacquee è possibile abbinare, comprandoli a parte, accessori proprietari che ne modificano la lunghezza focale, aumentano la capacità di illuminare la scena dentro e fuori dall’acqua, le rendono impermeabili fino a profondità maggiori di quelle dichiarate. Purtroppo, non sono molti i modelli che prevedono una vera e propria collezione di accessori opzionali. Di quelli contenuti nella nostra guida all’acquisto, la Nikon Coolpix W300 e le Olympus Tough TG-5 e TG-6 spiccano fortunatamente per la quantità di accessori disponibili. La Coolpix W300 mette per esempio a disposizione involucri in silicone di diverso colore che ne aumentano la resistenza agli urti e la proteggono dai graffi; un sistema flash subacqueo (adattatore SR-CP10A + supporto SK-N10A + flash SB-N10) da collegare alla fotocamera attraverso un cavo in fibra ottica, uno zaino impermeabile per far fronte alle condizioni meteo più critiche, una cinghia da polso galleggiante, oltre a cavi di diverso tipo. 

Ancora più ricco il parco accessori delle fotocamere subacquee Olympus che comprende la custodia PT-058 con la quale è possibile immergersi fino a 45 metri di profondità, il diffusore flash FD-1 che distribuisce più efficacemente la luce emessa dal flash nelle applicazioni di macrofotografia, l’aggiuntivo ottico fisheye FCON-T01  che riduce la focale grandangolare da 25mm a 19mm (impermeabile all’acqua fino a 12 metri); l’aggiuntivo ottico tele TCON-T01 che, grazie al fattore 1,7x, porta la massima focale della fotocamera da 100mm a 170mm.

Sul versante dei filtri ottici, fra le pochissime fotocamere subacquee (e non solo) sul mercato a vantare compatibilità ci sono ancora la Olympus Tough TG-5 e Tough TG-6. Con l’adattatore CLA-T01 permette di avvitare all’obiettivo delle macchina non soltanto gli aggiuntivi ottici che abbiamo appena citato, ma che filtri di ogni genere con diametro di 40,5 mm.

 

Le migliori fotocamere subacquee del 2024

 

Prodotti raccomandati

 

Nikon Coolpix W300

 

Difficile trovare di meglio. La fotocamera subacquea Nikon Coolpix W300 è una delle migliori fotocamere compatte subacquee che siano state mai costruite. Impermeabile fino a 30 metri e per un tempo massimo di 60 minuti, è la macchina adatta sia al sub alle prime armi sia a chi ha maturato esperienza con le immersioni più impegnative. Disponibile in quattro colori, compreso l’intramontabile camouflage, resiste agli urti, alla polvere e alle cadute da un massimo di 2,4 metri. Mettendo a disposizione strumenti utili non solo al subacqueo, ma anche all’appassionato di escursioni, si presta a un’infinità di situazioni.

Profondimetro, barometro e altimetro sono plus che difficilmente troverete in altre macchine fotografiche. Più che all’altezza è anche il reparto ottico che si affida a un obiettivo Nikkor con escursione focale 24-120mm nel formato equivalente (zoom ottico 5x) e una generosa apertura massima: f/2.8-4.9. Eccellente anche la distanza minima di messa a fuoco che, in posizione grandangolo, permette alla fotocamera Nikon Coolpix W300 di focheggiare a un solo centimetro di distanza (1 cm). Pensate quindi alle possibilità creative che avrete in ambito subacqueo, con animali e vegetali marini, nonché subaereo, con insetti e piccoli cristalli. I pulsanti sono dimensionati per un uso agevole anche con i guanti mentre quelli laterali consentono un accesso veloce a diverse funzioni, compresa la mappa digitale. Su questa potrete individuare i punti in cui avete scattato le vostre fotografie.

Tutto ciò grazie a un sensore di posizione compatibile con i sistemi GPS e GLONASS che vi darà in ogni istante non soltanto le coordinate geografiche del punto in cui vi trovate, ma anche il nome del luogo (se contenuto nel database della macchina). Di qualità anche il display posteriore da tre pollici. Sul versante video, la Coolpix W300 mette a disposizione la ripresa 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel) in modalità progressiva con 30 fps o 25 fps (fotogrammi per secondo) e la Full HD (1.920×1.080 pixel) con diverse frequenza di fotogramma e interessanti funzioni speciali (guardate la scheda tecnica per approfondire). Spiccano su tutte, le funzioni Time-Lapse e HDR (High Dynamic Range).

La prima permette di realizzare video accelerati di eventi che normalmente si svolgono con estrema lentezza (come l’innalzamento o l’abbassamento della marea, il sorgere o il tramontare del sole, le onde che si infrangono sugli scogli, etc…). La seconda di comporre immagini con estesa gamma dinamica, ossia con dettagli evidenti sia nelle alte luci, sia nelle ombre più intense. Dal punto di vista della connettività (Wi-Fi e Bluetooth), ci pensa la tecnologia SnapBridge a mettere in comunicazione la fotocamera con lo smartphone consentendo il trasferimento in tempo reale delle immagini catturate. Ciò ne facilita la condivisione immediata sui social network. Buono il parco accessori.  

