I climatizzatori sono una vera e propria manna dal cielo durante i caldi periodi estivi per tutti coloro che non possono recarsi in luoghi dal clima più mite. Ma come funzionano di preciso?
Se avete acquistato un climatizzatore e non sapete come sfruttarlo al meglio o siete semplicemente incuriositi dal suo funzionamento, siete nel luogo giusto. In poche parole vi spiegheremo come fanno questi dispositivi a creare una piacevola brezza anche quando fuori ci sono 40° all’ombra.
La loro prima apparizione risale alla fine del diciannovesimo secolo, quando l’apparecchio per raffreddare l’aria fu brevettato da Lewis Latimer, tuttavia per una vera e propria commercializzazione su larga scala, che non coinvolgesse dunque solo le grandi industrie, bisogna aspettare il ventesimo secolo e oggigiorno tutti, o quasi, ne possiedono uno, sia esso fisso o portatile.
Funzionamento
L’elemento principale che rende possibile il raffrescamento è il gas che si trova al suo interno, che sottoposto a pressione diventa liquido e condensato ritorna allo stato gassoso, in un ciclo continuo. Questa trasformazione del gas del condizionatore ha un ruolo chiave dal momento che a ogni passaggio, da gassoso a liquido e viceversa, assorbe il calore presente nell’ambiente, rinfrescando di conseguenza l’aria che viene poi spinta fuori dalle ventole.
Sia il condizionatore classico, sia quello portatile, hanno necessità di espellere questo calore assorbito e per questo nel primo caso c’è bisogno di uno scarico a muro, con la cosiddetta unità esterna del condizionatore, mentre nel secondo si utilizza un tubo che deve per forza di cose essere posizionato in modo che si trovi al di fuori della stanza da refrigerare.
I climatizzatori che utilizzano tale sistema sono anche definiti aria-aria, ma esistono anche quelli aria-acqua, dove viene utilizzato il liquido per raffreddare il gas. Generalmente si tratta di apparecchi più performanti, in grado di creare temperature più basse, tuttavia richiede il cambio dell’acqua una o più volte al giorno per funzionare.
Il condizionatore che aspira aria dall’esterno è tra quelli più ricercati negli ultimi tempi, principalmente a causa dell’epidemia da coronavirus, ed è dunque possibile trovarli in alcuni esercizi commerciali. Utilizzando infatti aria proveniente dall’esterno, eliminando il ricircolo, si può ridurre il rischio di contrarre il virus. Attenzione dunque se acquistate un condizionatore solo ed esclusivamente per cambiare l’aria in casa, poiché non tutti lo garantiranno, costringendo comunque ad aprire finestre e balconi per intervalli di tempo più o meno brevi.
Differenza tra climatizzatore e condizionatore
Dopo aver scoperto come funziona il condizionatore, è importante fare anche dei dovuti distinguo dal momento che i due termini vengono spesso utilizzati come sinonimi, non sempre in modo del tutto corretto. Il primo fa sì che l’aria calda della stanza passi in prossimità dei tubi, raffreddati dal gas climatizzatore, conseguentemente si ha uno scambio di energia e l’aria viene spinta di nuovi fuori dalle ventole per rendere più fresco l’ambiente. Può essere però sfruttato anche come deumidificatore in modo indipendente, regolando i valori come si preferisce.
Differentemente, il funzionamento del condizionatore prevede il raffrescamento dell’aria ma non consente l’impostazione della temperatura da parte dell’utente, ma solo la velocità a cui la ventola funzionerà. In base a questi dettagli bisogna capire dunque quale possa essere il dispositivo più adatto alle proprie esigenze, tenendo comunque conto di fattori da non sottovalutare come la potenza, l’efficienza energetica e persino la silenziosità. Non è un mistero infatti che i climatizzatori siano spesso rumorosi, soprattutto quelli portatili, dal momento che hanno un compressore interno che deve trasformare il gas.
Riutilizzare l’acqua del condizionatore
Il condizionatore produce acqua di scarico che solitamente viene fatta defluire all’interno di un piatto doccia, in un contenitore o anche direttamente all’esterno dell’appartamento. Ma se la si volesse raccogliere, sarebbe possibile riutilizzarla per altri scopi? L’acqua, come tutti sappiamo, è un bene prezioso e non andrebbe mai sprecato, lo stesso si può dire di quella che fuoriesce dal condizionatore casalingo che, pur non essendo potabile, non ha caratteristiche tossiche. Certo non potrete utilizzarla per cucinare ma esistono molti altri modi di sfruttarla ed evitare che vada completamente persa.
Uno degli utilizzi principali è con il ferro da stiro, poiché demineralizzata non conterrà calcare e non dovrete temere che il vostro dispositivo si rompa; alcuni consumatori la consigliano anche per il lavaggio a mano di capi delicati o per pulire pavimenti e altre superfici. Innaffiare fiori e arbusti potrebbe non essere una buona idea ma dipende naturalmente dal tipo di flora: se in casa avete delle piante grasse è possibile aggiungere un po’ d’acqua minerale, anche proveniente dal rubinetto, a quella del condizionatore per innaffiarle.
Il condizionatore parte e poi si ferma, perché?
Alcuni consumatori riscontrano questa problematica con il proprio apparecchio, ritrovandosi quindi con un dispositivo non funzionante durante il periodo più caldo dell’anno. Cosa fare se ci si imbatte in questa situazione? Innanzitutto è importante non insistere nell’attivazione del prodotto ma reperire immediatamente il libretto di istruzioni, che dovreste aver accuratamente conservato dopo la prima installazione, per provare a vedere se tale problema è riportato al suo interno.
Qualora non doveste avere il manuale a portata di mano o non fosse presente alcuna indicazione, è consigliato evitare di aprire unità interne ed esterne ma richiedere l’intervento di un tecnico specializzato dal momento che potrebbe esserci un problema con il circuito del condizionatore, che necessita di attenzioni da parte di un esperto del settore.
Consumi
L’aria condizionata in casa è comoda e piacevole, tuttavia bisogna anche ricordare che l’impatto energetico potrebbe essere elevato se la si sfrutta in modo intensivo. Per evitare bollette astronomiche bisogna limitare il consumo, attivando il vostro climatizzatore portatile solo ed esclusivamente in caso di palese necessità.
Vale la pena dare anche un’occhiata alla classe di efficienza energetica: la più efficiente A+++ consente un consumo minimo di 160 kWh/anno, mentre si sale a più del doppio con un apparecchio di classe F. Spendere un po’ di più per dotarsi di un climatizzatore efficiente vi farà risparmiare sul lungo periodo, evitate dunque quelli troppo vecchi o di seconda mano.
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