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  • Alcuni possibili scenari sul futuro dell’intelligenza artificiale

    Ultimo aggiornamento: 27.04.24

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    Le intelligenze artificiali non sono più semplici fantasticherie di scrittori sci-fi ma si stanno imponendo sul mercato in modi sempre originali. Che futuro ci aspetta?

     

    Numerosi filosofi, nonché scrittori di fantascienza, sceneggiatori, registi e tante altre figure creative hanno da tempo iniziato a speculare su quello che potrebbe essere il futuro degli esseri umani, immaginando realtà utopiche o distopiche in cui il controllo delle faccende quotidiane fosse affidato a efficienti intelligenze artificiali.

    Se non avete mai sentito parlare di questo termine vi spieghiamo in breve di cosa si tratta: l’acronimo inglese AI, sta per artificial intelligence, tradotto poi in italiano come intelligenza artificiale, con esso si fa riferimento alla possibilità per un oggetto inanimato, come un computer, di ragionare in modo simile agli esseri umani. 

    Tuttavia, quando si parla di intelligenza artificiale non bisogna immaginare unicamente un essere senziente in grado di prendere decisioni complesse, guidate magari da etica e moralità, ma può significare in realtà molto altro. Se fino a qualche decennio fa questo concetto era ancora fantascientifico, oggigiorno si stanno compiendo passi importanti nel campo.

     

    Intelligenze artificiali nel quotidiano

    Potreste restare sorpresi, per esempio, nello scoprire che al giorno d’oggi esistono delle intelligenze artificiali che rendono la vita degli esseri umani più semplici, tra queste rientrano anche i tanto popolari assistenti vocali come Alexa di Amazon o Siri di Apple. Il loro codice sorgente prevede infatti il deep e machine learning, sistemi che, riassumendo per evitare discorsi eccessivamente tecnici, consente al programma di apprendere schemi e variabili man mano che acquisisce sempre più informazioni. 

    Ciò non significa però che la macchina si sveglierà un giorno e inizierà a prendere decisioni autonome proprio come fanno gli esseri umani, ma permette di ottenere risposte in modo più veloce e con maggiore accuratezza.

    Anche i computer per il grande pubblico sono ormai dotati di questi sistemi, il notebook più venduto sul mercato del brand Dell, presenta per esempio funzioni di IA integrate, ovvero la tecnologia chiamata Express Response. Tramite questa avrete sempre a disposizione i software che usate di più poiché l’intelligenza artificiale farà in modo di avere tutti i file sempre pronti.

    Cosa ci riserva il futuro?

    Se tra i nostri lettori ci sono appassionati di fantascienza, è lecito supporre che molti siano dubbiosi sugli effettivi benefici che le intelligenze artificiali apporteranno, soprattutto perché la letteratura in materia è sempre stata molto scettica, presentando dei futuri post-apocalittici, o meglio post-umani, dove le intelligenze artificiali evolvono al punto tale da scalzare l’essere umano dalla sua posizione predominante sul pianeta. 

    Spesso tali intrecci presentano delle critiche sociali al trattamento riservato alla Terra da parte dell’uomo, che esercita un controllo parassitario senza apportare beneficio alcuno all’ambiente. Le macchine, dunque, si rivelerebbero come la forza equilibrante di cui il pianeta ha bisogno.

    Altri approcci vedono invece il confine tra essere umano e macchina sfumarsi sempre più, con interrogativi filosofici su cosa significhi davvero essere vivo, e cosa distingue gli uni dagli altri quando le intelligenze artificiali raggiungono il punto evolutivo che consente loro di replicarsi anche senza l’intervento esterno. Interrogativi che senza dubbio possono spaventare e disorientare ma che, assicuriamo, siano ancora molto in là dal presentarsi.

     

    Realtà tangibili

    Molto più prossimo e realistico è invece il futuro in cui le intelligenze artificiali riusciranno ad apportare dei benefici tangibili, sia per quanto riguarda il mercato del lavoro sia per l’ottimizzazione del tempo a nostra disposizione. Pensate per esempio alla possibilità di deputare la guida del veicolo a un’intelligenza artificiale, magari durante il tragitto che vi separa dal luogo di lavoro avrete modo di leggere un libro o rilassarvi prima di iniziare la vostra giornata produttiva. E non pensiate si tratti di ipotesi strampalate poiché questi sistemi sono attualmente già in sviluppo presso produttori di automobili con un occhio di riguardo verso il futuro, come Tesla.

    I call center sono uno dei settori lavorativi che potrebbero vedere a breve l’implementazione di assistenti completamente robotizzati, durante una delle conferenze tenute da Google negli ultimi anni è stato possibile ascoltare una chiamata in diretta che vedeva un utente umano alle prese con un’intelligenza artificiale estremamente realistica nelle sue espressioni e modo di parlare. 

    La tecnologia chiamata Duplex potrà essere utilizzata anche dai privati per esonerarli da incombenze che consumano tempo prezioso come le classiche chiamate per prenotazioni in ristoranti, saloni di bellezza o qualsiasi altra interazione vocale non eccessivamente complicata.

    Robot autonomi

    Dovrebbe essere l’ultimo passo per le intelligenze artificiali, ovvero corpo e cervello meccanici che svolgano processi di qualsiasi tipo, da quelli produttivi in catene di montaggio fino ad attività per privati come la gestione della casa, pulizia, spesa e simili. Come è facile immaginare, un futuro di questo tipo porterà a una forte depressione del mercato del lavoro, con una crescente disoccupazione che dovrebbe essere arginata con nuove opportunità lavorative che si focalizzino sulla creatività e l’intuizione umana, elementi ancora insostituibili da una macchina. 

    È impossibile prevedere con assoluta certezza il futuro in questo senso poiché le opzioni sono numerose e molto dipenderà anche dall’effettiva capacità evolutiva delle intelligenze artificiali che potrebbe essere rallentata da singoli stati che non vogliono abbracciare le nuove tecnologie.

    Effetti negativi, però, non sono da escludere e lo stesso Elon Musk, vero e proprio visionario che ha spinto sul pedale del progresso, ha più volte sottolineato come le IA possano essere potenzialmente pericolose e non siano assolutamente da sottovalutare. Citando le sue parole: “gli esseri umani pensano di essere più intelligenti di quanto in realtà siano, quindi scartano a priori l’ipotesi che una macchina possa esserlo più di loro.

     Si tratta di una pia illusione. Essendo molto vicino agli ambienti in cui le IA vengono sviluppate, posso sinceramente dire che mi spaventano a morte”. Il suo consiglio, che pensiamo debba essere seguito, è che lo sviluppo delle intelligenze artificiali debba essere in simbiosi con l’umanità e non indipendente da essa.

     

     

     

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