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 16 megapixel

Obiettivo: 24-120mm nel formato equivalente; f/2.8-4.9

Zoom: 5x (ottico); 20x (digitale)

Ripresa video: 4K UHD (3.840×2.160 pixel, 30p/25p); Full HD (1.920×1.080 pixel, 60p/50p/30/25p); HD (1.280×720 pixel, 30p/25p); VGA (640×480 pixel, 30p/25p); HS (480/4x e 1080/0,5x per fast motion e slow motion)
Massima velocità di scatto in sequenza: 7,5 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 5 immagini)

Stabilizzatore: VR a decentramento ottico ed elettronico

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 1 cm (posizione grandangolo)

Sensibilità ISO: 125-1.600 (3.200 e 6.400 ISO nel modo AUTO)

Wi-Fi:

Bluetooth:

Display: 3 pollici (921.000 pixel)

Supporto di memoria: SD/SDHC/SDXC

Batteria: agli ioni di litio ricaricabile (280 scatti)

Profondità massima: 30 metri (per 60 minuti)

Dati di posizione: GPS, GLONASS

Bussola elettronica:

Profondimetro:

Altimetro:

Barometro:

Altezza massima di caduta: 2,4 m

Temperatura minima: -10 °C

Certificazione IP: IP68

Dimensioni: 111,5x66x29 mm

Peso: 231 g (con batteria e scheda di memoria)

» Scheda Tecnica

Pro

La completezza ne fa una fotocamera davvero competitiva. A piacere in particolare agli utenti e la rapidità con cui si accende (qualche frazione di seconda dalla pressione del tasto On) e la buona qualità delle riprese video che con questo modello toccano la risoluzione 4K Ultra HD. Non a caso Nikon viene da molti considerata la migliore marca.

Contro

È un vero peccato che Nikon non doti le sue fotocamere rugged di alto livello di controlli per l’esposizione manuale come tempi e apertura, con e senza priorità. Visto che la macchina viene spesso usata di notte, ne avrebbe guadagnato in versatilità.

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Olympus Tough TG-6

 

Se conoscete il catalogo Olympus e riflettete sui modelli di fotocamere subacquee inclusi in questa guida mercato, vi renderete conto che la più recente Tough TG-6 eredita molto dalla precedente TG-5. Dal punto di vista estetico le due macchine sono infatti identiche, né differiscono molto per quanto riguarda la scheda tecnica. C’è una caratteristica che pone però la TG-6 al di sopra della TG-5 ed è il display posteriore, la cui risoluzione è nell’ultimo modello notevolmente aumentata. Anzi, della TG-5 abbiamo criticato proprio la bassa risoluzione del monitor, limite arginato dalla new-entry. La Olympus Tough TG-6 vanta infatti un pannello da 3 pollici con oltre 1 milione di punti, per una qualità di riproduzione delle immagini e di visualizzazione (in fase di composizione dell’inquadratura) elevata.

Un plus che acquista enorme valore se mette a confronto i prezzi dei due modelli, assai simili fra loro. Alcuni lamentano una differenza di resa cromatica fra composizione e riproduzione. In altri termine, i colori osservati sul monitor durante le inquadrature e le riprese video appaiono un po’ più freddi di quelli che vengono poi riprodotti dentro l’immagine RAW oppure JPG. Considerate inoltre che la fotocamera non è dotata di un mirino elettronico e che in pieno sole la visibilità del display tende a ridursi.

Se si mettono da parte la scheda tecnica e i numeri in essa contenuta e si leggono le recensioni scritte da chi l’ha già acquistata, si capisce che tra i modelli TG-5 e TG-6 le differenze esistono anche per quanto riguarda la qualità delle immagini. L’anno intercorso fra la presentazione dell’una (la TG-5) e dell’altra (la TG-6) ha evidentemente permesso agli ingegneri Olympus di intervenire sull’elettronica interna e sul software che si preoccupa di trasformare ogni rilascio dell’otturatore in una immagine. In termini di colori, le fotografie scattate con la più recente TG-6 sembrano migliori di quelle ottenute con la TG-5.

La minima distanza focale, pari a 25mm equivalenti, permette poi di ottenere belle immagini grandangolari e, data l’ottima luminosità dell’obiettivo (il diaframma ha apertura massima  f/2.0-4.9), si riescono a ottenere fotografie con l’effetto bokeh con soggetti non troppo distanti dalla lente. Se volete spingervi oltre, sia per quanto riguarda il grandangolo, sia il teleobiettivo, potete acquistare gli aggiuntivi ottici che abbiamo descritto sopra, compatibili tanto con la Tough TG-6 quanto con la precedente Tough TG-5.

Un’analisi attenta della resa ottica, confermata dai pareri espressi online da alcuni utenti, porta a segnalare la comparsa del flare, ovvero di quelle “macchie luminose” dovute ai riflessi interni al sistema ottico. Ciò accade quando si scatta in determinate condizioni di luce, per esempio quando sono presenti fonti di luce molto intense o quando la luce penetra lateralmente rispetto al sensore di immagine. Va da sé che opportunamente dosato, il flare può anche conferire fascino alle immagini.        

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 12 megapixel

Obiettivo: 25-100mm nel formato equivalente; f/2.0-4.9

Zoom: 4x (ottico) 

Ripresa video: 4K (3.840×2.160 pixel, 30p/25p); Full HD (1.920×1.080 pixel) 

Ripresa video speciale: VGA (640×360 pixel; 480 fps); HD (1.280×720 pixel, 240 fps); Full HD (1.920×1.080 pixel, 120 fps) 

Massima velocità di scatto in sequenza: 20 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 14 immagini RAW, fino a esaurimento scheda in JPG)

Stabilizzatore: Sì (meccanico con le immagini, elettronico con i video)

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 1 cm (con funzione microscopio-focus stacking) 

Sensibilità ISO: 100-12.800 

Wi-Fi:

Bluetooth: No

Display: 3 pollici (1.040.000 pixel

Supporto di memoria: SD/SDHC/SDXC 

Batteria: agli ioni di litio ricaricabile 

Profondità massima: 15 metri 

Dati di posizione: GPS/GLONASS

Bussola elettronica: Sì 

Profondimetro: No

Altimetro: No 

Barometro:

Termometro:

Altezza massima di caduta: 2,1 metri 

Temperatura minima: -10 °C 

Certificazione IP: IP68 

Dimensioni: 113x66x31,9 mm 

Peso: 250 g (con batteria e scheda di memoria)

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Pro

Nel complesso è una macchina ben riuscita e matura. Oltre a essere ricca di funzioni, a connettersi con facilità al vostro smartphone e a disporre di un sensore GPS, vi permette di realizzare composizioni macro a un solo centimetro di distanza (1 cm) dal soggetto. Eccellente anche la velocità di scatto che tocca addirittura i 20 fps. 

