Vino bianco – Consigli d’acquisto, Classifica e Recensioni
Capire quale vino bianco comprare, con la moltitudine di prodotti in vendita sul mercato è sicuramente sfiancante. Chi non ha una preparazione in tal senso o non è un abituale consumatore potrebbe perdersi tra le varie definizioni, nomi e vitigni. Pertanto abbiamo deciso di scrivere la seguente guida corredata da approfondite recensioni per semplificarvi la scelta del miglior vino bianco per le vostre esigenze. Per i più pigri è possibile consultare rapidamente la tabella comparativa dove è possibile notare che i vini bianchi preferiti dai consumatori sono due: Falanghina Feudi di San Gregorio, prodotto in Campania, anzi più precisamente in Irpinia, con una gradazione alcolica del 13% e La Segreta Planeta, altro vino molto apprezzato e proveniente dal sud e in particolare dalla Sicilia.
Tabella comparativa
Il meglio del meglio!
Il rapporto qualità/prezzo è tra i migliori della nostra lista, fattore che ha permesso alla Falanghina dei Feudi di San Gregorio di conquistare il primo posto in classifica.
Si tratta di un vino secco che potrebbe non rientrare nei gusti di tutti gli acquirenti con un profumo intenso e persistente conferitogli dal territorio del Sannio da dove provengono le uve.
Il vino è particolarmente apprezzato dagli utenti che sostengono sia tra i migliori in vendita online. Anche come regalo per amici appassionati si rivela una scelta interessante che vi farà fare bella figura.
La seconda opzione
La Segreta è un vino leggero che può essere consumato senza dover necessariamente attendere un grande evento, risultando piacevole e fresco al palato.
Trattandosi di un vino bianco siciliano, terra nota principalmente per i suoi rossi di carattere, non riesce a reggere il confronto con vini provenienti da zone del nord Italia con una lunga storia alle spalle.
Il rapporto qualità/prezzo è buono sebbene vi sia sicuramente di meglio sul mercato. Ideale per chi non sta cercando una bottiglia impegnativa ma vuole semplicemente accompagnare i pasti con un bicchiere di vino bianco gustoso senza spendere troppo.
Da considerare
Il bouquet aromatico che si consolida nel tempo è una caratteristica tipica del Gewurztraminer, pregio che i consumatori più attenti ricercano.
Ha un costo pari alla sua qualità. Difficilmente riuscirete a trovare un ottimo Gewurztraminer che costi poco e il prodotto Joseph Hofstatter ne è un chiaro esempio.
Sebbene possa essere considerato un vino per pochi, consigliamo agli appassionati di vino bianco di provarlo almeno una volta per capire come mai sia così apprezzato a livello internazionale.
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Guida all’acquisto – Come scegliere il miglior vino bianco?
L’acquisto di una bottiglia di vino bianco, per i non appassionati della bevanda, potrebbe essere un’operazione complessa poiché il mondo dei vini è vasto e ricco di informazioni da metabolizzare prima di essere in grado di capire come scegliere un buon vino bianco. Seguendo i nostri consigli d’acquisto, però, riuscirete ad avvicinarvi quanto basta alla materia per effettuare delle comparazioni che non si basino solo sul confrontare i prezzi.
Il territorio
Ogni territorio, in Italia così come nel mondo, produce delle proprie tipologie di vino che prendono il nome in base al tipo di uva coltivata e il processo di fermentazione. Elencare tutte le tipologie di vino realizzate nel nostro Paese sarebbe impossibile ma sono molto conosciuti quelli provenienti dal territorio campano, veneto e soprattutto dell’Alto Adige.
Inizialmente sarà difficile cogliere le differenze tra vini provenienti da luoghi diversi, il nostro consiglio quindi è di provarne svariati per poter poi sviluppare una preferenza.
Il modo per scegliere il vino più adatto è capire anche quali pietanze vi saranno abbinate, tralasciando la credenza popolare che vede il vino rosso abbinato alle carni e quello bianco unicamente al pesce, concentrandosi piuttosto sulla struttura del piatto.
