Dal freezer al deumidificatore: tutti i modi per asciugare il bucato!

Ultimo aggiornamento: 18.04.24

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Avete bisogno di un vestito o di un pantalone, ma non potete usarlo perché bagnato? Con qualche piccolo accorgimento sarà un gioco da ragazzi asciugarli.

 

Come fare senza un elettrodomestico apposito?

Per quanto un’asciugatrice economica possa svolgere il suo lavoro al minimo indispensabile, non tutti possono permettersi di mettere mano al portafoglio e far fronte all’inevitabile consumo energetico che ne deriva.

Ciò non vuol dire che bisogna rassegnarsi e aspettare che i vestiti asciughino anche dopo giorni a causa delle intemperie, anzi! A volte basta qualche semplice trucco, che può semplificarvi la vita e rendere meno stressante l’attività di fare e stendere il bucato.

Per di più, se vi sta particolarmente a cuore l’ambiente, sono tanti i rimedi senza sprechi e inquinamenti che possono fare al caso vostro, come il freezer. Avete capito bene: una volta finiti di lavare i vestiti, dovete riporli in sacchetti per congelare, quelli semi trasparenti in cui di solito vanno conservati i cibi.

Ricordate di farlo appena il processo di lavaggio è terminato: una volta inseriti in freezer, dovete solo aspettare che avvenga il processo definito liofilizzazione. In questa fase, i vestiti non si congelano e non si rovinano, rimanendo perfettamente intatti; l’acqua fluisce via, così come l’umidità e, quando vengono tirati fuori, risultano già quasi del tutto asciutti.

Per completare al meglio l’operazione, potete metterli all’aria per circa 10 minuti, in modo da eliminare gli ultimi residui, ma potete anche semplicemente piegarli e riporli nel cassetto o stirarli se necessario.

In pochi step, otterrete un doppio vantaggio: da un lato i vestiti risulteranno asciutti in metà del tempo, dall’altro risparmierete sui consumi elettrici e sulle bollette, salvaguardando anche l’ambiente.

 

Strizzare l’acqua in eccesso è fondamentale

Un altro ottimo metodo per asciugare i propri capi d’abbigliamento molto più in fretta riguarda la strizzatura dell’acqua in eccesso. Prendete un asciugamano, possibilmente molto grande, morbido e asciutto: la spugna o la tela si prestano bene a questa operazione, dal momento che tendono a trattenere le gocce d’acqua e l’umidità.

Distendetelo bene su una superficie piana, con i lati ben tirati e appoggiate al di sopra il vestito in questione, facendo attenzione a che l’asciugamano lo inglobi completamente e che il capo non risulti più grande dei bordi.

Dopo aver sistemato ciascun bordo, arrotolate l’abito all’interno dell’asciugamano. Iniziate tirandone un’estremità e incastrandola nel punto di inizio del panno, poi pian piano avvolgetelo strettamente, fino a quando non prende la forma affusolata di un cilindro.

A questo punto sollevate il tessuto e cercate di strizzarlo il più forte possibile: il panno dovrebbe assorbire l’umidità e l’acqua in eccesso e, una volta srotolato, il vestito risulterà appena umido.

Quando l’asciugamano è troppo pieno d’acqua, sostituitelo con uno asciutto; se volete ripetere il procedimento con piccoli indumenti, potete anche metterli insieme, ma senza che si tocchino. In questo modo l’acqua sarà filtrata solo dal tessuto.

A questo punto non vi resta che stenderli separatamente: usate varie grucce per disporre i capi in modo che non si tocchino, così che l’aria possa circolare liberamente e asciugare l’umidità più in fretta.

Attenzione a non far scivolare gli indumenti: a tal proposito, è bene munirsi di sostegni che li tengano ben saldi, per evitare che cadendo si sporchino, rendendo vano il tentativo di asciugatura.

 

Centrifuga, deumidificatore e ventilatore

Per ridurre al minimo i residui d’acqua potete partire anche dalla stessa lavatrice. Molti modelli hanno la funzione della centrifuga, essenziale per evitare che i vestiti escano zuppi dal cestello. 

Avete mai pensato di azionarla due volte? Dopo la prima e normale strizzatura, impostatene un’altra. In questo modo i capi risulteranno quasi completamente asciutti e nel giro di poco potrete anche indossarli.

Questo procedimento presenta però un inconveniente: non tutto il bucato è adatto a un simile trattamento aggressivo, specialmente se si tratta di capi molto delicati e con delle trame a mano, che potrebbero scucirsi o rovinarsi in breve tempo.

Inoltre, la doppia centrifuga può rendere la stiratura parecchio difficile, come nel caso delle camicie, che risulteranno del tutto attorcigliate; meglio se la utilizzate per materiali che non necessitano del ferro da stiro.

In alternativa, e per sopprimere al disagio dello spazio, al posto dell’asciugatrice potete optare per un deumidificatore. Tale apparecchio serve appunto a eliminare l’umidità da una stanza in pochi minuti, ed è molto efficace in inverno, quando le temperature sono glaciali ed è difficile riuscire ad asciugare i vestiti all’aperto.

Lo potete sistemare accanto allo stendibiancheria, o direttamente nella stanza. In poco risucchierà anche l’umido presente nei vestiti, riducendo drasticamente i tempi necessari all’asciugatura.

Anche un ventilatore può essere funzionale a questa necessità: se ha l’impostazione per trasformare l’aria in calore, vi basterà posizionarlo all’interno dell’ambiente dove tenete i vostri capi e nel giro di una ventina di minuti dovreste ottenere già un risultato soddisfacente, grazie all’assorbimento dell’umidità. 

Dove va steso il bucato?

Può sembrare una domanda abbastanza scontata, ma in realtà non lo è affatto. Scegliere con cura dove posizionare i propri capi è fondamentale per farli asciugare più in fretta e senza troppe pieghe all’interno.

E’ bene prediligere a tal proposito una stanza che non sia satura di umidità; quasi tutte, anche se non lo percepiamo, ne sono impregnate. Inoltre, è sempre meglio avere accanto una finestra o uno spioncino da cui circoli liberamente l’aria e la porta non deve mai essere completamente chiusa quando vi sono indumenti bagnati all’interno.

Se possedete un filo sopra la vostra lavatrice, munitelo di piccoli gancetti e non accavallate i vestiti al di sopra. Molto più comodo è lo stendibiancheria vero e proprio, dotato di numerosi fili in più, su cui è possibile stendere quantità anche corpose e indumenti più grandi come pantaloni, lenzuola o piumoni.

La procedura da seguire in teoria è questa: la biancheria piccola, come calzini, mutande e canotte, va inserita nei ripiani inferiori. I capi più lunghi e larghi vanno invece su quelli più in alto, in modo che non si crei lo strascico e tocchino il pavimento, bagnandolo.

 

 

 

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