Contro

Visto che la risoluzione del monitor è stata nettamente incrementata rispetto alla precedente Tough TG-5, il limite del modello TG-6 resta la focale limitata in posizione teleobiettivo (solo 100mm equivalenti) e la formazione dell’effetto flare in determinate condizioni di luce. 

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Fujifilm Finepix XP140

 

Una strategia simile a quella di Olympus è stata adottata anche Fujifilm, che a poco più di un anno dal lancio della fotocamera subacquea Finepix XP130 (correva il mese di gennaio dell’anno 2018), presenta la sua evoluzione, ossia la Finepix XP140. Dal punto di vista estetico cambia poco: a una prima occhiata si nota che la scritta XP, sotto l’obiettivo, orizzontale nel modello XP130, diventa obliqua nel più recente XP140. Immutati anche i colori nei quali le due macchine sono disponibili: giallo canarino, bianco e nero, con inserti che vanno dal silver al nero, dal celeste al verde. Appurate le similitudini, che riguardano anche sensore CMOS e obiettivo, la lista delle novità si articola in tre punti.

La Finepix XP140 può spingersi a maggiore profondità rispetto alla XP130. Ed è una profondità di tutto rispetto: ben 25 metri. Solo Nikon, con la Coolpix W300 e i suoi 30 metri, riesce a fare meglio. Se siete quindi subacquei esperti e fotografare in immersione è una vostra passione, la nuove rugged Fujifilm può fare al vostro caso. Non resta immutata neanche l’altezza massima dalla quale le fotocamere possono cadere senza rompersi o danneggiarsi: 1,75 metri per la vecchia XP130, 1,80 metri per la nuova XP140. Non saranno cinque centimetri (5 cm) a fare la differenza, lo riconosciamo, ma il miglioramento testimonia la volontà degli ingegneri Fujifilm di voler fare sempre meglio. Più significative le migliorie apportate al comparto dell’elettronica interna: la sensibilità ISO massima fa un netto balzo in avanti portandosi dai 3.200 ISO della Finepix XP130 ai 12.800 ISO della XP140.

La finalità è presto chiara: si vuole consentire di scattare a mano libera – in immersione non si può fare altrimenti – sfruttando tempi brevi di esposizione senza rinunciare alla luminosità delle immagini finali. In questo modo le probabilità di ottenere scatti fermi risultano maggiori. Un altro miglioramento, quello che più rispetta la tendenza del momento, riguarda la risoluzione di acquisizione video: la Finepix XP140 va oltre il video Full HD (1.920×1.080 pixel) proiettando l’utente nel mondo dei filmati 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel), un plus che acquisisce valore più fuori dall’acqua che dentro. Attenzione però che la frequenza di fotogramma, in modalità di acquisizione 4K, è di 15 fps, non di 25 fps o di 30 fps come ci si aspetterebbe.

Con 15 fps i video possono risultare poco fluidi. Se comprate la Finepix XP140 e dovete riprendere eventi importanti, vi consigliamo di registrare in Full HD (godrete di un frame rate massimo di 50 fps).         

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 16,4 megapixel

Obiettivo: Fujinon 28-140mm; f/3.9-4.9

Zoom: 5x (ottico); 10x (digitale)

Ripresa video: 4K Ultra HD (3.840×2.160 pixel, 15p); Full HD (1.920×1.080 pixel, 60p/30p); HD (1.280×720 pixel, 60p); VGA (640×480 pixel, 30p)

Massima velocità di scatto in sequenza: 10 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 10 immagini)

Stabilizzatore:

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 9 cm (posizione grandangolo) 

Sensibilità ISO: 100-12.800

Wi-Fi:

Bluetooth:

Display: 3 pollici (920.000 pixel)

Supporto di memoria: SD/SDHC/SDXC

Batteria: batteria agli ioni di litio ricaricabile (circa 240 scatti)

Profondità massima: 25 metri (per 120 minuti)

Dati di posizione: No (non ha un sensore GPS)

Bussola elettronica: No

Profondimetro: No

Altimetro: No

Barometro: No

Altezza massima di caduta: 1,80 m

Temperatura minima: -10 °C

Certificazione IP: IP68

Dimensioni: 109,6x71x27,8 mm

Peso: 207 g (con batteria e scheda di memoria)

» Scheda Tecnica

Pro

Come la Finepix XP130, anche la XP140 vanta un rapporto qualità/prezzo molto buono. Il prezzo è di gran lunga inferiore a quello dei modelli Olympus e Nikon. Tenetene conto perché la fotocamera dimostra di avere gli attributi necessari a regalarvi grandi soddisfazioni. Molto buono, per esempio, l’obiettivo, che si spinge fino a 140mm equivalenti, una focale perfetta per primi e primissimi piani. La profondità massima alla quale può essere immersa, 25 metri, ne consente un uso (quasi) professionale.   

Contro

Forse per contenere il prezzo, forse per motivi di natura tecnica, il sensore GPS a bordo delle fotocamere subacquee Fujifilm continua a mancare. Se volete geolocalizzare gli scatti, dovete infatti connettere la fotocamera via Bluetooth con lo smartphone. Il passaggio al 4K mette la macchina più al passo con i tempi, ma resta l’amaro in bocca quando si scopre che in modalità 4K Ultra HD, la frequenza di fotogramma è limitata a 15 fps.   

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Olympus Tough TG-5

 

Con soluzioni degne di fotocamere di categoria superiore – come la possibilità di scattare in formato RAW e di fare post-produzione direttamente in camera – e un invidiabile corredo di accessori opzionali, la Olympus Tough TG-5 è una delle fotocamere “rugged” più sofisticate che l’azienda giapponese abbia mai concepito. Da poco è stata affiancata dalla TG-6 che ne rappresenta la naturale evoluzione. L’idea alla base è quella di fornire al fotografo che ama la vita dinamica e avventurosa, un sistema aperto e ampliabile in funzione delle sue esigenze.

