Caldaia a condensazione e sgravi fiscali: cosa c’è da sapere

Ultimo aggiornamento: 29.03.24

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Chi ha intenzione di installare la caldaia a condensazione e rendere più efficiente l’impianto di riscaldamento, può godere di alcune agevolazioni fiscali. Scoprite quali nei prossimi paragrafi!

 

In una società come la nostra, in cui giustamente argomenti importanti come “risparmio” ed “ecologia” sono ormai sulla bocca di tutti, tanto da poterli spesso sentire in televisione o leggere sui giornali, la questione riscaldamento (di un’abitazione o di un negozio) gioca un ruolo di punta.

Oggi, chi esegue la ristrutturazione di un appartamento, a meno che non si tratti di un’operazione necessaria a causa di speciali problematiche, lo fa per due motivi principali: in primo luogo, per migliorare il design e l’atmosfera, magari puntando su soluzioni più moderne nel caso di case d’epoca, e secondariamente per renderla più efficiente e funzionale, magari anche tecnologica.

Certo, non sempre questi due punti si possono trovare insieme, ma la questione riscaldamento, a detta di numerosi architetti e proprietari, rimane sempre molto importante, e per questa ragione, da qualche anno a questa parte, la caldaia più tradizionale viene sostituita con soluzioni più efficienti.

Del resto, per migliorare le condizioni generali di un appartamento e per risparmiare qualche centinaio di euro all’anno, bisogna pur partire da qualcosa, non credete? Ecco perché è la caldaia a condensazione più efficiente quella a essere maggiormente richiesta, ma lo è in particolare per diversi motivi, tra cui la caratteristica riduzione delle emissioni di ossidi di azoto e monossido di carbonio.

Tra l’altro, alcuni ne sono già a conoscenza, ma vogliamo farvi una domanda: sapete che questo prodotto ha accolto l’interesse dello Stato italiano, tanto che oggigiorno chi desidera installarne una nuova in casa può godere di alcune agevolazioni fiscali importanti che alleggeriscono le spese sostenute?

Quindi, se avete in programma una ristrutturazione o il cambio del vostro vecchio modello più convenzionale, oppure se siete semplicemente curiosi e desiderate saperne di più a riguardo, seguiteci nella lettura!

 

La caldaia a condensazione è obbligatoria?

Prima di dare uno sguardo a tutto ciò che c’è da sapere riguardo le agevolazioni fiscali per l’installazione della caldaia a condensazione, è bene fare un appunto. A partire dal 26 settembre 2015, tutte le aziende che vantavano la produzione di modelli a gas hanno ricevuto un avviso dal Ministero riguardo la richiesta di interrompere la messa in commercio di questo prodotto.

Tutto questo è servito per potersi allineare a direttive che fanno seguito a un progetto europeo, con il quale si punta a migliorare la gestione energetica, aumentare l’utilizzo delle energie rinnovabili e, di conseguenza, abbassare le spese in bolletta per i sistemi di riscaldamento di ogni famiglia.

Ma con la direttiva 2005/32/CE denominata anche “Eco-Design”, non si intende vietare a un utente l’acquisto di altre tipologie di caldaia oltre quella a condensazione, infatti l’obbligo è attualmente esclusivo per i costruttori.

Chi desidera soluzioni diverse da quella a condensazione è comunque libero di scegliere, ma l’importante è che non si tratti di modelli tradizionali. Le motivazioni sono intuibili, ma principalmente, optando per questi ultimi, sarà importante verificare che la data di fabbricazione sia antecedente al 2015.

Oltre questo, bisogna pur tener conto che si tratta di soluzioni poco convenienti e che necessitano anche dell’installazione di un’apposita canna fumaria diversa da quelle condominiali, poiché queste ultime non sono adatte per i fumi acidi.

 

 

Le detrazioni fiscali del “bonus caldaia” e l’IVA

Le misure adottate dal Governo consentono di sostituire la vecchia caldaia con quella nuova a condensazione e di godere di alcuni vantaggi economici, che hanno lo scopo di incentivare la rimozione degli apparecchi più tradizionali a favore di quelli di classe energetica A o superiore.

Gli sgravi fiscali, oggigiorno, sono di diversa natura, ma principalmente potrete scegliere se spalmare il costo totale dell’operazione nell’arco di dieci anni, come è stato consentito dal Decreto Crescita 2019, oppure cedere lo sconto all’azienda o al professionista che effettuerà l’installazione, e così usufruire di sconti immediati al netto del prezzo da pagare.

Il cosiddetto “bonus caldaia” rimane invariato anche per i prossimi mesi e, inoltre, porta con sé anche le agevolazioni fiscali concesse, nel caso in cui si acquistino le valvole termostatiche di ultima generazione.

Bisogna però sottolineare una cosa: questo tipo di vantaggio economico non vanta un solo scaglione, infatti può variare a seconda del tipo di efficienza energetica dei modelli sostitutivi che avete scelto di installare.

Quindi, se l’intervento dell’azienda o del professionista riguarda la caldaia a condensazione di classe A, si ha diritto al 50% di sconto bonus fino a 96.000 €; mentre, se i sistemi di termoregolazione evoluti sono ibridi o di classe V, VI o VII, allora l’agevolazione fiscale raggiunge il 65% dell’IRPEF. 

Inoltre, chi procede all’installazione di una nuova caldaia in un appartamento residenziale può godere anche dell’applicazione di IVA agevolata al 10%, sulle prestazioni riguardanti qualsiasi intervento di manutenzione.

Ma prima di scoprire come richiederlo e di andare oltre con la lettura, dovrete tenere conto anche che il limite massimo di spesa detraibile viene calcolato anche andando a sommare il totale delle uscite nel caso in cui gli interventi siano una prosecuzione dell’anno precedente.

 

Chi può richiederlo e le modalità

Ottenere questi sgravi fiscali non è un procedimento difficile, nonostante le pratiche siano un po’ più lunghe in confronto ad altre misure e agevolazioni economiche a disposizione. Ma, è bene specificare che questo sconto non può essere richiesto da chiunque perciò, se volete usufruire dei vantaggi fiscali pensati per chi vuole installare la caldaia a condensazione e/o le valvole termostatiche di ultima generazione, sarà necessaria la domanda scritta del proprietario dell’immobile o di chiunque ne abbia diritto, come nel caso di un affittuario.

Sarà importante anche effettuare un pagamento tracciabile, quindi conservare tutta la documentazione che verrà rilasciata dal professionista. Entro 90 giorni dall’effettiva realizzazione dell’intervento di installazione, dovrete trasmettere la scheda informativa di ogni operazione eseguita.

Inoltre è necessario allegare l’attestazione di classe energetica direttamente agli uffici dell’ENEA, ovvero l’agenzia ministeriale che si occupa delle nuove tecnologie, dello sviluppo economico ed energetico.

Fatto questo, potrete godere a pieno titolo degli sgravi fiscali sulle spese sostenute per lo smontaggio e installazione del nuovo modello di caldaia.

 

 

 

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