Se sono presenti ingredienti come salse, burro e carni di una certa pesantezza avrete bisogno di un vino strutturato, ricco di zuccheri, tannini e sali minerali.
Viceversa per piatti più leggeri o piccanti potreste scegliere vini giovani e semplici con una gradazione alcolica inferiore.
Colore
Attraverso l’analisi del colore del vino bianco riuscirete a capirne l’invecchiamento, non si tratta quindi di un fattore da sottovalutare. Solitamente è possibile effettuare una divisione in cinque colori primari: bianco, giallo paglierino, dorato e infine ambrato.
I primi sono vini molto giovani, solitamente vinificati in tino, ovvero un vaso vinario appositamente utilizzato per la fermentazione del mosto.
Il colore giallo paglierino è il più comune per i vini bianchi, si tratta sempre di prodotti giovani che hanno subito sia la vinificazione che la maturazione in tino.
Si passa poi al giallo dorato che implica una maturazione avanzata e quindi maggiormente strutturato, ottenuto da uve che hanno subito macerazione e maturazione in legno prima della vinificazione.
Infine il giallo ambrato indica vini liquorosi con lungo invecchiamento, chiamati spesso anche “passiti” o vini ossidati che accompagnano bene dolci e dessert.
Prezzo
L’ultimo fattore da prendere in considerazione è il prezzo del vino. Non si tratta di una regola assoluta ma, solitamente, a una spesa maggiore corrisponde un miglior vino. Sarebbe errato sostenere il contrario anche se ci sono delle eccezioni che confermano la regola.
Dopo aver valutato quindi attentamente tutti gli elementi principali come l’etichetta, il colore, la gradazione e la struttura stessa del vino, verificatene il prezzo. Se è eccessivamente basso potreste trovarvi di fronte a un vino realizzato con uve di scarsa qualità. Il nostro consiglio dunque è sempre quello di optare per una bottiglia con un buon rapporto qualità/prezzo oppure, qualora abbiate ospiti a pranzo o a cena, spendere un po’ di più per accaparrarsi un vino bianco degno di tale nome.
Vediamo ora insieme i prodotti venduti online più apprezzati dai consumatori.
I 5 Migliori Vini Bianchi – Classifica 2024
Le offerte che troverete nella nostra classifica sono state selezionate dopo aver preso in considerazione le valutazioni dei consumatori. La nostra lista dei migliori vini bianchi del 2024, quindi, non premia solo le migliori marche ma anche vini di qualità che non hanno prezzi eccessivamente elevati.
1. Falanghina del Sannio DOC Feudi Di San Gregorio, Cl 75
Il vino denominato Falanghina ha origine in Campania e vede la maggiore diffusione di vitigni nell’area dei Campi Flegrei, zona vulcanica, e in Irpinia. Il nome deriva dalla “falanga”, ovvero il termine con cui ci si riferiva ai pali utilizzati per sostenere le viti.
La Falanghina dei Feudi di San Gregorio ha un colore giallo paglierino e una gradazione alcolica pari al 13%, leggermente più strutturato nonostante si tratti di un vino giovane, eredità del territorio irpino aspro e dolce insieme. A differenza di altri vini bianchi è fermentato in serbatoi di acciaio a 16/18°C, senza l’uso di legno.
Si tratta di un vino fresco dagli intensi profumi floreali e fruttati da accompagnare con formaggi e carni rigorosamente freddo.
Riesce a guadagnarsi il primo posto in classifica e risultare come uno dei più venduti grazie al suo eccellente rapporto qualità/prezzo. Non sfigurerete con parenti e amici pur senza spendere cifre importanti.
Il primo vino bianco della nostra lista è una Falanghina, ovvero un prodotto della regione Campania, soprattutto della zona dei Campi Flegrei, ovvero un’area vulcanica, e di quella montuosa irpina.
