Come sarà la casa del futuro? Ecco i possibili scenari

Ultimo aggiornamento: 20.04.24

Questo sito si sostiene grazie ai lettori. Quando acquisti tramite i nostri link riceviamo una piccola commissione. Clicca qui per maggiori informazioni su di noi

La domotica è ormai uscita dall’ambito delle fiere e dei saloni ed è diventata una componente integrante di molte abitazioni, ma cosa ci riserva ancora il futuro?

 

Gli elettrodomestici sono diventati quasi tutti Smart ormai: lavatrici, asciugatrici, frigoriferi, televisori, perfino le radiosveglie, le lampadine e le prese di corrente. La disciplina della domotica, nata con la Terza Rivoluzione Industriale, si è diffusa ormai in maniera capillare e ha avuto un notevole impatto nella vita quotidiana, entrando di fatto anche nelle abitazioni più datate. 

L’impulso maggiore si è avuto con lo sviluppo tecnologico degli impianti di climatizzazione domestica; al giorno d’oggi, infatti, la migliore caldaia non è quella in grado di ridurre al minimo le emissioni di fumi inquinanti, ma quella capace di integrarsi attivamente in un sistema multiplo, dove convergono impianti a energia rinnovabile e sistemi di controllo intelligenti, che non si fermano alla possibilità di essere gestiti dall’utente da remoto, ma che sono capaci di analizzare e apprendere le abitudini d’uso in modo da gestirsi in autonomamente.

Smartphone e dispositivi mobili, quindi, sono diventati una componente fondamentale, un vero e proprio hub da cui gestire gli impianti e gli elettrodomestici presenti nell’abitazione, e lo saranno ancora di più in futuro; ma se l’automatizzazione si è già diffusa al punto da integrare gli impianti e gli elettrodomestici, cosa bisogna ancora aspettarsi dal futuro per quanto riguarda le abitazioni?

 

La casa “viva”

Non sarebbe bello poter disporre di una casa che si adegua alle esigenze degli occupanti, cambiando nel tempo senza la necessità di ricorrere a dispendiose e radicali ristrutturazioni? La risposta è affermativa ovviamente, e ora che la tecnologia domotica è diventata uno standard per impianti ed elettrodomestici, architetti ed esperti sono liberi di concentrarsi sull’evoluzione dell’involucro primario: la casa.

La casa del futuro sarà “viva” e mutevole, non più statica ma in grado di cambiare in qualsiasi momento, riarrangiando i propri spazi interni e perfino le modalità di arredamento e le relative atmosfere. Questa evoluzione è già in atto nelle grandi città, dove esistono molte case che fanno da banco di prova per le nuove tecnologie che renderanno possibile questo cambiamento; a partire dall’uso di pareti mobili per esempio, fino al mobilio in grado di modificare la propria configurazione in base alle esigenze del momento.

Anche gli spazi verdi rivestono un’importanza fondamentale in questo ambito, perché l’essere umano non può fare a meno del contatto con la natura. Nelle case del futuro, quindi, troveranno ampio spazio sia i giardini sia gli orti verticali, che permetteranno alle persone di coltivare i vegetali basilari per la dieta.

L’evoluzione della cucina e l’avvento della robotica

Per quanto riguarda l’aspetto alimentare e la cucina, abbiamo già visto l’impatto che la domotica ha avuto negli ultimi anni. Il frigorifero, in passato, ha sempre rappresentato l’elettrodomestico anti-economico per eccellenza, ma gli esemplari di nuovi generazione si sono spinti decisamente oltre. 

I nuovi frigoriferi, infatti, non soltanto hanno ridotto notevolmente i consumi grazie all’uso dei motori inverter, ma hanno acquisito caratteristiche Smart che li rendono capaci di esaminare da soli il loro contenuto, avvisando cosa manca o se è il momento di fare la spesa. Quest’ultima può essere effettuata direttamente da casa utilizzando l’interfaccia digitale del frigorifero stesso; inoltre, è accessibile anche da remoto e permette alla persona che sta facendo la spesa di controllare visivamente sullo smartphone il contenuto del frigorifero e vedere cosa manca. E tutto questo è già realtà, ovviamente.

L’evoluzione futura della cucina, invece, è strettamente legata alla robotica. I cuochi robot con braccia automatizzate e una memoria contenente centinaia di ricette sono già una realtà in molti ristoranti, e tra non molto tempo lo saranno anche nelle nostre abitazioni.

I robot domestici, inoltre, saranno d’aiuto soprattutto alle persone anziane e a quelle non autosufficienti, sia per quanto riguarda la preparazione dei pasti sia per l’assistenza nelle terapie, nell’aiuto alla deambulazione e nello svolgimento di altre mansioni, senza trascurare il monitoraggio della salute e la richiesta di soccorsi in caso di emergenza.

 

Il fattore energia

La domotica fa sì che la casa dipenda sempre di più da dispositivi elettronici digitali, e persino elementi che non richiedono energia elettrica, come gli specchi, presto diventeranno degli elementi attivi, veri e propri monitor dove oltre a specchiarsi sarà possibile visualizzare ora, data, temperatura e altro ancora.

Di conseguenza appare evidente che, a prescindere dai possibili scenari, la casa del futuro avrà un fabbisogno energetico sempre maggiore. Non se ne può quindi parlare senza tirare in ballo quello che è considerato un punto cruciale, e cioè la sostenibilità e l’autosufficienza energetica dell’unità abitativa. La casa di domani, al di sopra di ogni altra esigenza, dovrà trovare il modo di essere interamente autosufficiente o quasi.

Le tecnologie relative alle energie rinnovabili sono ormai maturate; gli impianti solari termici sembrano aver raggiunto già la piena maturità in termini di efficienza e costi di installazione contenuti. Gli impianti fotovoltaici, invece, sono ancora ostacolati da un costo di installazione relativamente alto, ma la tecnologia dei pannelli solari stampabili potrebbe cambiare le carte in tavola entro tempi molto brevi.

Un sostanziale passo avanti verso l’indipendenza energetica delle case, però, lo hanno compiuto le nuove caldaie alimentate a idrogeno dotate di sistema di cogenerazione, che oltre al riscaldamento e alla produzione di acqua calda sanitaria, sono in grado di generare energia elettrica fino a 6,2 kW di potenza. 

Questi impianti, infatti, non soltanto funzionano autonomamente per quanto riguarda il proprio fabbisogno energetico, ma producono abbastanza elettricità da poter alimentare tutti gli altri elettrodomestici e impianti della casa, permettendo di staccarsi completamente dalla rete di distribuzione elettrica.

I costi di una caldaia a idrogeno sono abbastanza alti ovviamente, ma in ogni caso inferiori rispetto a un impianto fotovoltaico che produce la stessa quantità di energia; a differenza dei pannelli solari inoltre, che devono essere sostituiti dopo un certo numero di anni a causa del calo di rendimento, le caldaie a idrogeno hanno delle spese di gestione e manutenzione che le rendono decisamente più vantaggiose.

 

 

Vuoi saperne di più? Scrivici!

0 COMMENTI

Buonoedeconomico fa parte del gruppo Seroxy che gestisce diversi progetti in vari Paesi: Germania, Francia, Olanda, Spagna, Polonia, Romania e Canada.

Buono ed Economico © 2024. All Rights Reserved.

DMCA.com Protection Status