Aggiuntivi ottici con i quali ottenere nuove focali, flash anulari e illuminatori LED per il video e la fotografia macro sono infatti disponibili, a prezzi talvolta scontati, per questa macchina fotografica estrema. Disponibile in due colori (rosso e nero), si affida a un sensore CMOS da 12 megapixel (il miglior equilibrio fra dettaglio e “peso” dei file) e a un obiettivo grandangolare. Questo vanta un’escursione di focale pari a 25-100mm nel formato equivalente (zoom ottico 4x). Ottimo il grandangolo, eccellente la luminosità f/2.0-4.9, ma per quanto riguarda la focale più spinta si poteva fare un po’ di più. Per andare infatti oltre i 100mm occorre infatti ricorrere all’ingrandimento digitale. 

La macchina è dotata di sensore GPS per il posizionamento delle immagini e del punto in cui ci si trova, della connettività Wi-Fi che la mette in comunicazione con lo smartphone e con il tablet, del processore di immagini TruePic VIII ereditato dalle mirrorless Olympus di livello professionale. Quanto alla sua capacità di resistere agli stress, può immergersi fino a 15 metri di profondità, cadere da oltre 2 metri di altezza senza rompersi e scattare al massimo dell’efficienza fino alla temperatura di -10 °C. C’è poi un’altra dote su cui Olympus richiama l’attenzione: la capacità di sopportare fino a 100 kg di peso.

La macchina vanta infatti un telaio interno ultra-resistente che la rende indeformabile. Un ottimo plus ma vale sempre la pena di evitare di sedercisi sopra a cuor leggero. Ai diversi filtri creativi e alla funzione Time-Lapse con la quale creare video accelerati partendo da immagini catturate a intervalli di tempo predefiniti, la Olympus Tough TG-5 affianca un’interessante sezione video. Può infatti registrare filmati con la risoluzione 4K in modalità 30p e 25p, nonché i classici Full HD. E vanta la tanto ambita funzione slow-motion grazie alla quale può riprodurre a 25 fps video Full HD acquisiti a 120 fps: un effetto rallenty di grande impatto emotivo. 

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 12 megapixel

Obiettivo: 25-100mm nel formato equivalente; f/2.0-4.9

Zoom: 4x (ottico)

Ripresa video: 4K (3.840×2.160 pixel, 30p/25p); Full HD (1.920×1.080 pixel)

Ripresa video speciale: VGA (640×360 pixel; 480 fps); HD (1.280×720 pixel, 240 fps); Full HD (1.920×1.080 pixel, 120 fps)

Massima velocità di scatto in sequenza: 20 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 14 immagini RAW, fino a esaurimento scheda in JPG)

Stabilizzatore: Sì (meccanico con le immagini, elettronico con i video)

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 1 cm (con funzione microscopio-focus stacking)

Sensibilità ISO: 100-12.800

Wi-Fi:

Bluetooth: No

Display: 3 pollici (460.000 pixel)

Supporto di memoria: SD/SDHC/SDXC

Batteria: agli ioni di litio ricaricabile

Profondità massima: 15 metri

Dati di posizione: GPS

Bussola elettronica:

Profondimetro: No

Altimetro: No

Barometro:

Termometro:

Altezza massima di caduta: 2,1 metri

Temperatura minima: -10 °C

Certificazione IP: IP68

Dimensioni: 113x66x31,9 mm

Peso: 250 g (con batteria e scheda di memoria)

» Scheda Tecnica

Pro

La possibilità di scattare le fotografie in formato Raw e l’alta velocità di scatto in modalità raffica (fino a 20 fps alla massima risoluzione) avvicinano la Tough! TG-5 al mondo della fotografia professionale. Buono anche il macro a 1 cm e la durata delle batteria agli ioni di litio.

Contro

Peccato per l’obiettivo che non si spinge oltre i quattro ingrandimenti ottici (zoom ottico 4x). Il design non è dei più sobri. Se vi piacciono gli schermi touch, questa Olympus non fa per voi. La risoluzione del display posteriore, da 460.000 pixel, non è da top di gamma.

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Fujifilm Finepix XP130

 

Se si guardano le caratteristiche tecniche, i filtri e gli effetti speciali, nonché le potenzialità video, non si può fare a meno di apprezzare l’ottimo equilibrio che caratterizza la Finepix XP130. Tutto sembra dosato ad hoc, senza esagerare ma senza neanche privare il fotografo delle possibilità creative che una buona macchina fotografica deve garantire.

Il tutto a un prezzo pari quasi alla metà dei modelli più costosi di Nikon e Olympus. Subacquea fino a 20 metri, antipolvere, antigelo e resistente a urti e cadute da un’altezza massima di 1,75 metri, la fotocamera subacquea Fujifilm Finepix XP130 dispone di un sensore CMOS retroilluminato di tutto rispetto. Ha una risoluzione di 16,4 megapixel e garantisce esposizioni di ottima qualità, anche spingendo la sensibilità ISO oltre il valore base.

Potente anche l’obiettivo Fujinon con zoom ottico 5x. Il grandangolo da 28mm equivalenti si trasforma in un teleobiettivo da 140mm, perfetto per primi e primissimi piani o per raggiungere dettagli e particolari di panorami e paesaggi lontani. Non eccellente invece la distanza minima di messa a fuoco che si attesta sui 9 cm. Buona invece la velocità di scatto continuo che raggiunge i 10 fps (fotogrammi per secondo) alla massima risoluzione, toccando addirittura i 60 fps se ci si accontenta di scattare alla risoluzione più bassa da 3 megapixel.