Rispetto a vini bianchi nordici la Falanghina dei Feudi di San Gregorio ha una gradazione alcolica del 13%, molto strutturato nonostante sia un vino giovane.
Viene effettuata in serbatoi d’acciaio a 16/18° centigradi piuttosto che in botti di legno, mantenendo inalterati i sentori della vigna.
Il costo, trattandosi di un vino giovane, non è eccessivo e permette di avere un ottimo prodotto in tavola da condividere con amici e parenti.
Chi non apprezza note floreali e profumate nel vino bianco potrebbe non gradire questa Falanghina, preferendo prodotti realizzati in botti che alterano lievemente il sapore finale.
2. Planeta La Segreta Il Bianco SICILIA DOC, Cl 75
Il vino La Segreta prende il nome dal bosco che circonda la vigna all’Ulmo, in Sicilia, ed è un vino giovane e fresco ottenuto con uve Grecanico (al 50%) e in misura minore Chardonnay, Viognier e Fiano.
L’accoppiamento preferito dei consumatori è con pesce e formaggi anche se la sua dinamicità permette di abbinarlo anche a piatti leggermente più strutturati grazie alla gradazione alcolica pari al 13%.
L’annata 2015 risulta tra le migliori realizzate da Planeta e gli utenti che hanno avuto modo di provarla sostengono che non abbia nulla da invidiare a vini bianchi prodotti in zone più classiche come il Veneto e l’Alto Adige.
Al palato risulta secco e giustamente aromatico, perfetto come vino da tavola da consumare tra amici. Chi cerca un vino più prestigioso, però, sarà necessariamente costretto a guardare altrove, spendendo magari qualcosa in più.
Al secondo posto della nostra guida per scegliere il miglior vino bianco in vendita sul mercato troviamo un altro prodotto del sud, precisamente proveniente dalla vigna all’Ulmo in Sicilia.
Il prodotto è realizzato con un mix di uve, al 50% Grecanico e in misura minore Chardonnay, Viognier e Fiano. Elemento che dà a questo giovane vino una maggiore freschezza.
Come per la maggior parte dei vini del sud, anche La Segreta Planeta ha una gradazione alcolica elevata, pari a 13%, dovuto in parte anche alla maggiore esposizione al sole dell’uva.
Il vino si presenta secco e aromatico, perfetto per essere consumato in ambiente conviviale come accompagnamento a piatti strutturati e non.
Pur non essendo il vino bianco più economico della lista non può essere comparato a produzioni più blasonate, rappresentando quindi una scelta di fascia medio-bassa per un consumo quotidiano.
3. Gewürztraminer Alto Adige DOC “Joseph” Hofstätter, Cl 75
Il Gewurztraminer è uno dei più classici vini bianchi aromatici del Trentino Alto Adige e ha solitamente un colore giallo paglierino con riflessi dorati. Il bouquet è ricco di note fruttate e all’assaggio risulta dolce.
Data la struttura importante è un vino che ben si addice a pasti sostanziosi, in particolare quello realizzato da Joseph Hofstatter data la sua gradazione pari a 14%.
Il colore in questo caso è giallo paglierino carico e luminoso, sinonimo di vino dalla maturazione in stadio quasi avanzato, con un intenso profumo di fiori secchi e rose. Il consumo è consigliato dopo una permanenza in bottiglie di circa uno o due anni.
Il prodotto si colloca al terzo posto non per qualità, che è elevatissima, ma per il prezzo che risulta tra i più alti della nostra lista, fattore che rende questo Gewurztraminer un vino per pochi appassionati che ne conoscono già le caratteristiche e riescono per questo ad apprezzarlo nonostante il costo.
Non poteva mancare nella nostra classifica un vino del Trentino Alto Adige, regione produttrice di uno dei più classici vini bianchi sul mercato: il Gewurztraminer. Per capire dove acquistare il prodotto potete cliccare sul link sottostante.
All’assaggio il prodotto si rivela ricco di note fruttate con un retrogusto dolce che ben si sposa con piatti dalla struttura intermedia.
