L’isolamento termico della casa è fondamentale per incrementare l’efficienza dell’impianto di riscaldamento e ridurre i consumi energetici: ecco alcune delle misure più efficaci da adottare.
Installare un impianto di riscaldamento di nuova generazione, magari con caratteristiche smart, oppure una pompa di calore, un collettore solare o qualsiasi altra tecnologia all’avanguardia, non significa necessariamente ottenere il massimo del rendimento. Se l’immobile non è ben isolato termicamente infatti, sia contro il freddo sia contro il caldo, per mantenere una temperatura costante al suo interno l’impianto sarà costretto a lavorare con maggiore frequenza aumentando così il consumo di combustibile ed elettricità, conseguenza fatale che si applica sia agli impianti basati sulle caldaie sia a quelli costituiti da climatizzatori o da pompe di calore.
Il corretto isolamento termico è fondamentale quindi, soprattutto per gli immobili situati in zone dove le temperature tendono a toccare punte estreme indipendentemente dalla stagione, e di conseguenza soggette al fenomeno dell’umidità di condensa; un’ulteriore motivazione è rappresentata dall’uso stesso degli impianti, che ormai è esteso a tutto l’anno e non soltanto al periodo invernale.
La scelta degli infissi
Il primo passo per ridurre i consumi energetici mediante un corretto isolamento termico dell’abitazione è la scelta degli infissi adatti. In questo caso è preferibile farsi consigliare da un geometra, visto che per valutare quale tipologia di infissi è più adatta alle caratteristiche specifiche dell’abitazione bisogna calcolare correttamente la trasmittanza termica. Quest’ultima non è altro che la quantità di potenza termica scambiata da un materiale per l’unità di superficie e l’unità di differenza di temperatura, ed è misurata con la formula W/m²K.
In parole povere, più elevata è la trasmittanza termica degli infissi e maggiore è la dispersione di calore, con conseguenze negative sulla loro tenuta termica. Infatti il decreto 11 gennaio 2017, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 23 del 28 gennaio 2017, stabilisce una tabella di valori minimi di trasmittanza termica da rispettare in base alle zone climatiche.
Nella scelta degli infissi, quindi, bisogna tenere conto che i vari componenti, cioè i telai e i vetri, hanno diversi valori di trasmittanza a seconda del materiale di cui sono fatti; i telai, per esempio, possono essere in alluminio, PVC, legno oppure misti, e lo stesso vale per i vetri, il cui valore di trasmittanza varia sia in base alla loro composizione chimica sia per l’eventuale presenza e tipologia del gas di riempimento, nel caso si opti per le vetrocamere.
L’isolamento delle pareti
Una volta scelti gli infissi bisogna pensare alla coibentazione delle pareti; questa è fondamentale soprattutto per gli immobili di vecchia data e per le case di campagna, che nella maggior parte dei casi sono state costruite senza tenere conto dei criteri di risparmio energetico.
Nelle abitazioni dove le pareti esterne non sono state coibentate durante la costruzione bisogna mettere in conto una leggera diminuzione del volume interno, di almeno 12 centimetri, dovuta allo spessore dei pannelli isolanti, a quello della parete di cartongesso e allo spazio da lasciare tra entrambi per creare la camera d’aria.
La scelta dei materiali, anche in questo caso, oltre a essere importante può fare la differenza a seconda dei casi specifici. Per isolare dalle basse temperature, per esempio, vengono adoperati i pannelli di polistirene oppure di sughero, mentre per le alte temperature si usa la lana di roccia. Ovviamente non bisogna trascurare i cassonetti delle tapparelle, che tendono a far entrare facilmente l’aria fredda in casa.
Le guaine termoisolanti
Per coloro che vivono da affittuari in immobili di vecchia data, con infissi altrettanto datati e non a tenuta (e che non hanno intenzione di sobbarcarsi le spese per una massiva ristrutturazione), è consigliabile fare uso delle guaine termoisolanti, cioè di speciali strisce adesive che si applicano a porte e infissi.
La loro efficacia non è certo paragonabile a quella degli infissi a taglio termico, ma sono comunque in grado di bloccare gli spifferi d’aria e di ridurre in maniera abbastanza consistente la dispersione termica; esistono inoltre delle speciali guaine termoisolanti liquide a base di silicone, che possono essere applicate alle pareti con il pennello, come se fossero delle vernici.
Anche in questo caso la resa è inferiore rispetto alla coibentazione, ma rappresenta una soluzione economica ideale per gli affittuari, che possono ridurre la dispersione termica e incrementare l’efficienza energetica dell’impianto di riscaldamento con una minima spesa.
I pannelli termo riflettenti
Questa particolare misura è adoperata per evitare la dispersione del calore emanato dai termosifoni. Dal momento che i radiatori sono installati a parete, infatti, il calore irradiato dalla parte posteriore viene immancabilmente assorbito dal muro e trasmesso verso l’esterno.
Il problema può essere facilmente minimizzato grazie ai pannelli termo riflettenti, che sono dei semplici fogli di alluminio da collocare dietro ogni termosifone; il pannello fa da schermo impedendo alla parete di assorbire il calore e riflettendolo invece verso l’interno della stanza. In questo modo è possibile massimizzare la resa dei termosifoni incrementando l’efficienza dell’impianto di riscaldamento, anche se questo è costituito da una caldaia economica dalle prestazioni modeste.
L’isolamento del tetto
A differenza delle pareti, la coibentazione del tetto richiede delle soluzioni specifiche che variano in base alla sua tipologia; sia per quanto riguarda i materiali isolanti sia per le soluzioni possibili. I tetti, infatti, possono essere isolati dall’interno o dall’esterno, cioè a estradosso della copertura esistente; lo strato di materiale isolante, in questo caso, viene collocato tra la struttura del tetto e il manto di copertura, di solito costituito da tegole.
L’isolamento dall’esterno è molto efficiente sia dal punto di vista termico sia da quello acustico, ma è una soluzione estremamente invasiva che richiede l’installazione di un cantiere, di conseguenza è molto costosa.
L’isolamento dall’interno, invece, è di gran lunga meno dispendioso ma può dare adito ad altri problemi, soprattutto nel caso dei tetti a falda spiovente con relativo sottotetto non abitato; in quel caso, infatti, il volume d’aria presente nel sottotetto viene riscaldato pur rimanendo inutilizzato, incidendo sul consumo energetico dell’impianto di climatizzazione.
Durante l’estate, inoltre, il calore che si accumula nel sottotetto non viene smaltito se quest’ultimo è isolato termicamente, e quindi rischia di innescare fenomeni di umidità di condensa.
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