Non mancano le funzioni speciali come la possibilità di creare Time-Lapse (riprese accelerate, partendo da immagini fisse catturate a intervalli prestabiliti, di eventi che si svolgono di solito con estrema lentezza) e Panorama 360. Attivando quest’ultima, basta ruotare la fotocamera tenendo premuto il pulsante di scatto per dar vita a suggestivi scatti panoramici.     

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 16,4 megapixel

Obiettivo: Fujinon 28-140mm; f/3.9-4.9

Zoom: 5x (ottico); 10x (digitale)

Ripresa video: Full HD (1.920×1.080 pixel, 60p/30p); HD (1.280×720 pixel, 60p); VGA (640×480 pixel, 30p)

Massima velocità di scatto in sequenza: 10 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 10 immagini)

Stabilizzatore:

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 9 cm (posizione grandangolo)

Sensibilità ISO: 100-3.200 (espandibile a 6.400)

Wi-Fi:

Bluetooth:

Display: 3 pollici (920.000 pixel)

Supporto di memoria: SD/SDHC/SDXC

Batteria: batteria agli ioni di litio ricaricabile (circa 240 scatti)

Profondità massima: 20 metri (per 120 minuti)

Dati di posizione: No (non ha un sensore GPS)

Bussola elettronica: No

Profondimetro: No

Altimetro: No

Barometro: No

Altezza massima di caduta: 1,75 m

Temperatura minima: -10 °C

Certificazione IP: IP68

Dimensioni: 109,6x71x27,8 mm

Peso: 207 g (con batteria e scheda di memoria)

» Scheda Tecnica

Pro

La ripresa video Full HD tocca i 60 fps (fotogrammi al secondo), valore che ne permette una riproduzione rallentata e di grande impatto emotivo. Buona anche la profondità massima a cui la macchina può operare (per altro fino a 2 ore) che è di 20 metri.

Contro

L’assenza del sensore GPS, nel modello subacqueo al top della collezione Fujifilm, è difficile da digerire. Se la macchina ne fosse stata dotata, avrebbe ottenuto un posizionamento migliore.

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Nikon Coolpix W100

 

È una fotocamera subacquea unica nel suo genere. Il look inconfondibile la distingue infatti da tutte le altre. Pensata per la famiglia e, in particolare, per i bambini che si divertono in mare o in piscina, unisce alla robustezza delle macchine “estreme” funzioni speciali e divertenti filtri fotografici. Con questi, ogni scatto si trasforma in in un’esperienza di puro divertimento.

Ha una forma simmetrica – con flash posizionato nel centro – e un obiettivo Nikkor stabilizzato con zoom ottico 3x e focali equivalenti 30-90mm. Nulla di straordinario, ma quanto basta per foto di gruppo e di particolari. Non aspettatevi tuttavia inquadrature grandangolari da primato, neanche primissimi piani da copertina. Con la funzione Dynamic Zoom, il fattore di ingrandimento si raddoppia ma la qualità delle immagini si deteriora un po’.

Costruita in policarbonato, la Coolpix W100 può essere portata fino a 10 metri di profondità, tollerare urti e cadute da un’altezza massima di 1,8 metri e funzionare senza incertezze anche in pieno inverno, fino a -10 °C. Il sensore è un CMOS da 13,2 megapixel progettato per immagini di buona qualità che si prestano a stampe in grande formato e per riprese Full HD (1.920×1.080 pixel). Da apprezzare lo sforzo fatto da Nikon per rendere la fotocamera utilizzabile anche dai bambini. A questi infatti è stato dedicato un menu semplificato e divertente (comunque disattivabile) che cambia in funzione dell’ora del giorno.

Molto divertenti le decorazioni e gli effetti speciali come “toy camera”, “aggiungi stelle”, “effetto miniatura” e via dicendo. Si rivelano particolarmente utili nel momento in cui si trasferiscono le immagini allo smartphone sfruttando la tecnologia Bluetooth a basso consumo energetico Nikon SnapBridge. La macchine prevede anche un modulo Wi-Fi, un LCD da 2,7 pollici e 230.000 punti e, infine, la ripresa video con risoluzione Full HD (1.920×1.080 pixel). Non è un caso che la Nikon Coolpix W100 sia uno dei modelli di fotocamere subacquee più venduti online.  

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 13,2 megapixel

Obiettivo: 30-90mm nel formato equivalente; f/3.3-5.9

Zoom: 3x (ottico); 4x (digitale)

Ripresa video: Full HD (1.920×1.080 pixel, 30p); VGA (640×480 pixel, 30p/15p)

Massima velocità di scatto in sequenza: 4,7 fps alla massima risoluzione (per un massimo di 11 immagini)

Stabilizzatore: VR elettronico

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 5 cm (posizione grandangolo)

Sensibilità ISO: 125-1.600

Display: 2,7 pollici (230.000 punti)

Wi-Fi:

Bluetooth:

Supporto memoria: SD/SDHC/SDXC

Batteria: agli ioni di litio ricaricabile (220 scatti)

Profondità massima: 10 metri (per 60 minuti)

Dati di posizione: No

Bussola elettronica: No

Profondimetro:

Altimetro:

Barometro:

Altezza massima di caduta: 1,8 m

Temperatura minima: -10 °C

Certificazione IP: IP68

Dimensioni: 109,5x67x38 mm

Peso: 177 g (con batteria e scheda di memoria)

» Scheda Tecnica

Pro

La semplicità d’uso è il punto di forza di questa fotocamera subacquea. I pulsanti di grandi dimensioni la rendono poi adatta ai bambini e ai nonni che non hanno dimestichezza con i prodotti tecnologici. A questo prezzo, non si può pretendere di più. Considerate che la Coolpix W100 è impermeabile fino a 10 metri di profondità.

Contro

Si tratta pur sempre di fotocamera entry-level per cui la qualità delle immagini in condizioni di luce scarsa potrebbe lasciarvi perplessi. Alcuni utenti lamentano il fatto che durante le registrazioni video, soprattutto in ambienti silenziosi, vengano registrati anche i lievi rumori prodotti dal motore autofocus.