Il giallo paglierino carico e luminoso, tipico dei vini dalla maturazione in stadio avanzato, rende il prodotto anche gradevole a vedersi quando versato negli appositi calici.
Rispetto ad altri Gewurztraminer, quello prodotto da Joseph Hofstatter ha una gradazione alcolica superiore, pari a 14%, ideale per chi ama vini decisi.
Il costo non è dei più bassi, tuttavia è in linea con l’elevata qualità del prodotto. Si tratta quindi di un vino per appassionati o da grandi occasioni.
4. Dare Manzoni Bianco 2018, 100% Incrocio Manzoni, cl. 75, Vini Da Re
Il quarto vino della nostra lista proviene dal territorio veneto, precisamente dalla provincia di Treviso e nasce da un incrocio tra il Riesling Renano e il Pinot Bianco, prendendo il nome di Manzoni Bianco 6.0.13. L’acino si presenta come medio-piccolo, sferico e di colore giallo verde con una buccia spessa.
Tali elementi conferiscono al vino un buon corpo equilibrato. Il colore è giallo paglierino, dato l’affinamento in bottiglia per almeno sei mesi, ma in base alla maturazione può raggiungere anche dei riflessi dorati. L’incrocio mira a conferirgli sfumature eleganti provenienti dal Pinot e l’aroma del Riesling.
Gli utenti sono concordi nel considerarlo un vino poco strutturato, con gradazione pari al 13% e particolarmente indicato per abbinamenti semplici con pesce di lago e formaggi freschi.
Se state cercando un vino non troppo costoso che possa accompagnarvi nei pasti quotidiani, potrebbe essere il prodotto adatto alle vostre esigenze.
Manzoni Bianco di Dare 2B è un vino della regione veneta, precisamente proveniente dalla provincia di Treviso e si tratta di un nuovo incrocio tra Riesling Renano e il celebre Pinot Bianco.
L’acino d’uva da cui ha origine il vino ha una forma sferica di dimensioni medio-piccole con colore giallo verde e dalla buccia spessa. Caratteristiche ereditate dalle piante originarie.
Il Manzoni Bianco viene affinato in bottiglia per sei mesi, cosa che contribuisce a restituirgli dei riflessi dorati oltre a sfumature eleganti del Pinot e l’aroma del Riesling.
Apprezzabile anche il prezzo del prodotto, estremamente basso e adatto quindi a un consumo giornaliero come vino da tavola per accompagnare pasti leggeri.
Non può essere abbinato a una gran quantità di piatti, principalmente riso, formaggi e pesce di lago. Chi cerca un vino per piatti strutturati deve dunque guardare altrove.
5. Villaggio della Salute Più Vino bianco Pignoletto Frizzante “Sillaro”
Non poteva mancare nella nostra lista un vino bianco frizzante dal momento che la classifica vede una quasi totale predominanza di vini fermi. Il Sillaro, realizzato in Emilia Romagna con uve di tipo Pignoletto, ha un colore giallo paglierino con riflessi brillanti.
Rivela profumi di pepe verde e violetta mammola mentre al sapore risulta caldo e pieno, con sentori di liquirizia.
Ciò che lo differenzia rispetto agli altri prodotti della lista non è solo la sua natura frizzante ma anche la certificazione BIO, parliamo infatti di un vino biologico, realizzato quindi senza prodotti chimici e i più comuni antiparassitari. Il risultato è naturalmente un prodotto che salvaguardia l’ambiente, genuino e ricco di sostanze utili per l’organismo come il resveratrolo, un antitumorale e antinfiammatorio naturale.
Trattandosi di un vino bianco poco strutturato gli abbinamenti migliori sono con antipasti di terra e mare, da servire fresco.
L’ultimo prodotto è un vino bianco frizzante, unicum nella nostra lista di vini fermi. Il Sillaro è realizzato in Emilia Romagna con uve di tipo Pignoletto, tuttavia la sua caratteristica principale è la certificazione Bio.
