Quando ci si trova fuori casa e non è possibile utilizzare il caricabatterie del notebook per mancanza di una presa di corrente, bisogna gestire sapientemente la batteria del portatile. Ecco alcuni prodotti e consigli che possono aiutarvi ad affrontare al meglio la situazione.
Il computer portatile è uno strumento estremamente utile per tutti gli utenti che non vogliono in casa un prodotto di dimensioni eccessive come i classici desktop ma soprattutto per coloro che devono sfruttare tali dispositivi quando si trovano fuori casa, per motivi di lavoro o anche semplice intrattenimento. Mentre effettuate un viaggio in treno, per esempio, è molto semplice tirare fuori dallo zaino un MacBook Pro o qualsiasi altro notebook e godersi un film o anche leggere un e-book.
L’unica limitazione che tali apparecchi hanno è proprio la durata della batteria, che può variare in base all’uso che si fa del portatile. Se per esempio sfruttate una connessione wireless, sia Wi-Fi sia rete dati con hotspot, il consumo sarà maggiore e pertanto avrete un’autonomia inferiore, lo stesso si può dire nel caso di esecuzione di applicazioni tridimensionali che affaticano scheda video e processore.
Come fare dunque per assicurarsi un uso continuativo anche in luoghi in cui non si dispone di una presa di corrente per avere tutta l’energia che si desidera? Vediamo insieme alcune soluzioni interessanti che tutti i possessori di PC portatile dovrebbero prendere in considerazione.
Come caricare MacBook Pro senza caricabatterie?
Se vi ritrovate senza un caricabatterie e avete necessità di caricare immediatamente il notebook per non perdere il lavoro svolto, l’opzione più valida è un power bank per PC portatile. Sicuramente avrete sentito già parlare di questi prodotti, disponibili per altri apparecchi come smartphone e tablet ma ultimamente divenuti cruciali anche in ambito PC. Per poterne usufruire, però, bisogna ricordare di caricarli preventivamente e portarli con sé per collegarli nel momento del bisogno al proprio computer. Si tratta di una vera e propria batteria esterna per PC, talvolta dotata anche di porte aggiuntive come USB di tipo C o classiche per collegare altri dispositivi elettronici.
Per avere la certezza di incrementare la durata del proprio portatile è consigliato optare per power bank con capacità superiore a 20.000 mAh, lasciando perdere i modelli più compatti e piccoli, generalmente inferiori a 10.000 mAh, che sono pensati esclusivamente per apparecchiature che consumano molto meno di un classico PC.
Prima di acquistare il primo power bank per PC che vi capita a tiro, sottolineiamo come sia importante valutare ciò che è incluso nella confezione, come per esempio eventuali connettori e adattatori: se possedete un MacBook, pertanto, bisogna assicurarsi vi siano cavi compatibili. Queste batterie esterne sono indubbiamente utili, ma non adatte a tutti gli scopi, per esempio, possono aiutare qualora utilizzate il notebook per scrivere, leggere e-mail o una navigazione internet non troppo intensiva, ma non vi sarebbero d’aiuto nell’ambito gaming, dove verrebbe prosciugato anche il power bank più capiente nel giro di una decina di minuti. Massima attenzione quindi alla destinazione d’uso.
Alimentatore universale PC
Qualora il problema fosse relativo alla perdita o rottura dell’alimentatore PC portatile originale, la soluzione più economica è la sostituzione con un prodotto universale e compatibile. Online è possibile trovarne una vasta gamma, con caratteristiche differenti di cui tener conto. Innanzitutto, come per il power bank, bisogna dare un’occhiata alla dotazione e scoprire se è incluso il connettore alimentatore per PC (diverso dal cavo alimentazione PC portatile, che è invece l’estremità che va collegata alla corrente elettrica) che fa al caso vostro.
Ne esistono di diversi: il tipo A è per esempio compatibile con notebook Sony, LG e Samsung; il tipo D con i Toshiba; G per alcuni modelli Samsung; F per Asus, Lenovo e Toshiba, N per gli Acer e così via. Per i MacBook bisogna aprire una parentesi a parte poiché come tutti i prodotti Apple utilizzano dei connettori univoci, chiamati MagSafe: i MacBook che vanno dal 2009 al 2012 hanno MagSafe 1, con forma a L; quelli dal 2012 al 2015 MagSafe 2 con forma a T e infine, quelli dal 2016 in poi presentano il più recente USB di tipo C.
Dopo essersi assicurati la presenza del connettore, si può passare al voltaggio e l’amperaggio, meglio ancora se regolabili tramite pulsante, così da sfruttare l’alimentatore con tutti i dispositivi che possedete. Per reperire queste informazioni e capire la compatibilità, potete affidarvi all’etichetta presente sotto il notebook (nel caso in cui non disponiate dell’alimentatore originale che riporta tutte le informazioni del caso), dove è possibile leggere tutte le caratteristiche.
Generalmente per i notebook il voltaggio va da 16 a 20 con un amperaggio da 3 a 5, sottolineiamo come sia di vitale importanza acquistare un alimentatore che rispecchi l’output del PC per evitare una sovralimentazione con conseguenze estremamente negative sul dispositivo.
Alimentatore voltaggio superiore, cosa succede?
La risposta è solo una: utilizzando un alimentatore con voltaggio superiore rispetto a quello del proprio computer si va incontro a una morte prematura del dispositivo. Inizialmente potrebbe funzionare normalmente ma la tensione superiore inizierà ben presto a stressare tutti i componenti, rovinando prima la batteria e danneggiando poi tutto l’hardware fino a quando il computer smetterà completamente di funzionare, emanando possibilmente anche un forte odore di bruciato. A quel punto non vi resterà altro da fare che buttare via il notebook e procedere all’acquisto di un nuovo terminale.
Batteria collegata e in carica ma non carica
Quando si presenta questa eventualità, potrebbe essere attivo un sistema di protezione integrato che impedisce al notebook di caricarsi. Per riportare il computer alla normalità è necessario innanzitutto spegnerlo e rimuovere la batteria dal suo alloggiamento, successivamente collegate il PC all’alimentatore e accendetelo senza batteria, utilizzatelo per una decina di minuti circa e spegnetelo nuovamente.
A questo punto potrete reinserire la batteria e accendere nuovamente il computer, il messaggio di “Batteria collegata ma non in carica” dovrebbe essere completamente sparito. Qualora non fosse così, questa potrebbe essere danneggiata, richiedendo quindi una sostituzione.
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