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Easypix W1024

 

Includiamo la fotocamera subacquea Easypix W1024 nella nostra comparazione per il basso costo. Con una spesa assai contenuta, potrete infatti comprare online una fotocamera subacquea da regalare ai vostri bambini affinché si divertano in mare o in piscina. Se sarete pronti a chiudere un occhio sulla qualità delle immagini, dentro e fuori dall’acqua, potrebbe rivelarsi tutto sommato un buon acquisto. A recensioni poco entusiaste ne seguono infatti altre di approvazione.

La fotocamere ha caratteristiche base da tutti i punti di vista. L’obiettivo per esempio è a focale fissa. Ciò significa che non disporrete di alcuno zoom ottico ma soltanto di uno digitale che, come detto nell’introduzione, tende a deteriorare la qualità delle immagini. La focale equivalente nel formato 35mm non è espressa dentro la lista delle caratteristiche tecniche ma, visto il prezzo della fotocamera, dovrebbe aggirarsi sui 35, 40mm non di meno.

L’implementazione di una focale grandangolare avrebbe infatti fatto lievitare il prezzo. Uno sforzo decisamente limitato è stato fatto anche per quanto riguarda il comparto video. Disporre di una risoluzione massima di 640×480 pixel (la classica VGA) nel 2024 è decisamente poco. Quanto infine alla resistenza all’acqua, non si comporta tanto male. Il corpo macchina può essere portato fino a 3 metri di profondità, più che sufficiente a un uso disinvolto in piscina e durante lo snorkeling.

 

» Scheda Tecnica

Sensore e risoluzione: CMOS da 10 megapixel

Obiettivo: 8,5mm (valore equivalente nel formato 35mm non dichiarato); f/2.8

Zoom: 4x (digitale)

Ripresa video: 640×480 pixel, 30 fps; 320×240 pixel, 30 fps

Massima velocità di scatto in sequenza: n.d.

Stabilizzatore: No

Sensibilità ISO: n.d.

Distanza minima di messa a fuoco (macro): 11 cm

Wi-Fi: No

Bluetooth: No

Display: 2,4 pollici (risoluzione n.d.)

Supporto di memoria: micro SD/micro SDHC

Batteria: 2x AAA (pile mini-stilo)

Profondità massima: 3 metri

Dati di posizione: No

Profondimetro: No

Altimetro: No

Barometro: No

Altezza massima di caduta: n.d.

Temperatura minima: n.d.

Certificazione IP: n.d.

Dimensioni: 90,3x63x25,3 mm

Peso: 98 g

» Scheda Tecnica

Pro

La Easypix costa quanto una normale fotocamera “terrestre” entry-level. È una spesa quindi contenuta quella da affrontare per portarsi a casa la fotocamera subacquea W1024. Se fosse solo per capire quanto ci piace fotografare sott’acqua, andrebbe comunque bene.

Contro

L’assenza di uno zoom ottico costringe all’utilizzo di una sola lunghezza focale. Le immagini, soprattutto quelle catturate sott’acqua, non sono straordinarie. C’è sempre del rumore che ne compromette la limpidità.

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Come usare una fotocamera subacquea

 

Leggete con molta attenzione questo e i paragrafi che seguono perché da un uso corretto della vostra nuova fotocamera subacquea deriverà la sua (buona) durata nel tempo. Il fatto che queste macchine fotografiche siano considerate subacquee – e più in generale “rugged”. “estreme” o “4x4”, quindi ultra-resistenti, non significa che possiate o dobbiate maltrattarle. La resistenza ai colpi e alle cadute, per esempio, si riferisce a urti e cadute accidentali, non di certo volute. Trattate quindi la vostra nuova fotocamera subacquea con molta accortezza e fate sempre attenzione che non sia sottoposta a sollecitazioni inutili. Considerate inoltre che i corpi macchina tendono ad ammaccarsi e a rigarsi esattamente come fanno le “normali” fotocamere. Vi piacerebbe avere in tasca o in borsa qualcosa di esteticamente sgradevole?

Discorso a parte merita l’aspetto subacqueo delle stesse. La prima regola suggerisce di aprire il vano batteria e scheda di memoria solo quando la fotocamera è perfettamente asciutta. Non sognatevi nemmeno di farlo mentre il corpo macchina gronda acqua o, addirittura, tenendo la macchina sott’acqua. L’acqua allagherebbe immediatamente il suo intendo danneggiando definitivamente la fotocamera.

Dovrete poi riporre attenzione alla manutenzione. Le fotocamere estreme ne richiedono di più di quelle tradizionali per il semplice fatto che sono sottoposte quasi sempre a condizioni ambientali critiche. Con un pennellino in setole morbide – alcuni modelli ne prevedono uno nella dotazione – cercate sempre di rimuovere la polvere più fine che si accumula negli interstizi della macchine. Tenete inoltre pulito il display ed evitate di rigarlo. Anche se le fotocamere subacquee hanno una lastra in vetro o in plastica messa a protezione del display, le rigature rendono meno confortevole la composizione delle inquadrature riducendo la vostra concentrazione in fase di scatto.      

 

Come si pulisce una fotocamera subacquea dopo averla immersa in mare o in piscina

Questa è la parte più importante del nostro discorso. Dopo un’immersione, un po’ di snorkeling lungo la barriera corallina o, semplicemente, dopo una partita di pallamano in piscina, la fotocamera va lavata con acqua dolce e a temperatura ambiente. Per farlo, riempite una bacinella e immergete la macchina per un paio di minuti, muovendola lentamente dentro l’acqua. Non mettetela mai sotto l’acqua corrente: la pressione generata dal getto d’acqua potrebbe infatti causare infiltrazioni in corrispondenza delle giunture o dei pulsanti. Mettere la fotocamera sotto un potente getto d’acqua sarebbe come immergerla a profondità ben superiori a quelle consentite.