Il prodotto ha una certificazione Bio, si tratta quindi di un vino biologico realizzato senza alcun prodotto chimico o antiparassitari. Ideale per chi ha a cuore la tutela dell’ambiente.
Con una bassa gradazione alcolica, pari a 11%, il prodotto può essere consumato quotidianamente in accoppiata con piatti poco strutturati.
Quelli che si sprigionano all’apertura sono molto particolari e spaziano dal pepe verde alla violetta mammola mentre al palato si può avvertire un sentore di liquirizia.
I vini biologici non sono per tutti e spesso, da quanto si deduce dai pareri dei consumatori abituali, non sono apprezzati poiché non riescono a garantire una gradazione alcolica adeguata.
Consigli sul vino bianco
Da soli o in compagnia, a tavola oppure no, c’è sempre un buon motivo per sorseggiare dell’ottimo vino bianco. Oltretutto si presta bene anche per una serie di ricette che non mancheranno di deliziare il vostro palato.
Il bicchiere per il vino bianco
Il vino bianco va servito in un bicchiere caratterizzato dall’imboccatura ampia, attenzione a non riscaldarlo tra le mani per evitare di smarrire i profumi.
Osservate il vino
Non bisogna essere dei veri esperti per “analizzare” il vino bianco che si sta bevendo, o meglio, si sta per bere. Prima di bere il vino va guardato, fissato. Portate il calice all’altezza dei vostri occhi e valutatene la trasparenza, la limpidezza e l’effervescenza.
Meglio che il bicchiere sia tenuto davanti a uno sfondo bianco, aiuterà a osservare meglio il colore. A tale scopo potete servirvi di un fazzoletto o un foglio di carta. I vini bianchi, invecchiando, scuriscono ma non devono essere marroni.
Girate il vino nel bicchiere
Dopo aver osservato con scrupolo il vino, è il momento di fargli fare un giro nel bicchiere. Ciò permette agli aromi di diffondersi. È un’operazione fondamentale che ne precede un’altra altrettanto importante e che spieghiamo nel paragrafo seguente.
Ci vuole naso
Avete agitato delicatamente il vostro vino bianco, i suoi aromi si sono diffusi salendo fino all’imboccatura del calice. È il momento di sentire gli odori del vino. Se non riuscite a distinguere i profumi, date un’altra girata al calice così da permettere all’alcool di evaporare.
Il gusto
Se la prova olfattiva non vi ha convinto, lasciate perdere il vino. Non è di vostro gradimento. Ma se invece gli odori vi hanno stuzzicato, è il momento di valutare il gusto. Il primo assaggio richiede tempi più lunghi rispetto ai successivi perché bisogna cogliere il sapore iniziale, quello intermedio e il finale. Se avete modo, sputate il primo assaggio. Tranquilli, non è un gesto da cafoni, ma da intenditori. Prendetevi il tempo per percepire anche il retrogusto che, se la vostra scelta è stata buona, avvertirete nel giro di un minuto.
Domande frequenti
Come fare il vino bianco?
Si è soliti pensare che la differenza essenziale tra un vino rosso e un bianco risieda nella tipologia di uva usata, scura nel primo caso e chiara nel secondo. È una convinzione comune, ma errata, perché la differenza risiede invece nella tipologia di lavorazione che subisce la materia prima.
Il processo principale, che porta alla formazione del vino e che si colloca quindi tra i passi principali del processo di vinificazione, è certamente la fermentazione. Nel caso del vino bianco questa avviene avendo preventivamente rimosso tutte le parti solide dell’uva, bucce comprese.
Ecco perché la tipologia di materia prima usata non svolge un ruolo decisivo nella scelta del colore finale; da uve scure è possibile ottenere tanto un vino rosso quanto un bianco.
Come fare il vino bianco frizzante?
La presenza di anidride carbonica, che distingue un vino frizzante da uno fermo, può essere dovuta a un processo naturale o artificiale. In questo ultimo caso si tratta di aggiungere chimicamente l’anidride carbonica a un vino già realizzato e fermo, fino a raggiungere il livello desiderato.