È una questione infatti di pressione. Una volta che l’avrete sciacquata, dovrete asciugarla. Non usate assolutamente il phon per capelli: la pressione esercitata dall’aria calda sul sottile strato d’acqua che avvolge la vostra nuova fotocamera subacquea potrebbe infatti fare entrare acqua al suo interno, rendendola inutilizzabile. Sono praticamente nulli i casi in cui si è fatta entrare dell’acqua, per errore, dentro la fotocamere e questa, dopo essere asciugata, ha ripreso a funzionare.

L’asciugatura deve essere lenta e naturale, con il display rivolto verso il basso. Così facendo si aiuta l’acqua a uscire dalle fessure che circondano i tasti che, per l’appunto, si trovano quasi esclusivamente sul dorso della fotocamera.  

Come scattare belle fotografie sott’acqua

Fotografare sott’acqua, anche a un solo metro di profondità, non è semplice come potreste credere. Figuratevi a 5 oppure a 10 metri sotto la superficie. Occorre che esternamente ci sia sole e, soprattutto, che vi avviciniate più possibile al soggetto da fotografare. L’acqua marina in particolare fa da filtro ottico a causa dei microrganismi e delle particelle inorganiche in sospensione. Come se non bastasse, sott’acqua i movimenti sono inibiti, c’è corrente e la propagazione della luce avviene secondo leggi della fisica diverse da quelle vigenti in superficie. Le frequenze del rosso, per esempio, tendono a dissolversi man mano che la profondità di immersione aumenta lasciando sempre più spazio al blu. Da questo punto di vista, assume importanza vitale un corretto bilanciamento del bianco (tutte le fotocamere subacquee e non lo prevedono). È quindi buona norma immergersi con piccoli pannelli grigi al 18%, per effettuare un corretto bilanciamento del bianco manuale.

Dovrete a quel punto avvicinarvi più che potete al soggetto, posizionare l’obiettivo sulla focale grandangolare, accendere il flash, mettete a fuoco e scattate. E cercate soprattutto di tenere la macchina ferma. Non dimenticate poi che con le piante acquatiche è molto più facile che con gli animali e i pesci. Questi infatti scapperanno non appena vedranno la vostra ombra avvicinarsi. Le fotografie subacquee sono inoltre più belle se scattate verso l’alto: immaginate un pesce di grandi dimensioni che nuota sopra la vostra testa. Potrete inquadrarlo con intorno solo acqua marina, creando quindi il contrasto perfetto fra soggetto e sfondo.   

Scendendo lungo la linea batimetrica, la luce in sé diventa sempre più fioca fino a scomparire del tutto. A quel punto il flash è d’obbligo. È questo il motivo per cui le varie case produttrici forniscono, fra gli accessori dedicati alle varie macchine fotografiche subacquee, flash dedicati al mondo sommerso.

D’altra parte, quando avrete preso la giusta confidenza con l’acqua, capirete quanto sia gratificante tornare in superficie e vedere sul display della propria fotocamera immagini di ottima qualità. Ma ricordate: voi, sott’acqua, siete ospiti di un mondo che non vi appartiene. Siate grati di tanta bellezza e rispettate la natura: evitate di toccare e disturbare la vita marina.  

 

L’appannamento del display e dell’obiettivo

È questo forse il problema con cui vi scontrerete soprattutto agli inizi. Quando immergete la fotocamera in acqua, sia il display, sia l’obiettivo tendono ad appannarsi. Una volta che si sarà formata condensa, vi toccherà aspettare anche molti minuti affinché questa si dissolva. Nulla di più frustrante! Con i vetri appannati, d’altronde, potrete fare davvero poco. Se appannato è soltanto il display posteriore, si può giocare di esperienza e fantasia e scattare lo stesso. Se la condensa investe invece l’obiettivo, avete ben poco da sperare: gli scatti saranno tutti da cestinare. Va detto perché che alcune fotocamere subacquee includono, fra le varie voci del menu, quella che rimanda alla funzione “elimina appannamento”. Giocando sul contrasto e la luminosità, la fotocamera prova a mettere una pezza. A volte funziona, altre volte no.

La strada giusta da seguire – se è vero che prevenire è molto meglio che curare – è quindi quella che porta a non fare appannare il vetro. Ma come si fa? Serve solo un po’ di metodo e pazienza. L’appannamento, infatti, si verifica quando la fotocamera passa velocemente da un ambiente caratterizzato da una certa temperatura (per esempio la vostra borsa) a uno con temperatura più bassa (l’acqua del mare o della piscina).

L’aria interna alla fotocamera, raffreddandosi rapidamente, vede l’acqua in essa contenuta allo stato di vapore passare allo stato liquido, con conseguente formazione di micro-goccioline che si depositano sulle pareti interne. Se il raffreddamente dell’aria interna alla fotocamera avviene gradualmente, la condensa non si forma.

Regola uno: mettete al collo la fotocamera anziché tenerla in borsa nella mezz’ora di tempo che vi separa dall’immersione. Regola due: mettete la fotocamere per un paio di secondi dentro l’acqua e poi fatela riemergere. Ripetete più volte questa procedura, passando da due a cinque secondi, poi da cinque a dieci e via dicendo. Permetterete così alla fotocamera di raggiungere il cosiddetto equilibrio termico con l’acqua (del mare o della piscina) dentro la quale andrete a immergervi. Il segreto sta proprio in questo: la fotocamera deve essere la stessa temperatura dell’acqua dentro la quale deve essere immersa. Vedrete che senza appannamento, una volta entrati in acqua vi divertirete un mondo.     

Problemi simili di appannamento potreste averli anche nell’uso subaereo della fotocamera. Quando per esempio, in montagna, passate dalla macchina calda all’ambiente esterno dove la temperatura può facilmente raggiungere i diversi gradi sotto lo zero. Il procedimento da seguire è sempre il medesimo: serve che fotocamera e ambiente siano in equilibrio termico e perché ciò accada l’acclimatamento va eseguito in modo graduale.