Questo processo è molto economico e rende l’effetto finale più artificiale e meno pregiato, al contrario di quanto accade se si esegue la procedura naturale. Questa consiste nell’interruzione della fermentazione naturale e nell’inserimento del composto o in bottiglie o in container così da realizzare una seconda fermentazione, diversa per tempi e per effetti finali.
Se volete ottenere del vino bianco frizzante in casa, dovete procurarvi innanzitutto del vino bianco fermo ed effettuare questa operazione in bottiglie dal vetro spesso, con l’aiuto di elementi aggiuntivi che favoriscano questo processo, come chicchi di cereali (tra i migliori, l’orzo) e lo zucchero.
Perché il vino bianco fa più male?
Gli esperti sostengono che un buon vino bianco non sia necessariamente più dannoso per l’organismo del rosso, sebbene questa sia una convinzione piuttosto comune tra i più. La realtà è che, per realizzare alcuni degli step che abbiamo descritto nelle sezioni precedenti, non è escluso che vengano aggiunte delle sostanze chimiche che velocizzano l’intero processo, ma che ne diminuiscono notevolmente la qualità.
Questa si riversa non solo nel sapore del vino stesso, che è il primo fattore osservabile, ma anche negli effetti che ha sull’organismo in termini di malessere, giramenti di testa o mal di stomaco.
Come fare le scaloppine al vino bianco?
Il vino bianco si presta all’abbinamento di numerosi piatti, specialmente di pesce, ma il suo uso è largamente diffuso anche come ingrediente in cucina. Paradossalmente, la preparazione di alcuni piatti di carne, spesso bianca, richiede proprio l’utilizzo di un buon bicchiere di bianco, per rendere il tutto maggiormente gustoso.
È il caso delle scaloppine, la cui ricetta prevede tra i vari ingredienti proprio il vino bianco oltre che carne, farina, sale, olio e spezie. Vi basterà far scaldare dell’olio in padella e aggiungere, quando ben caldo, le fette di carne precedentemente infarinate, così da farle scottare.
Coprite il tutto di vino bianco e cuocete a fuoco medio nella padella scoperta, in modo che il vino evapori, insaporisca la carne e crei con la farina una crema gustosa e dal colore dorato.
Cosa si può usare al posto del vino bianco per sfumare?
Su certe tipologie di piatti il vino bianco è certamente l’ingrediente migliore per sfumare, ma in sua assenza potete usare tranquillamente un prosecco o uno spumante, ottenendo lo stesso effetto.
March 19, 2021 at 11:35 am
Giorno tra qualche giorno a cena avrò degli amici che amano le scaloppine al vino bianco, sapete dirmi quale vino è meglio?
Risposta
March 20, 2021 at 9:26 am
Salve Anna Lisa,
le diverse soluzioni che puoi trovare in questa pagina sono un po’ costose o comunque talmente particolari che potrebbero risultare sprecate se impiegate solo per sfumare.
A tal proposito, ti consigliamo di dare un’occhiata a proposte più economiche con cui preparare le scaloppine, come per esempio questa: https://www.amazon.it/Langhe-Arneis-DOC-Ca-Fornara/dp/B01GI1G3H8/
Saluti
Team BeE
Risposta
March 18, 2021 at 12:41 pm
Salve sono un piemontese doc e vorrei provare qualcosa di buono e adatto per la tavola, cosa mi consigliate?
Risposta
March 20, 2021 at 9:33 am
Salve Emanuele,
come puoi vedere ci sono diverse soluzioni interessanti che fanno gola agli amanti e agli esperti del vino bianco. Se non vuoi allontanarti molto dallo splendido Piemonte, allora prova il gusto deciso e avvolgente di Gewürztraminer.
Si abbina facilmente a quasi ogni pietanza ma, come si suol dire, la morte sua è con i dolci, grazie a una struttura corposa.
Saluti
Team BeE
Risposta