 

 

 

Domande frequenti

 

Come funziona una fotocamera subacquea?

La fotocamera subacquea funziona nello stesso identico modo in cui funziona una qualsiasi compatta; la sua facilità d’uso, di conseguenza, dipende interamente dalla suo grado di automatizzazione. Alcuni esemplari sono particolarmente semplici, in quanto completamente automatizzati, altri invece permettono di impostare manualmente i parametri di scatto, altri ancora possiedono delle modalità di scatto specifiche per l’utilizzo subacqueo.

 

Dove è possibile comprare una fotocamera subacquea?

Potrete tranquillamente acquistare una fotocamera subacquea presso un qualsiasi rivenditore di apparecchiature video e fotografiche, presso un centro commerciale specializzato in elettronica oppure direttamente online, su uno dei tanti siti di e-commerce.

La scelte dipende esclusivamente da fattori economici oppure personali; in ogni caso, prima di procedere all’acquisto, è bene sempre fare un po’ di ricerche sui diversi modelli disponibili, in modo da scegliere quello che possa soddisfare al meglio le proprie esigenze.

 

Quanto costano le fotocamere subacquee?

Qui bisogna precisare e distinguere tra le fotocamere subacquee e gli equipaggiamenti che permettono di usare una comune fotocamera professionale in modalità subacquea.

Il prezzo delle fotocamere subacquee compatte, infatti, può variare dai 50 ai 500 euro a seconda del modello scelto. Le custodie subacquee per le fotocamere reflex e mirrorless, invece, possono avere un prezzo variabile dai 70 euro ai 200 euro circa per le fotocamere di categoria amatoriale e dai 250 ai 750 euro circa per quelli destinati alle fotocamere professionali.

 

Fotocamera subacquea e impermeabile sono la stessa cosa?

Tutte le fotocamere subacquee sono ovviamente impermeabili, ma non tutte le fotocamere impermeabili sono subacquee; potrebbe sembrare un semplice gioco di parole, ma non lo è affatto.

Alcune fotocamere, infatti, sono impermeabili in quanto progettate per resistere a una pioggia leggera o a schizzi d’acqua di poca entità, ma non per essere immerse; le fotocamere subacquee, invece, sono dotate di un grado di impermeabilità superiore che permette loro di resistere fino a determinate profondità. Non tutte le fotocamere subacquee, infatti, seguono uno standard preciso in tal senso.

 

Fino a che profondità si può arrivare con una fotocamera subacquea?

Riannodandoci alla questione sollevata dalla domanda precedente, non tutte le fotocamere subacquee sono progettate per offrire lo stesso grado di resistenza, e la profondità che è possibile raggiungere varia in funzione del modello di fotocamera e, ovviamente, del suo costo.

I modelli che appartengono alla fascia più economica, infatti, sono progettati per resistere soltanto fino a profondità limitate, a partire da 2 metri circa fino a 8-10 metri al massimo; salendo di prezzo è possibile trovare delle fotocamere più prestanti, in grado di resistere in immersione fino a 15-30 metri. 

Questi dati, ovviamente, sono riferiti alle fotocamere che non richiedono l’uso di custodie impermeabili, quindi è possibile incrementare ulteriormente la profondità raggiungibile mediante l’uso di una custodia impermeabile.

In ogni caso, almeno in ambito amatoriale, anche utilizzando una custodia non è possibile immergere le fotocamere oltre i 40 metri; per raggiungere profondità maggiori è richiesto l’uso di attrezzature professionali specifiche, il cui costo si calcola in decine di migliaia di euro.

 

 

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2 COMMENTI

Andrea

January 10, 2020 at 10:46 am

Volevo acquistare una fotocamera subacquea (Olympus TG5) ma il fotografo mi ha detto che non era esattamente “subacquea” ma “impermeabile” e che quindi dovevo prendere anche lo scafandro. Io faccio snorkeling, quindi al massimo mi immergo per 2-3 metri, ha senso spendere tanto per lo scafandro? Oppure per queste profondità posso acquistare solo la macchina tal quale? Grazie

Risposta
BuonoedEconomico

January 11, 2020 at 8:03 pm

Salve Andrea,

se proprio vogliamo appenderci alle definizioni, nessuna fotocamera in commercio è “subacquea” e lo sono soltanto i modelli specifici realizzati per usi appositi (tipo i droni usati per fare le riprese dei relitti sommersi a 4000 metri di profondità, tanto per intenderci). Tutte le fotocamere in commercio che solitamente vengono definite “subacquee”, quindi, in realtà sono semplicemente impermeabili.
Fatta questa premessa, e senza disistima nei confronti del fotografo a cui ti sei rivolto, è palese che: o lui non conosce il modello in questione, o semplicemente sta cercando di convincerti ad acquistare un accessorio che in realtà non ti serve.
La TG-5, infatti, è un’ottima fotocamera subacquea e non solo, è resistente anche al gelo; si tratta di un tipo di compatta che può resistere in immersione fino a una profondità di 15 metri per una durata di 30 minuti senza l’ausilio di custodia (IPX8). La custodia specifica serve solo a coloro che devono scendere oltre i 15 metri, in quanto consente alla TG-5 di resistere fino a 45 metri di profondità e per un tempo doppio.
Se tu non scendi oltre i 2-3 metri, quindi, la TG-5 senza custodia va più che bene, anzi è anche sovradimensionata visto che ti basterebbe acquistare una subacquea con un limite di 8-10 metri di profondità a un costo decisamente minore (che comunque non ti consigliamo perché anche il tempo di permanenza a quella profondità è minore rispetto alla TG-5).
Se poi non ti fidi del limite dei 15 metri senza custodia, puoi orientarti sulla Nikon Coolpix W300, che ha un livello di impermeabilità IPX8 leggermente migliorato, visto che senza custodia può scendere fino a 30 metri di profondità e resistervi per 60 minuti.

Saluti

Risposta

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